Notizie di firme anche europee giungono dalla NBA. Firme ma anche rifiuti, non si sa se davvero definitivi.
MERCATO. Vi avevamo lasciato con molti osservatori che si davano di gomito pensando a Mo Williams come futuro Sperone, invece….pare che il buon Mo si sia accasato chez LeBron, firmando un biennale da quasi 4,5 MM annui. Per uno che perdono, gli Spurs ne trovano due: Manu Ginobili ha ufficialmente detto di esser parte della banda anche quest’anno (“non mi vedo ancora lontano dal basket NBA, count me in”) e David West, dopo aver rigettato la sua opzione per un altro anno a 12,6 MM con i Pacers, si è ridotto lo stipendio della bazzecola di 11,2 MM pur di firmare con SA e lottare per il titolo. Il suo contratto chiama il minimo per un veterano con 15 stagioni nell’Associazione: 1,4 MM. La firma di West elegge gli Spurs Signori Assoluti della Free Agency, accoppiandosi con quella di LMA. Si delinea altresì una lineup davvero da sogno per quel che riguarda i lunghi: Banes e Timoteo da 5, LMA e West da 4, senza dimenticare il Professor Boris Diaw. Il brasiliano Splitter ha cambiato Conference, ma giocherà sempre per una contender, essendo volato ad Atlanta, che aveva però perso ad inizio della FA il suo pregevole “Three & D” DeMarre Carroll, che sì è unito ai Raptors. I ragazzi di We Are The North non hanno fatto salti mortali per trattenere Sweet Lou Williams, fresco NBA Sixth Man of the Year, e la guardia si è spostata a LA, sponda Lakers. Il propietario dei Mavs, il sempre vulcanico Marc Cuban si è beccato 25000$ di multa dalla NBA per irregolarità nell’approcciare i free agents DeAndre Jordan e Wes Matthews: il primo lo ha già assunto, vedremo il destino della guardia sempre più lontana da Portland. Sul fronte Europeans ci sono due interessanti novità: Nemanja Bielica ha firmato con i Timberwolves un triennale che chiama 3.9MM a stagione; 3 MM sono quanto, invece, ha per ora rifiutato Sergio Llull da parte dei Rockets: la guardia del Real ha motivato la sua decisione con il voler restare nell’ambiente blancos, che sente davvero e completamente suo. I Rockets, questi malpensanti ciniconi, hanno alzato a 3.4 annui per 3 anni. Golden State ha voluto in roster di nuovo Leandro Barbosa, che firma un biennale, mentre i finalisti 2015, oltre all’acquisizione di Mo Williams, sono arrivati a punti morti su 3 fronti: JR Smith ha rifiutato la player option, ma potrebbe comunque rifirmare con Cleveland nonostante attualmente la distanza economica sia notevole tra le parti+non si sono registrati progressi sul fronte Joe Johnson+non si sono registrati significativi progressi sul fronte Tristan Thompson; proprio la firma del lungo sembra una delle pietre angolari che LBJ ha posto come essenziali da porre in opera prima che lui si decida a mettersi davvero ad un tavolo con i Cavs. Detto ieri di Pierce, oggi segnaliamo che Kevin Garnett ha dichiarato di avere come target per la stagione entrante un impiego non superiore ai 20 minuti, e di attendere con ansia di varcare come active player al soglia dei 40 anni. Paul Millsap ha rifirmato con Atlanta.
SUMMER LEAGUE. Oggi il report sulla Summer League inizia con l’enunciazione di un paio di regole che non tutti conoscono: le due norme dei 10 falli. La SL fissa a 10 il limite di falli personali per ogni giocatore, e allo stesso numero il limite del bonus per le squadre: fanno eccezione gli ultimi due minuti dei tempi, all’interno dei quali dal secondo fallo commesso vedrete i vostri avversari andare in lunetta. Il rude Jack Cooley, lungo robusto e di buona mano, ma non troppo dinamico e assurdamente foul prone (motivo per cui non riesce a ritagliarsi altro che un angolo sporadico e intermittente di NBA) ha commentato che quando pensa alla regola dei 10 falli sente i suoi occhi brillare e la salivazione aumentare. Venendo ai fatti del parquet ci concentreremo su un fondamentale e due giocatori. Tiro: Aaron Gordon e Frank Kaminsky. Aaron Gordon è la quarta scelta assoluta del Draft 2014, un Orlando Magic da Arizona. Un giocatore assolutamente eccezionale in difesa, subito azzoppato lo scorso anno da un infortunio. Gordon è un atleta di primo livello NBA, e ha capacità difensive che ricordano il miglior Doug Christie, con la differenza che il vecchio compagno di Vlade, Peja e C-Webb a Sacramento era un 2/3, mentre Gordon è a tutti gli effetti un 4 che per dinamicità e piedi non ha difficoltà a giocare da 3. E, rispetto allo scorso anno, ora ha anche un tiro, il che lo rende un’arma totale. Segnate il suo nome per la prossima stagione: per il momento viaggia a 22+12 di media in SL. Frank Kaminsky, dal canto suo, alla prima partita da pro ha dimostrato in pochi minuti di essere in grado di portarsi a scuola la maggioranza dei lunghi presenti alla SL di Orlando: ha segnato da sotto ma anche e soprattutto da fuori, senza disdegnare le triple. Il prodotto di Wisconsin ha un paio di cm in più, ma a me ricorda, in potenza, uno dei Turchi di culto della NBA: Mehmet Okur.