Anche stanotte la NBA aveva 5 gare in programma.

Ci soffermeremo in particolare su una. Era in partenza appetitosa: il suo svolgimento ci permette di tornare sui banchi e studiare come si gioca a basket. E come non si gioca.

 

Avere professori in gamba è una necessità imprescindibile, a volte si tratta solo di aver fortuna e beccare la sezione giusta all’interno della stessa scuola. Stanotte la scuola era lo AT&T Center di San Antonio, e siamo capitati nella classe (parola che vi suggeriamo di considerare in due dei suoi significati..) del prof. Ginobili. Dall’altra parte, diversa sezione, a reggere il peso della cattedra c’era il prof. Westbrook.

Il primo half era equlibrato, partenza migliore di OKC, poi SA mette a posto il problema delle palle perse e si va alla ricreazione coi Texani up 3. Dopo 4 mins del terzo quarto gli Spurs buttano via la palla 12 della loro gara. 12 perse in 28 minuti è un numero che nessun allenatore può accettare, figurarsi Pop. TimeOut, strigliata, cambio di uomini, Ginobili messo in campo. Alla fine le perse di SA saranno 16: solo 4 nei 20 mins finali. 40 anni non sono pochi per un atleta, nemmeno se perfettamente conservato come il prof. Ginobili, che quindi deve fare tanto in poco tempo: di solito lo fa. Anche stanotte: 3 assists, un recupero, due triple nel momento peggiore degli Spurs, quando nel terzo periodo i Thunder provano ad allungare, senza andare oltre il +8, grazie ad un ottimo George (26-7-6 con 4 rec) e a un silenzioso Melo (pochi tiri, ben centrati: 9-3-2 con 3 rec e 1 stoppata, nessuna persa, 3/3 da 3). Nel proprio tempo di tavole, oltre ad illuminare il Gioco degli Spurs con un basket altruista e perfetto, Ginobili (10+3, con 2 rec, 2/3 da 3, puls/minus +11 in 15’ di campo) ci dava modo di raccogliere un paio di record sul suo conto: è diventato uno dei soli 5 giocatori ad aver realizzato 400+ punti nella stagione in cui compiva 40 anni (Jabbar-Parish-Stockton-Malone gli altri) e uno dei soli 4 ad aver avuto almeno un match da 25+ punti nella stagione over40 (Jabbar-Parish-MJ gli altri). Mentre gli Spurs soffrivano, a tenerli in linea pensavano, oltre a Manu, anche Dejounte Murray (7-8-7 con 5 rec) difendendo magicamente su Westbrook, e LMA (25+11), che si spegneva  in attacco (solo 6 nel secondo half) ma cominciava a tirar giù rimbalzi, annullando il pezzo forte di Steven Adams: i reboff. Paul George, che era stato il trascinatore dei Thunder, si troverà in una strana situazione. Dopo 32 mins giocati era 8/16 al tiro (oltre alla difesa e ai rimbalzi), un tiro ogni 2 minuti. Da lì in poi, avendo Russell Westbrook (19 con 19 tiri, 11-5, 7 perse) deciso di aver tirato troppo poco fin lì (5/11), il povero PG13 vedrà la boccia solo altre 5 volte nei restanti 16 minuti (1/4 al tiro e un triplo viaggio alla carità). Il destino è lo stesso di tante altre loro gare: OKC perde il secondo tempo, e Russell Westbrook è un pessimo professore. Nella sua classe non si insegna Basketball ma Russball. RW aggiungerà al dato già citato un bel 2/8 dal campo, compresi gli ultimi due tiri di OKC: due piccioni senza casa (no rete, no ferro, solo aria) da tre, lui che ha il 29% oltre l’arco e che, dall’altra parte, difende così male il perimetro che solo due centri-boa come DeAndre Jordan e Gobert sono peggio di lui nella NBA. Ora gli Spurs sono quarti ad Ovest, e OKC è scivolata quinta. Peccato che i Thunder, tra Westbrook e coach Donovan, abbiano guide così balbettanti: il grande potenziale del loro talento si osserva nel fatto che sono 5W e 2L (migliori della NBA) nei confronti contro le 3 migliori squadre: GS-HOU-TOR.

 

A proposito di GS: torna KD ma si fa espellere, così gli Warriors (Cook 30 con 12/15 al tiro compreso 5/5 da 3) accumulano la terza L in fila vs i Bucks (lo Pterodattilo 32 con 18 tiri). Difficile che, se il migliore è Gortat (10+12), Washington possa vincere: sconfitta, infatti, da Detroit priva di Blake (caviglia) ma con Bimbone a 24+23. Buona anche se non impossibile la W in trasferta di Indiana a Sacramento: Bogdanovic il Serbo 21-3-4 per i Californiani, per i Pacers 25 con 13 tiri di Bogdanovic il Croato, e Sabonis Minore continua in una buffa cosa che spesso gli succede, stesso numero di pti-rebs (stanotte 8+8). Infine, W tranquilla degli Heat in  casa vs i Bulls: coach Spoelstra prosegue nell’interessante esperimento di usare tre piccoli da subito, con lo spostamento di Josh Richardson da back-up pg nello spot di sf titolare. Previsione: difese ancora più collose del solito da parte degli Heat nei PO, e potremo cominciare a chiamarlo Spoelstropoulos.