Raffica controllata per le sette gare della notte, che ci hanno portato qualche piccola novità interessante, con tanti risultati in bilico, sintomo di un momento davvero decisivo della stagione, in cui le gare più molli di regular season sono sempre più un ricordo. Ad Atlanta passano sul filo di lana i Pacers per 97-96, dopo 3 periodi di grande intensità, grazie al tiro quasi sulla sirena di Glenn Robinson III, l’ultimo campione dello Slam Dunk Contest.Non esattamente l’uomo destinato a prendere l’ultimo tiro, ma se George finisce nell’imbuto e Teague trova un fantastico scarico per liberarti con 5 metri di spazio, il tiro lo prendi. Trainate da 34 punti di PG13 da una parte, e dai 47 in combinata di Millsap e Hardaway jr dall’altra, due squadre abbastanza simili si trovano sempre più vicine tra quinto e sesto posto dell’Est. Anche i Knicks vengono battuti sul proprio campo dagli Warriors, che ritrovano un Curry parzialmente affidabile. Suoi gli strappi nel terzo e nel quarto periodo per portare a casa la W, alla quale i Knicks, con Porzingis su tutti, hanno dimostrato di non voler rinunciare mai. Steph parte male fallendo anche due liberi consecutivi, dopo le ultime uscite in cui aveva scheggiato ogni ferro esistente, per poi accendersi nel terzo quarto trovando una delle sue strisce, capaci di scatenare la classica ondata Warriors. Il due volte MVP chiuderà con 31-8-6, il fratellino Klay con 29, mentre per New York segnaliamo i 28 di Rose ed il 24-15 di The Unicorn, arrivati da una prova che definire incredibile è mero eufemismo: lucido ed efficace in attacco, a suo agio fuori dall’area a fare figura su Curry e Thompson in difesa. A Boston non bastano invece i 35 di IT4 per battere i Suns, che vincono la terza in fila mostrando un’altra grande prova di squadra, la migliore da quella che sembra essere una bella inversione di tendenza; nella gara spiccano il 28-6-9 di Bledsoe ed il ventello del piccolo Ulis. Vincono invece in casa gli Wizards, che dopo aver subito parecchio dai Magic nella prima metà, riescono a rimontare con 70 punti in due quarti fino a portare a casa la W con un punto di scarto (115-114). Nell’ottima prova di Orlando vanno in doppia cifra in 7, mentre Wall trascina i suoi con 19 punti e 10 servizi, per i 32 di Beal ed i 27 di Bogdanovic che chiude con 8/10 dall’arco, dimostrazione che quando può giocare solo da specialista può rivelarsi un’arma letale. I Jazz la spuntano all’overtime a Sacramento, scontrandosi contro il vecchio grit&grind di Joerger, a cui l’ex coach di Memphis si aggrappa giustamente, senza poter più contare su grandi individualità. Battuti ancora i Thunder a Dallas, ancora una volta questa settimana Westbrook predica nel deserto, e stavolta nemmeno troppo eloquentemente, i Mavs ne approfittano e con un Dirkone da 18-12 guadagnano la W, tenendosi sempre a due gare di distanza da Denver e l’ottavo posto. Allo Staples perdono i Lakers, sbaragliati dalle Twin Towers di NOLA, che combinano per 57 punti e 24 rimbalzi, avvicinando sempre di più i gialloviola all’unico obbiettivo rimasto, proteggere la scelta tra le prime 3 al prossimo draft, da destinarsi altrimenti ai Sixers.