Per la rubrica del meglio e del peggio della settimana NBA, che per noi di BasketTIAMO arriva sempre di Martedì, ho scelto una squadra in crisi, una coppia di squadre quasi inguardabili, ed un campione in difficoltà.
DERRICK ROSE è il campione in difficoltà. In realtà il sentimento prevalente nei suoi confronti è la gioia nel vederlo giocare, subito seguito dalla comprensione per le sue condizioni, che non sono ottimali nè fisicamente nè per la mancanza di abitudine al gioco. Il MVP della stagione 2011 ha passato quasi due anni e mezzo senza giocare: è naturale che il suo fisico possa presentargli ogni tanto qualche piccolo conto sotto forma di malanni di assestamento, ed è altrettanto logico che persino un campione come lui debba attraversare un periodo di ri-ambientamento al gioco. L’inizio di stagione non era stato allegro quanto a percentuali di tiro: a Natale D-Rose aveva un poco lusinghiero 42% dal campo, e la settimana appena trascorsa ha fatto scendere quel dato al di sotto del 40% in stagione. Questa settimana Rose ha giocato tre partite, contro Houston, Utah e Washington, tirando 17/51 dal campo (33%), con un misero 2/12 da 3, e andando in lunetta solo 10 volte in tutto, un dato assai basso per uno come lui. I rimbalzi e gli assists sono in linea con le sue medie, anche se il numero di assists, 13, presenta un vizio non indifferente: 9 sono dalla sola partita contro i Rockets, riducendo drasticamente, quindi, l’apporto in assistenze fornito nelle altre due gare. Infine il confronto tra perse e recuperate è abbastanza impietoso: 2 recuperi (tutti contro Houston) e 10 perse equamente distribuite. Con simili stats, nessuna sorpresa che l’attacco dei Bulls non giri brillantemente, e, pur con tutte le attenuanti descritte, D-Rose riceve, come voto, un 5.
I CLEVELAND CAVS sono in rottura prolungata. Hanno giocato 4 volte in settimana, registrando altrettante sconfitte, tra cui quella davvero un po’ umiliante contro i Sixers. Subito dopo hanno iniziato un viaggio ad Ovest raccogliendo sconfitte non disperanti contro Golden State e Houston, per poi ricadere molto in basso perdendo la notte di Domenica contro Sacramento. Nel nostro NBA Recap abbiamo brevemente analizzato alcuni motivi che rendono instabile la panchina di Blatt, dall’assenza d James e Varejao al fatto che in origine Blatt era stato assunto per una ricostruzione e non per una corsa al Titolo. Tuttavia i numeri sono davvero scarsini, sia che si tratti di offense che di defense: in queste quattro gare i Cavs non hanno mai segnato più di 94 punti (minimo 84 contro i Kings) e non ne hanno mai subiti meno di 95 (massimo 112 vs gli Warriors), quindi anche giocando una specie di FantaNBA, e sommando il miglior attacco con la miglior difesa, non si riuscirebbe a creare una fittizia vittoria di Cleveland. I Cavs hanno tirato col 40.5% mentre i loro 4 avversari col 48%, sono andati quasi sempre sotto a rimbalzo e nel conto degli assists, e ad Oakland alla Oracle Arena hanno segnato a metà del 4′ periodo il loro primo canestro in contropiede, quando il conto dei punti veloci diceva 30 a 0 per i padroni di casa. Insomma, una situazione non semplice, che per ora merita un 5.
Se la situazione di Cleveland non è rosea, per parlare di NEW YORK KNICKS e MINNESOTA TIMBERWOLVES dovremmo inventare delle sfumature di nero più scure della pece. Ovviamente tutto quanto di nefasto avviene sul campo è da filtrare attraverso l’occhio dello sportivo americano e attraverso la lente del processo di ricostruzione in cui le due franchigie sono impegnate. In questa ottica, pur avendo lo stesso numero di vittorie e quasi lo stesso misero record, le situazioni delle due formazioni sono differenti. A Minnesota hanno impostato una ricostuzione partendo dai giovani, in primis Andrew Wiggins, che già sta mostrando una qualche continuità nel fare sfoggio del suo miracoloso talento. A new York invece hanno puntato sulla riconferma di Carmelo Anthony, strapagandolo, e stanno vuotando il roster per ottenere spazio salariale, presumibilmente per affiancare a Melo un paio di Superstar nei prossimi due anni. Si vedrà quale sistema prevarrà: magari in un periodo che potrebbe andare dai 3 ai 5 anni partendo da ora potremmo ritrovarle entrambe in finale….però al momento certi spettacoli come il parziale di 81 a 36 con cui i Knicks stavano perdendo in casa da Charlotte sono davvero desolanti. VOTO: – 15 (come le sconfitte consecutive di entrambe)