#13 – Trento. La neopromossa del Trentino Alto Adige si presenta in massima serie con voglia di fare bene e tanto entusiasmo. Dopo aver vinto il campionato di seconda serie l’anno scorso, il ds di Trento ha cercato di confermare più uomini possibile della formazione, tentando di ricostruire quell’amalgama praticamente perfetto che ha dato tanti risultati. Sono arrivate dunque in estate le conferme di quasi tutto il parco italiani. I playmaker Forray e Spanghero andranno a formare la coppia di registi, Baldi Rossi e Pascolo avranno anche quest’anno importanti minuti e responsabilità, completa il gruppo il giovanissimo Flaccadori, classe ’96 di enorme talento e ottime prospettive. I 5 stranieri giunti alla corte di coach Buscaglia sono stati scelti provando a completare alla perfezione il roster. In linea teorica i due acquisti di spicco sono stati quelli di Josh Owens e Tony Mitchell. Facilmente i destini della stagione trentina passeranno da questi due giocatori: il primo è un 4-5 mobile e con grandissimo atletismo, e potenziale notevole. Il secondo è un 3-4 con tanti punti nelle mani e una grande voglia di emergere dopo varie stagioni in D-League e in campionati asiatici. Inoltre sono state acquistate le due guardie Keaton Grant e Jamarr Sanders, esterni fisici con buona propensione difensiva e il centro Armwood, abbastanza limitato tecnicamente ma di grandi doti fisiche. A nostro parere la squadra trentina non dovrebbe avere difficoltà a salvarsi, ma ci sembra che il roster abbia alcune problematiche, per esempio la coppia di playmaker di taglia fisica e atletismo forse non all’altezza della serie A, i pochi punti nelle mani degli esterni e l’impatto da verificare di Baldi Rossi e Pascolo. Vedremo se il grande entusiasmo di questa piazza che si affaccia per la prima volta al grande basket sarà in grado di sospingere la formazione oltre ad un’onesta salvezza.

#14 – Cremona. La squadra lombarda anche quest’anno ricomincia con ambizioni ridotte e un budget abbastanza basso, ma a nostro parere riuscirà a centrare la salvezza. Lo staff tecnico cremonese ha deciso di partire da due italiani di alto livello, Luca Vitali e Luca Campani, il primo sarà il vero leader della squadra, mentre il secondo è in attesa di consacrazione ma dispone di mezzi fisico/tecnici importanti. Completano gli italiani in rotazione il giovane Mian, guardia ala di grande atletismo e molto dotato al tiro da fuori, a nostro avviso giocatore interessante, e Nicola Mei. Gli americani sono vere e proprie scommesse, vista la provenienza o l’esperienza europea. Per quanto abbiamo visto, Kenny Hayes ci ha però sul serio impressionato. La combo guard proveniente da israele sembra un giocatore dotato di talento veramente notevole. Grande primo passo e ball handling lo rendono difficilmente marcabile. Secondo noi sarà una vera rivelazione della stagione. L’esterno Ferguson invece, playmaker sottodimensionato dal buon tiro, ci ha convinto meno. In difesa soffrirà molti pariruolo, e non sembra avere una gran visione di gioco. Bell e Clark, un 3 e un 3-4, sembrano per il momento piuttosto in difficoltà nella comprensione del gioco, essendo catapultati ad un livello diverso da quello precedente. Per il ruolo di centro è stato invece rilasciato il deludente Hyman, ed è stato firmato con contratto a termine il mestierante Poscic. La sensazione è che la squadra dipenderà moltissimo dalla coppia Vitali-Hayes, e che comunque abbia parecchie incognite, una tra queste i pochissimi palloni ai lunghi, abbastanza esclusi dal gioco per ora. Crediamo comunque che Pancotto porterà alla salvezza questa formazione, anche se faticando abbastanza.

#15 – Bologna. Si preannuncia una stagione abbastanza difficile per la squadra felsinea. Il budget utilizzato anche in questo caso è veramente basso. Gli italiani con spazio saranno il rientrante Imbrò, la stellina Fontecchio, atteso ad una grande stagione, il play-guardia Portannese, che viene da un buon anno in legadue a Capo D’Orlando, il lungo Cuccarolo e soprattutto l’ala/centro Mazzola, che fungerà anche da leader e giocatore di esperienza di questo giovanissimo team. Per quanto riguarda gli americani, Valli e Arrigoni hanno puntato molto sul talento di Allan Ray, giocatore che ha molti punti nelle mani e una buona esperienza europea, ma che si deve rilanciare dopo stagioni poco felici. Il rilancio sarà una delle motivazioni anche per Abdul Gaddy, playmaker considerato un grandissimo prospetto ai tempi del college, ma che per ora non ha mostrato che lampi del suo talento. Gaddy non sembra avere moltissimi punti nelle mani, ma sembra comunque essere all’altezza del gravoso compito di regista, avendo disputato una serie di buone amichevoli. Uno dei maggiori terminali offensivi del team sarà invece Jeremy Hazell, guardia ala newyorkese dotata di un gran tiro e di un talento interessante. Per lui è la prima occasione ad alto livello, dopo annate in campionati europei minori. Completano il roster Gilchrist, centro rookie dalla discreta tecnica fronte a canestro, e Okaro White, anche lui proveniente dal college, atleta notevole con una tecnica interessante e in via di sviluppo, ma molto leggero e con naturalmente poca esperienza. Tutto sommato il talento nella formazione non sembra mancare, ma riteniamo che la Virtus quest’anno avrà molte difficoltà, soprattutto perché mancano veri e propri leader di spogliatoio che sappiano mantenere la barra dritta nelle difficoltà, e perché l’ambiente e la tifoseria risentono molto delle scarse ambizioni del team, che poco si addicono al suo blasone. Anche qui il campo dirà se la Virtus vincerà o meno tutte le sue scommesse.

16 – Pesaro. Anche quest’anno coach Dell’Agnello (che personalmente stimiamo molto) parte con una missione davvero difficile e ostica, salvare una squadra che sulla carta avrà molte difficoltà ad essere competitiva con le altre. Il roster di Pesaro è quest’anno giovanissimo, con un’età media intorno ai 23 anni, e pochissima esperienza di massima serie, dato che un solo giocatore l’ha già disputata, Bernardo Musso. A parte l’italo argentino, gli altri italiani sono tutti esordienti a questo livello, dal giovanissimo Basile, playmaker di riserva, a Raspino (atteso ad un ruolo abbastanza ampio, come 2-3 con compiti difensivi soprattutto) per finire con Crow, buon tiratore proveniente dalla legadue. Gli americani scelti dal team marchigiano sono tutti e 5 rookie, ovvero provenienti direttamente dal college. Da segnalare comunque che almeno tre di questi sono nomi abbastanza conosciuti e nient’affatto mediocri: parliamo del playmaker Kendall Williams, talento notevole con grandi doti fisiche, e dei due lunghi Juvonte Reddick e Laquinton Ross, autori di ottime carriere al college. Il secondo soprattutto ha un buon talento e parecchi punti nelle mani, mentre il primo è un rimbalzista e atleta notevole. Completano il roster la guardia Miles, buon tiratore ma abbastanza limitato nel crearsi un tiro, e il lungo da blocchi, rimbalzi e intimidazione Wally Judge. Insomma, anche quest’anno Pesaro parte con tutto da guadagnare e nulla da perdere, il coach ha puntato su giocatori di talento sperando di non pagare l’esperienza praticamente inesistente del team e il livello abbastanza mediocre del gruppo di italiani. Sapranno i 5 stranieri salvare Pesaro?