In Gara 2 delle Finals 2019 abbiamo visto uno splendido episodio di una lotta eterna: tra chi vuole diventare campione e chi già lo è.
La prima volta, quando DIVENTI campione, è eccezionale: tutte le altre volte è semplicemente il tuo ufficio, in cui arrivare con la coppa del caffè in una mano e la valigetta in pelle un po’ rovinata nell’altra. Sempre senza Durant, e con Iggy rimesso in piedi per miracolo da un risentimento al solito polpaccio+Achille che lo affligge da 2 anni, GS trovava fuori fase anche Steph: forse problemi intestinali, forse un botta di cervicale come qualunque mortale, è un fatto che Curry non solo non segnava, ma quasi non tirava. L’impatto iniziale di Toronto era fortissimo: resistere e ritornare da 19-12 a 19 pari era il primo capolavoro di GS nella gara, operato soprattutto da Klay che aveva 13 dei primi 19 dei suoi. Problemone per i Californiani: segnavano solo Klay e Green, mentre i Raptors, pur nella predominanza di Kawhi (34-14-3, ma 8/20 dal campo e 5 perse), mettevano abbastanza rapidamente 5 uomini a tabellino. Era anche un inizio nervoso: TOR impiegava 1:13 per il primo paniere, GS 2:07. Il 27-26 canadese con cui si chiudeva il primo quarto aveva negli Warriors 13 di Klay, 6 di Dray-G e 2 di Livingston: i restanti 5 erano di Steph e Cousins, ma dalla lunetta. La tendenza continuava anche nel secondo periodo, e aveva del miracoloso la capacità dei Californiani di restare in partita: ciò avveniva grazie agli Extras, ovvero i molti tiri liberi concessi a GS dalla difesa spesso troppo aggressiva dei Raptors. TOR è una squadra solitamente disciplinatissima, anche nello sforzo difensivo: stanotte hanno ecceduto, ed infatti Lowry, Siakam, Gasol e Ibaka hanno avuto problemi di falli con Lowry addirittura fouled out a 3:52 dalla fine della gara per un fallo stupidissimo e inutile cercando di schiaffeggiare un rimbalzo già bello solido nelle mani di DMC. Quando, poco dopo la metà del secondo periodo, i Raptors raggiungevano il max vantaggio di +12, Steph decideva che era ora di ignorare le condizioni fisiche e segnava 16 pti in 3:50, per dare ai suoi una sorta di minimo svantaggio proprio at the half. Poco prima della sirena lunga c’erano stati due episodi riguardanti la salute di GS: una specie di mini colpo della strega subìto da Iguodala per un blocco di Gasol, e una caduta molto brutta di Looney sulla propria spalla sinistra. Looney non riemergerà dal locker per il secondo tempo, Iggy sì, e dopo quel colpo ne prederà immediatamente un altro, meno forte ma sempre alle spalle, da Siakam: mai fare arrabbiare un Campione. Possiamo dire di essere abituati ai grandi exploits nel terzo periodo da parte degli Warriors: il 18-0 con cui sovvertono la partita è nutrito in gran parte dall’arrabbiatura di Iggy, che segna i primi 5 del parzialone (1 tripla, la seconda arriverà quasi 24 mins dopo..) e ruba 3 dei 5 palloni persi dai Raptors nei primi 6 minuti del secondo tempo. Ricordate? TOR è di solito disciplinatissima, ma stanotte anche in attacco ha avuto un momento di assoluta perdita di controllo: sarà per loro uno scivolone da 0/10 e 6 perse che segnerà la condanna nonostante il recupero finale, giunto però anche sull’onda dell’ennesimo infortunio che colpisce gli Warriors. Infatti si blocca Klay: un po’ meritandoselo (allarga la gamba tirando una tripla per soffiare un fallo ai refs), un po’ per sfortuna (cade male forse su una chiazza di umidità) si becca un danno muscolare alla coscia, che peggiora di gioco in gioco costringendolo a chiamarsi fuori quando mancano poco meno di 6 mins alla fine della partita, non prima di aver messo dentro il punto 25 (10/17 dal campo di cui 4/6 da 3). Anche in questo caso saranno alcuni Extras a dare linfa a GS: il rendimento di alcuni uomini che non avevano brillato in Gara 1. Quinn Cook imbuca 3 triple, Andrew Bogut farà 8 mins di campo con 3/3 (tutti alley-hoops) e Cousins giocherà da vero Campione, rimettendo insieme una gara iniziata malissimo. Proprio l’efficacia di DMC nel secondo tempo chiama in causa le mancanze di TOR, anche da parte di coach Nurse. Nei primi minuti di gara i Raptors avevano segnato 8 punti di fila prendendo in mezzo Cousins sul p’n’roll, obbligando Kerr a chiamare in panca il suo centro a favore di Looney: Nurse non ripeterà questa mossa nel secondo tempo, permettendo a Kerr di lasciare in campo DMC a lungo. 11+10 ma soprattutto 6 assists per il lungo, tutto o quasi nel secondo tempo e 28 mins in campo contro gli 8 di Gara 1. A proposito di assists: 23 canestri di Golden State nel secondo Half, 23 assists. Al momento della resa di Klay la gara aveva ancora 5 minuti da giocare e il punteggio era di 106-94 Warriors. Entrare nell’ultimo minuto significa trovare i Raptors a 104 e GS sempre allo stesso punto: siccità totale e 10-0 canadese, frutto anche di una mossa difensiva di coach Nurse raramente vista sui campi NBA, ovvero l’uso puro e classico della Box and 1 con VanVleet incollato a Steph (23-3-4 con 3 rec e 1 sola persa in 42 mins). Nella NBA questa difesa viene usata poco, perchè di fatto dedicare un giocatore alla sola cura di un altro per levarlo dal gioco è contrario alle regole non scritte dell’Associazione, ruba spettacolo e non permette quel che gli allenatori americani, per cultura e storia, amano di più in difesa, cioè blitz e raddoppio. Coach Nurse l’ha usata stanotte e gli è andata molto bene, fino all’azione che ha chiuso la gara. Steph infatti ha ricevuto da rimessa dal fondo dopo la tripla di Danny Green che aveva dato il -2 ai Raptors; ha potuto ricevere perchè VanVleet era troppo lontano per chiudere subito, essendosi dimenticato del dovere difensivo dopo il reboff canadese che era valso la tripla di DG: disciplina difensiva non come al solito. L’ultima azione era una specie di torello d’aggressioni a Steph in palleggio: riusciva a scaricare a Livingston che mollava il pallone a Iggy con 6 metri di spazio. Iguodala (8-8-6) era 0/11 da 3 nelle precedenti 5 gare, stanotte 1/3: ma, se guardate la foto di copertina dell’articolo, tutti gli spettatori già sapevano perchè hanno tutti o quali le mani tra i capelli. Splash, e si prepara la valigia per la Oracle con la serie in parità e le incognite dei due nuovi infortunati di Golden State.