Mercoledì notte inizia la post-season NBA; significa che molti di noi smetteranno del tutto di dormire.

La foto della post-season, al contrario di questo articolo, NON vede la faccia di Luka DOncic e Kyrie Irving. Inutile ribadisca la mia opinione su uno dei toxic-guys più efferati della NBA, sommo affossatore di altrui speranze e carriere. Tanto lui se ne frega, qualsiasi campo della vita si esamini. Basket, vaccini, conformazione della terra… Kyrie è sempre dalla parte che stona, che fa scappare da ridere, che perde.

PLAY-IN. Come primo atto arriverà ora il giro di coppie del Play-In. Si qualificano fino al 10: 7 vs 8 // 9 vs 10. Chi vince tra 9 e 10 gioca contro la sconfitta dell’altra partita, significa che le due peggio classificate devono vincere due volte per entrare nei Play-Offs, alle meglio piazzate basta una W. A EST il torneino è compatto: gli Heat spiccano per roster ma non per rendimento, e il numero 9, Toronto, è un brutto cliente su gara singola; hanno un grande coach e una formazione defense-first capace di uscire bene dal turno preliminare. A OVEST i Lakers sono favoritissimi, e non solo per il Play-In. Liberi dalle paturnie egotiche di LBJ, finalmente dedito al campo più che a fare mercato (fuorilegge, ma…) o gestire il suo momento father&son, la sua legacy, la sua improbabile goatitudine eccecc, si sono dati una bella mossa alla fine (13-7 nelle ultime 20) e possono guardare fino alla Conference Semis. Superati i T’Wolves (più sotto, guardatevi Gobert…) ci sarebbero i Grizzlies, poi uno scontro possibile vs i Kings… o uno titanico vs GS.

SGA. Invece di Doncic vedremo in azione il grande giocatore più misconosciuto della NBA: Shai Gilgeous-Alexander. Questa pagina lo chiama Predestinato fin dal rookie-year ai Clippers, ma la pubblicità di cui gode anche negli USA è relativa, quasi nulla. Si tratta di un 24enne che ha giocato 4 dei suoi 5 anni NBA nella landa desolata di OKC, senza venirne demolito. ANZI. La stagione 22/23, con la qualificazione per una post-season impronosticabile, è diventata la prima medaglia-architrave della sua carriera: vale quanto un Anello. Pg di 2 metri con 5.5 ass e 5 rebs di media, 31.4 pti per essere il 4’ realizzatore NBA (1 pto dietro Luka), il 91% ai liberi, 34.5% da 3, il 53% da 3. La cosa interessante è che sono quasi tutti tiri da 2: il ragazzo è uno scorer old-school che non risente (ricordo: 4’ NBA) della ripartizione tiri un po’ anacronistica; solo il 12% parte da dietro l’arco. Non per sminuire Doncic, ma per restituire le giuste proporzioni alla grandezza di SGA: Luka ha tirato solo 25 lunette in più, con solo due gare in meno del Thunder. La gerarchia delle PG, a Ovest, ha visto diminuire la majesty di Doncic e Morant, quest’anno, e rimontare quella di Fox: ma il migliore, forse, sta nella landa desolata.

GOBERT. Rudy non sta simpatico nemmeno a sua madre. Stanotte, ultima di RS e gara importante vs i Pels per decidere chi sarebbe stato 8’ e chi 9’, ha dato / provato a dare un pugno in faccia al compagno di squadra Kyle Anderson. Argomento del dibattere probabilmente la difesa, reazione assurda e il Francese mandato a casa, come i bimbi discoli, durante l’intervallo. So che siete più che capaci di trovarvi le cose da soli, ma vi lascio un link e vi invito a guardare la reazione di Taurean Prince (che pare non vedere l’ora di mettere le mani addosso a Gobert).

https://www.youtube.com/watch?v=zrmi1D6qTvU