Ora che sta impazzando il voto per lo ASG 2020 di Chicago, ecco un roster di 12 di futuri abitanti del primissimo piano della NBA.
Uniche regole: ho tenuto fuori quelli già residenti lì o già annunciati, come Doncic, Trae Young, RJ Barrett; ho considerato, con una eccezione solo gli under 25, aggingendo l’età in anni e giorni.
SHAI GILGEOUS-ALEXANDER 21-183: pg, Thunder, Kentucky U. Cervello finissimo e fisico di superlusso per un playmaker (198 x 82). Punti, assists, difesa. Personalità spiccata, che lo ha fatto emergere fin dai primi minuti di training camp lo scorso anno ai Clippers. Ad OKC sta prendendo qualche segreto (speriamo solo quelli puliti e non le proteste, i flop, le gomitate) da CP3.
DEVONTE’ GRAHAM 24-323: pg, Hornets, Kansas U. In assenza di Kemba, a Charlotte è esploso lui. Più realizatore/tiratore (39% da 3) che pg di distribuzione, ma sta imparando in fretta anche quello: nelle ultime 12 gare 8.6 ass di media. Giocatore esploso tardi ma anche uscito tardi dal college, quindi consideriamolo come un 23enne.
JA MORANT 20-154: (nella foto) pg, Grizzlies, Memphis U. Corre l’obbligo di ricordare che Memphis è stata anche la università di Derrick Rose. Morant è il giocatore che più di ogni altro, dopo l’apparizione di Rose (quello integro) e di Westbrook (quello iniziale, integro di testa) pare in grado di dominare la NBA fisicamente. Pur atleticamente impressionante tira con % educatissime: 50+ da 2, 40+ da 3, 80+ ai liberi. Diamogli tempo e speriamo non si faccia male e non impazzisca.
DE’AARON FOX 22-022: pg, Kings, Kentucky U. In progresso rispetto i primi due anni di carriera pur spettacolari. Brillano in particolare le % di tiro: in un anno ha migliorato dal campo del 3% (dal 45 al 48%). Meno dominante fisicamente di Morant, ma forse persino più veloce: sono in ogni caso giocatori simili. Ha toppato di brutto in estate abbandonando Team USA poco prima della partenza per la Cina per capricci da stellina viziata: era tra i convocati certi ma non in quintetto, e ha preferito andarsene. Incidente a parte continuo a credere in lui, soprattutto se trova una trade favorevole che lo porti lontano da SAC.
CARIS LEVERT 25-139: all-around, Nets, Michigan U. Strappo alla regola perché ha perso in infortuni gravi e relativi recuperi almeno 2 anni e mezzo dei suoi 25. Può giocare ovunque a parte che da centro. Uno dei pochi Nets che ha saputo assorbire l’arrivo a BKN del non sempre positivissimo, come compagno di squadra, Kyrie Irving. E’ un giocatore forse troppo silenzioso: essenziale, concreto, poche dichiarazioni e tanto basket nelle vene…non sempre è una ricetta giusta per il primissimo piano.
DEJOUNTE MURRAY 23-114: pg, Spurs, Washington U. Scommessa vinta di Pop e dello staff degli Spurs. Pg perfetta per il gioco moderno e grandissimo difensore, con braccia interminabili. Miracoloso recuperatore di palloni e grande in penetrazione, può migliorare nel tiro da 3: se paragonato a Gilgeous-Alexander ha meno tiro ma molta più difesa.
KELLY OUBRE 24-033: sf, Suns, Kansas U. Difensore assolutamente invidiabile, ha acquistato padronanza dei suoi mezzi anche in attacco (18 pti col 52% da 2 e il 39 da 3). Inspiegabilmente lasciato partire da Washington, il suo peggior difetto sono le franchigie iper-perdenti in cui ha militato sinora: è un pezzo ideale per una contender.
WENDELL CARTER 20-270: pf, Bulls, Duke U. In silenzio, Wendell sta trovando profondo rispetto nella NBA. A nemmeno 21 anni in una franchigia perdente e con minutaggio non sterminato per uno starter (30 mins/gara) viaggia in sostanziale doppia/doppia: 11.7 + 9.9. Se i punti sembran pochi, considerate che gioca insieme a Zach LaVine e Coby White, che, solo loro, combinano per 31 spari a notte.
BAM ADEBAYO 22-177: pf/c, Heat, Kentucky U. 16+10 con quasi 5 ass, 1.2 stoppate, 1.2 recuperi; parte in palleggio fronte a canestro come fosse una guardia, conduce il contropiede dalla corsia centrale. Ma è il centro titolare dei Miami Heat. Se non si perde nelle pieghe del gioco moderno, rifugiandosi oltremisura oltre l’arco o perdendo la propria mobilità a furia di giocare solo due movimenti di pick and roll, Bam sbalordirà nei prossimi anni.
THOMAS BRYANT 22-164: c/pf, Wizards, Indiana U. Il vero balzo lo scorso anno, quando dopo un anno da rookie sempre seduto in panchina per i Lakers, passò a WAS. da 5 a 21 mins/gara, e quest’anno a 26. Vale, in squadra perdente, 13+8 con 3 ass e 1 stoppata, oltre alla capacità di difendere sule guardie dopo il cambio sul pick and roll. Può giocare sia come unico lungo sia insieme ad un centro più classico.
DE’ANDRE AYTON 21-172: c, Suns, Arizona U. Dopo la squalifica per THC, si spera abbia finito il periodo di “acclimatamento” nella NBA. Giocare per una organizzazione non esattamente vincente come PHO e una certa pigrizia non gli hanno fatto rivelare tutto il potenziale, che è superiore a quello di giocatori molto più affermati e reputati. Con caraibica (è Bahamegno) indolenza è capace di mettere gara dopo gara 17+12 con 1.5 stoppate: immaginatelo pienamente impegnato e in lotta per qualcosa di serio. Fluidità di movimenti degna di KAT, è destinato al primissimo livello.
DOMANTAS SABONIS 23-153: pf/c, Pacers, Gonzaga. Lituano/americano essendo nato a Portland durante il periodo di gioco del padre. Visto personalmente agli Europei Under20 di Lignano 2015, annoiato di giocare insieme a tanti sbarbatelli. Aveva ragione: prima di tutto ha una personalità enorme, che gli ha permesso di non farsi schiacciare dal nome di papà Arvidas. Ora è il vero leader, aspettando il ritorno di Oladipo, dei Pacers. E’ giocatore che, attacco come difesa, sa essere più veloce di gente più veloce di lui, più atletico di gente più atletica di lui: un duro con tecnica, un leader con la capacità di avere intorno compagni invece che sudditi. 18-13-4 sono le stats di questa stagione, in calo solo il tiro da 3 (25%).