I Denver Nuggets violano per la seconda volta il campo degli Heat e possono chiudere in 5 gare.
1 – LIMITE. Se fosse una squadra normale, a questo punto (sotto 3-1 nella serie con 2 KO in casa di fila) diremmo degli Heat certe cose. Non sono una squadra normale, ma le dico lo stesso. È possibile che siano arrivati al limite in cui la tassa degli undrafted deve essere pagata. Per esempio, in 4 gare di serie finale, Max Strus ha fatto registrare stanotte in #4 il secondo zero-su-qualcosa dal campo senza riuscire a rendersi utile in qualche altro modo. La pg più efficace nella serie, a ogni livello del gioco, è Lowry e non Vincent. GemelloCaleb ha un grande valore difensivo ma ha concentrato, come in #3, tutto il suo fatturato offensivo in pochi possessi di una stessa fase della partita. Duncan Robinson ha avuto 0 dei suoi 12 finali nel primo half. In un modo o nell’altro sono corti, questi valorosi mai-scelti, e forse sono giunti alle loro Colonne d’Ercole. Riusciranno a fare il passaggio?
2 – TRAP/BLITZ. Raddoppiare il palleggio sul p’n’roll dei Nuggets: la migliore arma difensiva degli Heat. Il punto debole è in fondo, oltre l’immaginaria linea dell’ultimo uomo (terza linea) che deve, come in una 1-3-1 press, difendere entrambi gli angoli. Da lì infatti possono arrivare tagli che risultano devastanti per la difesa, se il raddoppio e la seconda linea non oscurano le visioni dell’attacco. I 15 punti di Braun in #3, e molti di quelli di Porter e KCP in #4 stanotte, sono giunti in questo modo: soprattutto quando c’erano in campo simultaneamente Love e Butler. Jimmy-B, onestamente, sta giocando Finals orribili nella metà campo dietro.
3 – GORDON. Il punto dedicato a lui è diventato un classico delle Finals 2023. Oltre a prendersi efficacemente cura di Butler, AG sta avendo un impatto offensivo notevole. Sta tirando il 67% dal campo: 28/42. Sono più di 10 tiri dal campo mediamente, ovvero la mole che ci si poteva aspettare da Porter Jr che, invece, sta faticando. Il fatto che Gordon abbia preso il posto di MPJr, e che stanotte sia stato quello che ha messo la palla nel cesto durante la breve assenza di Jokic per la scavigliata, sta rendendo dolci le Finals per i Nuggets.
4 – JOKIC OUT x 2. In due momenti di #4 i Nuggets hanno dovuto fare a meno di Jokic: il piccolo infortunio citato e poi quando ha commesso il quinto fallo con 9 mins da giocare nel 4’Q. In entrambe le situazioni, dopo un momento di sbandamento, DEN ha trovato modo di ampliare il vantaggio. Quando MIA era arrivata a -5 con Jokic gravato di falli, l’azione decisiva è stata un errore difensivo di Butler che ha portato a una tripla di Murray (ass di Gordon). Gli Heat cambiano sui blocchi lontano dalla palla, ma non sugli incroci. Nel basket moderno, con tutti i finti blocchi che vengono giocati, può essere difficile distinguere tra blocco e incrocio: è stato l’errore commesso da Jimmy-B, che è rimasto sullo stesso uomo già seguito da Martin invece di continuare su Murray. Bang.
5 – SOPRANNOMI? Il soprannome che avevo dato a MPJr sta facendo fatica nelle Finals: 3Porter non sta benissimo addosso a uno che ha 3/22 dietro l’arco essendo partito 2/3. E non so come chiamare Bruce Brown, che nei PO 2021 giocava da 4 nei Nets per agevolare KD e ora gioca pg nei brevi riposi di Murray. Ha più del doppio della produzione di tutti gli altri panchinari dei Nuggets messi insieme, in ogni categoria statistica: 12+4 di media nelle Finals lo rendono fondamentale.
6 – ASSISTS. Guardate questi numeri, e genuflettiamoci davanti a Mike Malone (aiutato dai giocatori, certo). I Nuggets segnano nelle Finals 39.75 canestri di media; è molto comodo, in un certo senso, partire da una media garantita di 18.5 assists: sono quelli distribuiti da Murray e Jokic (10.5 e 8). In totale i Nuggets servono 25.75 ass/gara: una percentuale del 65% di canestri assistiti che, in una serie di finale, è puro sogno. Ma non è tutto. La media di panieri di DEN arriva con questa scansione da #1 a 4: 39, 41, 39, 40. La costanza è la cosa umana più simile alla perfezione, e la costanza si può allenare. Ginocchia giù.
7 – BAM. Adebayo è davvero molto solo, e questo implica uno sforzo fisico enorme dettato anche dai 42 mins che deve rimanere in campo (elevati a 43 contando le ultime due di ECF). Però nelle ultime due gare è 15/40 dal campo, e MIA non può sopportare queste percentuali dal suo secondo miglior giocatore. In particolare sta mancando del tutto il mid-range che era risultato esiziale vs i Celtics.
8 – OFFENSE. Infatti, come per tutte le squadre difensive, la chiave di MIA per sperare di vincere l’Anello risiede nel rendimento offensivo. Dell’accesi-spenti degli undrafted si è detto, delle difficoltà di Adebayo idem: resta da sottolineare che Butler in queste Finals è stato finora tutto tranne che miracoloso, media 20.7 col 42% dal campo. Osservate anche la forbice dei punteggi massimi e minimi: Denver ha max 109 min 104 con forbice di 5 pti (e il loro minimo NON coincide con una sconfitta); Miami max 111 (l’unica vinta) min 93, forbice di ben 18 pti. Ma nelle sconfitte gli Heat sono sempre rimasti tra 93 e 95. Con questi dati offensivi è il momento di ricordare che Spoelstra sta giocando ancora senza Herro.