Solo 4 gare nella notte NBA, buone notizie per i Knicks e le percentuali di Derrick Rose.Ottime per il record di RW che eguaglia Jordan.

THE PALACE, AUBURN HILLS. ORLANDO MAGIC 98 – DETROIT PISTONS 92
La casa dei Pistons è sempre meno sicura. Partiti con 0 sconfitte in casa, nelle ultime 6 gare Detroit ne ha accumulate 3. La terza, appunto stanotte vs i Magic, in cui coach Vogel continua a sperimentare line-ups sempre differenti. Dalla panchina Payton e Vucevic (16+8), un tempo inamovibili dal quintetto, nello starting 5, rispettivamente sostituendoli, DJ Augustin e Biyombo, che forniscono più ordine il primo, più difesa il secondo. Con le nuove rotazioni i minutaggi dei Magic sono più distribuiti, richiamando le regole dello sharing minutes dei Lakers. A proposito di rotazioni, tornava in quelle di Detroit Reggie Jackson (18-1-4), dopo il lungo infortunio. Si è subito ripreso il quintetto e non ha mostrato ruggine, peccato per l’esito sfortunato della sua gara di rientro. Il miglior uomo in campo probabilmente il centro di Orlando, Vucevic, che in attacco ha saputo aggirare con la propria agilità e il proprio raggio di tiro le manone di Bimbone; non dimentichiamo però Ibaka (21+7). Migliore per i Pistons Gemello Marcus (21-5-5)

CHESAPEAKE ENERGY ARENA, OKC. NO PELICANS 92 – OKC THUNDER 101
Sfida tra i due migliori realizzatori della NBA, entrambi di qualche decimo sopra ai 31 ogni gara. Lo scoring challenge è stato del Monociglio (37-15-2 con 2 rec e 4 stoppate), tutto il resto di RW: partita, tripla-doppia e uguagliato Michael Jordan nel mettere in consecutiva successione 5 triple-doppie. Lo score di Westbrook recita 28-17-12, e a fronte della W raggiunta dalla sua squadra e anche della mole impressionante di sforzo fisico che esercita, alcuni (non noi) potrebbero anche chiudere un occhio sulle 10 palle perse. Come già scritto, RW resta il primo uomo della NBA moderna dopo MJ e per certi versi Shaq a poter dominare fisicamente l’Associazione: esempio incarnato del paradosso fisico del moto perpetuo. Anche Anthony Monociglio Davis è qualcosa di poco naturale: a dispetto di chi mette ancora la C di centro di fanco al suo ruolo, ormai gioca il 70% dei possessi fronte a canestro, e stanotte ha seminato in cross-over Victor Oladipo, guardia, grande giocatore e signor difensore. OKC è quinta ad Ovest, mentre Nola, pur 5-5 nelle ultime 10, no riesce a scrollarsi di dosso la orribile partenza da ultima delle 30. Brutte news per Steven Adams: seria slogatura alla caviglia, uscito dopo 9 minuti e non più rientrato; non è una cosa grave ma potrebbe saltare un paio di gare. In sua assenza, spazio a Kanter, che ha ripagato con 17+10.

MSG, NEW YORK. SACRAMENTO KINGS 98 – NY KNICKS 106
Gara bifronte: prima e dopo che si accendesse DeMarcus Cousins (36-12-4 con 3 stoppate). Prima: Knicks in totale surplace, senza nemmeno sudare a +21. Dopo: Kings giunti fino a -1, sul 73-72. Continuano a spremersi e a raccogliere poco i Kings, ma, e vale anche per Sixers, Brooklyn e in parte Dallas, apprezziamo tutti il tentativo di dare sempre il massimo restando davvero aggrappati alle partite. Dopo un paio di gare in cui aveva perso il tiro, The Unicorn lo ha ritrovato: 15-14-2 con le (solite o quasi) 4 stoppate per Porzingis. I Knicks sono settimi, e tanto merito va a coach Hornacek (e certo anche ad un paio di game-winners sulla sirena di Melo): secondo noi, il lavoro del coach si vede soprattutto nelle % di tiro, “miracolosamente” tornate decenti (45,5%) dopo due anni orrendi, di D-Rose (20-6-6 con 9/14). Come al solito, a Sacramento il miglior aiutante di DMC è stato Gay (22+9), mentre il ritorno di Darren Collison in pg sembra aver messo ko il fragile Ty Lawson (caduto a soli 9 minuti di impiego stanotte): speriamo che Ty non ricaschi nelle passioni sbagliate.

STAPLES CENTER, LOS ANGELES. INDIANA PACERS 111 – LA CLIPPERS 102
Ed eccola la cara vecchia ClipperTown!! Diamo atto, però, che si è davvero materializzata solo dopo ben 22 gare. Sopra di 15 ancora a metà del secondo quarto, i Clippers, in coincidenza di una apparizione sciagurata su entrambi i lati del campo di un quintetto “tutto pino” con Speights e il figlio del coach a fare danni in modo particolare, lasciano leadership e inerzia ai Pacers. I titolari, rientrati a due minuti da the half, tamponano, ma alla ripresa si lasciano travolgere anche loro, finendo sotto di 20. Velieri che riescono a ridurre i 20 fino a 4 nel quarto periodo, ma proprio allora la vocazione da Paolino Paperino di Chris Paul e compagni si palesa: difendono benissimo ma la palla finisce in mano in un modo assurdo a paul George nell’angolo, e The Revenant da 3 non sbaglia. 100-107 e gara virtualmente finita. I 7 Pacers in doppia cifra dicono che la parte davvero imbarazzante di LA è stata la difesa, e così il 24-16-5 di Blake Griffin è stato inutile, come il prodigioso miglioramento dalla lunetta di Jordan (3/5) e gli 11 assists di CP3. Indiana rifila lo sweep ai Clippers, che fra un paio di notti affronteranno Golden State. Paradossalmente (ma non troppo dal momento che aprliamo di ClipperTown) i losangelini hanno bucato le gare facili e vinto quelle difficili nelle ultime 6 partite: se dopo i Cavs battessero anche gli Warriors, potrebbero dire di aver fallito l’ennesimo esame per la totale maturità, ma non potrebbero dire di non essere una contender.