Si è concluso da pochissimo il Draft 2023, poco prima della cerimonia anche una notizia di mercato molto importante.
1 – NUOVA NOBILTA’. In totale sono 11 su 58, ma 5 dei primi 7: i giocatori provenienti o dall’estero o dai programmi di sviluppo NBA / altre leghe di preparazione. I due posti “sopravvissuti” inoltre appartengono ad Alabama, potenza football con pedigree cestistico solo recente, e Arkansas che non vedeva un suo giocatore scelto nei top 7 dal 1991 (LJ Larry Johnson). Poi dal posto 8 in giù iniziano a comparire Duke Kansas e compagnia, ma appunto: dall’ottavo di Houston. Poi, quando in Italia si discute di come sia brutto essere una “lega di sviluppo”, di come i talenti “vadano tenuti in casa” (gli Italiani soprattutto) e di che direzione dare alle società per evitare che le varie esperienze di Cantù, Varese, Avellino, Ferrara etc etc vadano di fallimento in fallimento, da un’ispezione fiscale evitata a un’altra aggirata per poi fallire alla terza… ecco, in tutti questi casi suggerisco di guardare Parigi-Levallois, o MegaBasket Belgrado. Contate quanti giocatori hanno fornito alla NBA negli ultimi 15 anni. Riflettete sul fatto che due di loro sono il prossimo Fenomeno Assoluto Wenbanyama e il duplice MVP e MVP delle Finals Jokic. Senza pensare ad altro che al riferimento assoluto ideale, quelle due formazioni, che solo episodicamente vinceranno qualche coppa o campionato, sono sulla mappa di ogni scout del mondo come prima visita. Significa visibilità, denaro e sponsor, prestigio garantito.
2 – SORPRESA. Un sacco di giocatori che nel mio Mock avevo pronosticato al secondo giro, sono finiti al primo. Le sorprese maggiori, per me, sono state l’avanzamento fino alla 11 di Jett Howard, figlio di coach Juwan ex Fab5. Evidentemente i Magic, con la loro seconda chiamata, hanno privilegiato la mano davvero fatata del giocatore, e considerato che in squadra già così non difende quasi nessuno, quindi l’aggiunta di Jett non avrebbe amplificato il danno. L’avanzamento di Jaime Jaquez, anche, è stato considerevole, ma mi sorprende meno: un giocatore solidissimo anche se non un “10” in nulla se non in applicazione che finisce agli Heat? È una scelta appropriata, per il team di Spo&Pat. Molto sopreso, ma anche incuriosito, dall’avanzamento di Brandin Podziemsky, Californiano elettrico e pg con passaggi divertenti e gran tiro, proveniente da Santa Clara U. La descrizione del giocatore e l’ateneo dovrebbero suggerirvi il nome di Steve Nash: il fatto che sia finito agli Warriors dove troverà sia Steph che Chris Paul dovrebbe garantire una decente dote di apprendimento al kid.
3 – PAUL IN, POOLE OUT. Gli Warriors da Steph&Kerr in poi sono una cultura, sono lo MIT del Gioco. Sono gli unici con cui KD ha vinto. Potrebbero fare il miracolo anche con CP3, che, in ogni caso, difetta al capitolo “vincere”, non a quello “saper fare il point-man”. Lasciare partire Poole, talento giovane ma un po’ riottoso e con la bocca larguccia, significa avere tanta fiducia nel proprio sistema; forse anche che Dray-G resterà nella Baia: dopo aver rinunciato alla player option, l’ala da MSU è sul mercato FA, ma la franchigia aveva annunciato avrebbe fatto tutto il possibile per tenerlo. Potrebbe anche darsi che allontanare Poole (preso per il collo da Draymond a inizio anno) sia mossa molto più importante dell’aumento dell’ingaggio. Inoltre, dei 61 MM$$ sul contratto di Paul per i prossimi due anni, solo 15 (metà della cifra di quest’anno) sono garantiti: passare dal contrattone di Poole (altri 4 anni a quasi 27 di media, tutto garantito) a quello di Paul garantisce una flessibilità maggiore a GS, stabilito che erano 0 le possibilità che CP3 rimanesse a WSH.
4 – DONNE. Impressionante, per numero e importanza nella vita dei giocatori scelti, la presenza delle donne in questa DraftNght. Si va dalla storia vittoriosa contro il cancro di Kate Drysdale, madre di Derek Lively e buona giocatrice a Penn State, alla presenza allegra (e bellissima) delle sorelle e madre di Scoot Henderson. Dato che si tratta di giocatori massimo 22enni, sono spesso madri che hanno trovato e cavalcato in pieno la prima onda, metà anni ’90, dell’espansione del basket femminile, quando negli USA non tutte le ragazzine si mettevano più a giocare a soccer. Ci sono anche cugino (Jordan Hawkins, Connecticut) e cugina (Angel Reese, LSU) Campioni NCAA quest’anno.
In altre uscite esamineremo altri giocatori da questo Draft. Per ora mi fermo dicendo che un grandissimo colpo è stato messo a segno dai Lakers, bisognosi di una pg, trovando ancora disponibile al posto 17 Jalen Hood-Schifino, e scegliendolo.