CLeBron Javs vince Gara6 delle Eastern Conference Finals (109-99), riportando tutti a Boston per #7.

Come dice chiaramente la foto di apertura, LeBron James gestisce in proprio una ditta di traslochi, e fa quasi tutto lui. A volte qualcuno mette nel camion un pacco di riviste, o asciuga al capo il sudore dalla fronte: stanotte l’aiuto è arrivato da George Hill (20-3-3 con 2 rec) e forse dalla assenza forzata di Kevin Love. Love è di sicuro quello che più di ogni altro Cavaliere ha dato una mano a LBJ in questi PO, ma è anche il bersaglio difensivo che più volentieri i Celtics vanno a colpire. Boston è stata in un certo senso privata di un anello debole della difesa Cavs. Tornando al Traslocatore, si è messo in spalla la franchigia e l’ha indirizzata verso Boston con una prestazione mostruosa (46-11-9, 3 rec, 1 stoppata, 5/7 da 3) e, anche, con un numero assai limitato di mossette-faccette-sceneggiatine: una gara da vero Prescelto nella forse ultima apparizione nell’Arena dei Prestiti Rapidi. I Celtics hanno perso giocando la migliore tra le trasferte in Ohio: cattiva o buona notizia si vedrà, di certo non hanno eliminato il difetto principale. Hanno evitato di iniziare facendosi doppiare già nel primo quarto, ma lo sono stati nel secondo (34-18), rendendo poco importante l’aver vinto o pareggiato gli altri tre periodi. La corazza di questa serie resta convenzionale: tra due formazioni molto forti si va a Gara7, nulla di strano. L’interno, però, è pieno di situazioni particolari ed eventi notevoli. Notevolissima, e in parte preoccupante, la capocciata tra Love e Tatum. E’ avvenuta con 7:07 da giocare nel primo quarto, tra tempia sx di Love e zona dell’orecchio sx di Tatum, mentre entrambi guardavano in direzione opposta, nei pressi del post-basso dx della difesa Celtics. L’impatto aveva avuto un prologo: nel possesso offensivo precedente di Cleveland, circa 7.45 left, Love e Tatum si erano sfiorati frontalmente in lunetta, sempre venendo da e guardando in direzioni opposte; davvero una questione di millimetri, tanto che ero sobbalzato mentre guardavo la gara. La parte preoccupante è che ora Love è nel Concussion Protocol, e dovrà saltare una o qualche gara.

Altro dato notevole: la conferma della finora somma inutilità di JR Smith, che vaga per il campo rendendo brutti servigi in attacco e pessimi in difesa: anche oggi esordio concedendo un And1 a Jaylen Brown.

Confermata la fase difficile di Al Horford: si trova malissimo vs Thompson, che anche stanotte ha saputo dominare la metà difensiva della gara (e infatti ha giocato metà gara, 2+4 con 2 stoppate), dedicandosi al puro contenimento senza nemmeno troppo preoccuparsi dei rimbalzi, ma di andare a disturbare qualsiasi corpo biancoverde fosse necessario ostacolare. Davvero una grande prova di intelligenza e voglia di vincere. Tatum, reduce da una prova da MVP in Gara5, ha anche lui espresso la miglior trasferta a Clevaland, ma ha subìto LBJ negli ultimi 2 mins di gara, quelli che, davvero impressionanti, vedrete mille volte in video, e terminano con l’urlo e la faccia cattiva di The King. In questi PO, che per Boston si intitolano “Improbable Run”, i due migliori e più costanti Celtics sono Jaylen Brown (27 con 18 tiri) e ScaryTerry (28-3-7 con 2 rec e 6/10 da 3). In particolare Rozier, dopo una brutta Gara5 affrontata però con maturità e autocontrollo, ha piazzato la miglior trasferta postagionale. Proiettato in quintetto in una squadra da Conference Finals causa l’infortunio di Kyrie, ha imparato e impara molto in fretta: stanotte pur rendendo molto ha imparato una dura lezione. L’adeguamento di Stevens sul p’n’roll che portava James vs Rozier ha costretto Lue ad una ulteriore contromisura, che poteva essere rischiosa visto il rendimento delle guardie di Cleveland: dare luce verde agli assalti di George Hill, sia sui cambi che su difesa di Rozier. Il rischio ha prodotto risultati anche per le non perfette letture della pg dei Celtics: appena ovvio notare che, se Hill avesse giocato/tirato come nelle ultime gare, Boston sarebbe già in attesa di vedere chi la spunta tra Rockets e Warriors. I Cavs infatti non hanno bisogno genericamente di “punti”, hanno bisogno che provengano da certe posizioni: dalle guardie, perché sono loro a gestire almeno due terzi dei giochi a 2; 20 di Hill o Smith sono molto più pesanti ed importanti che 20 di Love o Jeff Green.

Chiusura sulle conseguenze dell’infortunio di Love: maggior minutaggio a Nance (ripagato con 5/5 dal campo e 7 rebs ); azzeramento del rendimento di Baynes diventato di fatto inutile (un solo tiro, ed è stata una tripla…) poiché privato del confronto, a lui favorevole dal punto di vista fisico, col Californiano; riduzione dell’efficacia di Gemello Marcus (un altro che si trova benissimo se schierato da 4 vs Love); accrescimento delle difficoltà di Horford, che ha sempre dovuto andare contro a un giocatore con la stamina a mille (TTT o Nance Jr), mentre l’intensità di Love concede spesso qualche pausa (in difesa) o varco (in attacco) ai suoi avversari. L’infortunio di Love non è una fortuna, ovviamente, ma è in certa misura come quello capitato a Hayward: una opportunità per chi subentra; opportunità ben sfruttata dai Cavs.