Si è tenuta la cerimonia della Lottery, che non ha regalato nessun brivido: Prima Scelta Assoluta ai Sixers.

Il secondo numero è andato ai Lakers, il terzo ai Celtics: stavolta nessuna pallina ha sconvolto il dettato delle probabiltà.
Continuiamo dunque a presentare i giocatori del prossimo Draft. Oggi uno sguardo più corposo al primo giro.

#6 JAYLEN BROWN (Pelicans). Il secchione è lui. Parte di una formazione di California U. zeppa di talento ma con poca chimica e poca voglia di giocare insieme, questo freshman è tuttavia uno dei potenziali Lottery Picks di questo Draft. Ha iniziato a mostrare il proprio talento da metà stagione in poi, ma state sicuri che, non ci fosse la regola che impone un anno al college, sarebbe entrato nei pro subito dopo il liceo. Cal, inoltre, non è un’università in cui, volendo, sia impossibile studiare alla grande, e proprio l’applicazione sui libri del ragazzo è un indizio che di certo impressiona favorevolmente gli osservatori NBA. Presentato come talentuoso, intelligente, arrogantello il ragazzo avrà di certo un futuro nei pro. Cosa ormai comune a molti di questi giocatori del “one and done” dovrà migliorare il suo gioco perimetrale, anche perchè potrebbe e dovrebbe passare da sf a sg. Infatti è dotato sia tecnicamente che fisicamente, ma ha questa altezza e stazza (2 metri x 102 kg) fin da quattordicenne e dunque, per quanto giovanissimo, difficilmente crescerà ancora: portarsi a giocare guardia sarebbe dunque una grandissima mossa per lui. Il suo jump shot è stato così definito da un osservatore: “può metterne dentro tanti, ma è un fatto che non ne tira due uguali di seguito, nemmeno da libero”. Si prevedono ore ed ore di lavoro sulla meccanica di tiro. Se volete un paragone con un campione NBA, beh: Jason Richardson.

#12 FURKAN KORKMAZ (Jazz). Signore e Signori, qualunque cosa farà, sarà un successo. Gioca a basket, ma potrebe fare il dj o l’attore (in effetti lo è). Il che alla tenera età di 19 anni offre un vasto ventaglio di opportunità di vita. Il Tubo è pieno di suoi remix, e alla gara delle schiacciate del campionato turco si è presentato vestito come Darth Vader, facendosi aiutare per eseguire la sua routine da Cedi Osman vestito da Obi One Kenobi. E’ una guardia di 2.01 per un peso attrono agli 80 kg, quindi leggerino per la NBA: metter su muscoli è però una questione di rapida esecuzione, e quel che conta è l’atletismo e la precisione tutta europea di questo ragazzo. Lo attendiamo con ansia, perchè ha una personalità davvero interessante, e se dovesse impattare bene con il mondo NBA, allora ne vedremmo delle belle.

#15 SKAL LABISSIERE (Nuggets). Entrando nella seconda metà del primo giro, diventa ancor più importante, per i collegiali che vengono scelti, il tipo di franchigia e squadra in cui si finisce. Questo concetto viene enfatizzato nel caso del prospetto più divisivo di quest’anno. Le opinioni su di lui vanno da “giocatore delizioso” a “total and lazy crap”. Non uscirà dal primo giro perchè è alto, è fluido, e ha tiro di raggio illimitato. Ma non sono poche le riserve su di lui. Labissière è entrato a Kentucky come un top recruit, ma ha visto poco campo, e la sua stagione è stata in netto calando. La nostra riserva principale è sul carattere, pigro, e sul tono del suo gioco, molle. Nei pro potrebbe facilmente venir spazzato via, e non solo per il fatto che i suoi 210 cm sono distribuiti su soli 100 kg. In un ambiente come quello dei Nuggets, con pressioni relativamente basse, compagni in maggioranza giovani o giovanissimi, e un coach come Malone, potrebbe trovare la casa giusta.

#30 CARIS LEVERT (Warriors). Sarebbe un sogno per molti che questa segaligna pg andasse agli Warriors. Lo sarebbe per il giocatore di certo, per la franchigia e anche per molti commentatori, che vedono in Caris la replica di Shaun Livingston. Il paragone è fondato, a cominciare dagli infortuni: a Michigan ha giocato non più della metà della stagione in ognuna delle ultime due, per la rottura di un piede e poi per un infortunio derivante dalla sbagliata postura tenuta durante la rieducazione per il primo problema. Resta un talento sopraffino, la cui scarsa fisicità (2.01 per 86 kg) e la cui fragilità potrebbero portarlo a retrocedere posizioni fino alla 30. A lui non dispiacerebbe affatto.

#47 DEANDRE BEMBRY (Magic). Piccolo college (St. Joseph), visibilità non sufficientemente scarsa da non segnalarlo già prima della Combine come un sicuro prospetto. Alle prove di Chicago ha impressionato per il modo di stare in campo. E’ piccolino per il ruolo dichiarato di pf, tocca ottimisticamente i 2 metri con le scarpe, sfiora i 100 chili ma ha un’energia impressionante, oltre a piedi velocissimi e ad un tempismo per stoppare davvero inusuale. Destinato molto probabilmente a scalare posizioni, forse fino alla seconda metà del primo giro. Il fatto che nella NBA stia dominando Draymond Green ha scatenato attorno a Bembry un seguito quasi di culto, anche tra gli addetti ai lavori: chi vorrebbe passare per tanto distratto da lasciarsi scappare ANCHE il secondo Dray-G? Scalerà, ne siamo certi.