#5 – Avellino. Abbiamo deciso di attribuire questa posizione di sicuro rilievo nel nostro ranking alla società irpina in virtù del grande talento che si può scorgere elencando i giocatori del roster. Sicuramente la stagione di Avellino presenta molte incognite non propriamente tecniche, per esempio il ritardo con cui è partita la preparazione(quasi due settimana) dovuto a non meglio precisati ritardi burocratici. Può darsi che queste complicate e a quasi tutti ignote problematiche extra campo possano inficiare il risultato della società, ma se così non fosse, crediamo che la Scandone, grazie all’ottimo amalgama tecnico costruito, potrà recitare un ruolo di vertice in questo campionato. Il pacchetto esterni ci convince parecchio. Troviamo infatti una buona coppia di playmaker, i due stranieri Sundiata Gaines e Junior Cadougan, con molti punti nelle mani e soprattutto in grado di attaccare il ferro e creare spazi per i compagni. La guardia titolare, Adrian Banks, è ormai riconosciuto come uno dei migliori interpreti del ruolo nella massima serie. Completano il reparto il duttile ungherese Adam Hanga, un all around di oltre due metri in grado soprattutto di difendere forte e tirare sugli scarichi, e due italiani di sicura affidabilità: il capitano Daniele Cavaliero e Riccardo Cortese. I lunghi prima dell’ultimo acquisto straniero (Justin Harper), destavano secondo noi qualche perplessità. Anosike infatti, pur ottimo rimbalzista, è abbastanza indietro nella comprensione del gioco e soprattutto nell’applicazione dei meccanismi difensivi di squadra. Aggiungendo il giovane Trasolini, si potrebbe ricreare una coppia di lunghi che l’anno scorso a Pesaro era spesso in difficoltà nelle rotazioni. Il quarto lungo Luca Lechtaler inoltre non potrà essere di grande aiuto, se non per una manciata di minuti. Va tenuto conto però che in primo luogo le squadre di coach Vitucci prediligono l’aspetto offensivo (e se Anosike offrirà la sua capacità a rimbalzo, Trasolini dalla sua ha una buona quantità di punti nelle mani) e in secondo luogo che a completare il reparto è giunto appunto Justin Harper, 4 mobile e atletico, dotato anche di buona tecnica sia fronte che spalle a canestro e ottimo rimbalzista. Gli ingredienti per disputare una stagione ad alto livello non sembrano proprio mancare. Se fuori dal campo tutto rimarrà tranquillo, noi crediamo che Avellino potrà togliersi molte soddisfazioni.
#6- Venezia. Una delle prime società a completare il mercato estivo, sta un po’ scivolando nella considerazione degli addetti ai lavori a causa della travagliatissima preparazione che sta completando in questi giorni. Infatti la Reyer si è prima vista costretta a rinunciare al colpo del proprio mercato estivo, il playmaker Lorenzo Brown, che non è risultato idoneo dopo le visite mediche, e in seguito ha perso per infortunio il capitano Phil Goss. Da qualche tempo però il buon umore sembra ritornato in laguna. Sostituito infatti Brown con il playmaker di 2 metri Julyan Stone, rookie in europa proveniente dall’Nba (una manciata di partite ai Denver Nuggets) e recuperato Goss, Venezia ha potuto finalmente giocare le prime amichevoli al completo, con buoni risultati. Oltre ai due citati, gli esterni sono il lituano Dulkys, 2-3 con gran tiro e eccellente talento complessivo, Jeff Viggiano ex Siena, e due giovani italiani, Ceron e Ruzzier. Il settore lunghi, secondo noi molto ben costruito, comprende i due ex senesi Ress e Ortner, una sicurezza dopo le grandi stagioni a Siena, il confermato Peric e Cameron Moore, centro mobilissimo dotato di enorme potenziale, oltre che di grande atletismo. Le incognite di questa squadra sono comunque molteplici a nostro parere, partendo proprio dall’ultimo acquisto Stone, che viene da diversi anni in cui ha giocato pochissimo, e non ha una grande quantità di punti nelle mani (come testimoniano le sue medie punti al college, sempre intorno ai 10 di media). Proprio il settore esterni infatti potrebbe avere qualche problema nel produrre punti e creare gioco, poiché solo Goss ci sembra un giocatore da 1vs1 in grado di crearsi un vantaggio dal palleggio e di aprire spazi ai compagni, alcuni quasi essenzialmente giocatori da tiro sullo scarico (Viggiano). Venezia è stata pensata e costruita dal suo coach Recalcati come un orologio. Con un talento non esagerato, ma una grande attenzione alle gerarchie e al gioco insieme. Le note positive potrebbero essere Dulkys, che in queste amichevoli, costretto a caricarsi la squadra sulle spalle per via delle assenze, ha dimostrato di saper creare più di quanto si pensava, e la difesa di squadra, che con uomini come Viggiano e il playmaker Stone, vero e proprio specialista grazie al fisico notevole, potrebbe risultare eccellente. Se dunque coach Charlie riuscirà a far eseguire alla perfezione i giochi ad una squadra dotata di grande intelligenza cestistica, Venezia potrebbe riuscire a migliorare il sesto posto che gli attribuiamo in partenza.
#7 – Varese. Nel collocare in questa posizione la formazione di coach Pozzecco andiamo abbastanza decisamente contro il pensiero di molti addetti ai lavori, che la colloca intorno al settimo posto. Ebbene sì, il nostro personale soldino lo mettiamo su Varese come sorpresa dell’anno. Secondo noi la squadra costruita da Vescovi e Gioffrè è davvero ottimamente assemblata. Durante l’inizio della campagna acquisti, gli uomini di mercato hanno deciso di impostare la squadra con alcune idee chiare: ingaggiare atleti dal potenziale fisico atletico notevole, costruire una formazione con grande capacità difensiva e con giocatori in grado di marcare più tipologia di avversari, creare il giusto amalgama tra costruttori di gioco e finalizzatori sugli scarichi. Dopo qualche travaglio, dovuto alle disponibilità economiche non certo enormi e alla difficoltà di reperire il main sponsor, Varese ha iniziato a mettere sotto contratto i giocatori secondo queste linee guida. La coppia di playmaker Dawan Robinson / Willie Deane, secondo noi potrebbe essere una delle migliori della lega. Personalmente stravediamo per entrambi i giocatori. Robinson assicura taglia fisica, difesa sulla palla, grande capacità di attaccare il ferro e battere le difese, unite ad una grande leadership. Deane, di cui francamente non ci spieghiamo molto come potesse essere libero a settembre dopo la clamorosa stagione scorsa in VTB league, completa alla perfezione il compagno grazie al grande atletismo, ad una visione di gioco eccellente e ad un ottimo tiro da fuori. I due tiratori scelti Rautins e Kangur, 2 e 4 titolari, avranno il compito di punire le voragini nella difesa provocate dai due playmaker. Diawara aggiunge a questa dimensione la variante del gioco spalle a canestro. Completa il quintetto l’eccellente Daniel, centro sottodimensionato ma di grande intensità ed efficacia a rimbalzo. Dalla panchina, oltre a Deane, usciranno il tiratore Casella e lo swingman Stanley Okoye, scommessa dei gm varesini. Una delle perplessità legata alla squadra, insieme all’andamento ondivago delle prime amichevoli, è la relativa scarsezza della rotazioni dei lunghi, con il solo Callahan a cambiare 4 e 5. Al di là di questa mancanza però a nostro parere il roster di Varese è davvero interessante. E non ci stupiremmo se fosse in grado di realizzare una stagione notevolissima in rapporto alle aspettative e al budget.
#8 – Brindisi. I pugliesi riscuotono molto credito in questa fase di pre stagione, e grazie anche alla vittoria di prestigio contro Sassari nel Memorial Elio Pentassuglia, vengono posizionati in molti ranking nelle prime posizioni. Sul nostro giudizio pesa molto l’assenza tutt’ora del giocatore che dovrebbe completare la squadra, ovvero il 3 del quintetto. Pur se probabilmente arriverà un giocatore di rilievo, il ritardo nell’ingaggio potrebbe comunque inficiare la costruzione di un buon amalgama di squadra. L’Enel schiera la coppia di playmaker Henry – Bulleri, con il primo che rappresenta una delle scommesse di coach Piero Bucchi. Regista dalla buona forza fisica e grande controllo, secondo noi ha ottime qualità, ma manca un po’ del primo passo necessario per rappresentare un pericolo costante per le difese. Nelle prime uscite non ha troppo convinto. In guardia troviamo il prodotto di Villanova Marcus Denmon, tiratore micidiale, e in generale talento notevole, proveniente da un ottima annata in Turchia, cambiato dal giovane David Cournooh. Denmon, forse la bocca da fuoco principale di questa Enel, è un ottimo realizzatore, ma tende secondo noi ad accontentarsi troppo del proprio (peraltro eccellente) tiro dalla lunga. Come detto in ala piccola manca un tassello nel roster, mentre invece l’altro esterno straniero che darà fiato a Denmon e al 3 titolare sarà Demonte Harper, duttile ala piccola con molte capacità e dotato anche lui di un ottimo tiro. Il settore lunghi, oltre al confermato Zerini, ormai bandiera di Brindisi, vedrà alternarsi l’ottimo Delroy James, già visto la stagione scorsa, che assicura fisicità e atletismo, Mays, centro dal potenziale fisico atletico importante, con ottima propensione a rimbalzo ma proveniente da campionati asiatici di dubbia difficoltà, e il bulgaro Dejan Ivanov, in grado di dare tecnica, peso e intensità dalla panchina. Nel complesso si tratta di una buona formazione, che dovrebbe senza particolari difficoltà staccare il biglietto per la post season. Secondo noi manca in questa squadra un giocatore in grado di aprire gli spazi e servire i tanti tiratori del team. Occorre comunque sottolineare che appunto manca un tassello, e che dunque Brindisi potrebbe presentarsi ad inizio stagione con ambizioni maggiori.