L’estate NBA continua ad essere costellata da notizie di stampo poco cestistico.
Samuel Dalembert, per cominciare. Il 2.11 haitiano è stato arrestato e poi rilasciato in attesa del processo per percosse alla compagna e al di lei fratello. La polizia è intervenuta allertata dai vicini, e pare che l’oggetto della discordia fosse l’intenzione della ragazza di portare in un’altra città (pare Miami) i due figli avuti col giocatore. E’ singolare, di questa vicenda, soprattutto il fatto che Dalembert sia sempre stato uno dei giocatori più attivi in iniziative, sia private sia organizzate dalla NBA, di fund-raising, assitenza e beneficenza, in particolare pro bambini, soprattutto nella sua povera Haiti; è stato anche uno dei donatori più generosi dopo il terremoto che ha colpito l’isola nel 2010.
Altro giocatore beccato a guidare strafatto: Iman Shumpert. La dicitura USA, Driving Under Influence (di sostanze) non specifica appunto se si tratti di alcol o droghe, ma il giocatore ha immediatamente ammesso al poliziotto che stava operando un controllo definito “di routine” di essere in possesso e di aver fumato marijuana. Uno degli effetti quasi immediati di simili accadimenti è che il giocatore entri in un programma di recupero. Trattandosi però della prima infrazione il giocatore è stato arrestato e immediatamente rilasciato, e la sanzione stabilita dalla NBA per simile comportamento è di due partite di sospensione. Non ci sono stati commenti né da parte di Shumpert né da parte dei Cavs.
A proposito dei quali bisogna dire che stiamo ancora attendendo la ufficialità della fumata bianca per il nuovo contratto di JR Smith. A fine luglio si parlava di “parti ancora distanti”, a metà agosto era circolata voce di un quadriennale da 10 milioni a stagione con team option dopo il terzo anno: pur essendo un deciso aumento, si tratta comunque di un contratto abbastanza basso per uno che ha vinto un titolo tirando il 40% da 3, considerando che un quasi nessuno come Meyers Leonard prende a Portland una cifra pressochè identica. I Cavs, che, dopo aver dato i 100 milioni a LBJ, sono, senza il contratto di Smith, a 116 milioni di payroll e non hanno dunque spazio né flessibilità salariale, hanno le mani abbastanza legate quanto a importo, e potrebbero agire sulla durata (trovandosi poi, però, a dover pagare oro un giocatore vecchio). Una notizia non del tutto negativa potrebbe essere, in termini di monte stipendi, il probabile ritiro di Mo Williams. Mo ha lottato tutto l’anno con problemi di schiena, ginocchia e caviglie, soffrendo persino un dolorosissimo infortunio al pollicione del piede destro. Il giocatore va per i 33, non è tra i più vecchi ma gli infortuni cominciano a pesare e gli stessi Cavs ritengono “improbabile” rivederlo in campo. Il che causerebbe problemi di profondità nello spot di pg, dato che, partito Dellavedova, il cambio di Kyrie sarebbe Kahlil Felder, talentuoso ma rookie e, inoltre, ampiamente sotto ai 180 cm; d’altra parte, liberare anche solo i 2.2 milioni per 3 anni che i Cavs dovrebbero a Mo, genererebbe un po’ di spazio in più per offrire a JR almeno 12-13 milioni annui per 3 o 4 stagioni.
Una buona notizia per il roster dei New Orleans Pelicans: perso per la malattia della moglie JRue Holyday, hanno trovato la firma di Lance Stephenson. Lance il Pazzo va a rimpolpare un roster povero di talento, ed è benvenutissimo anche se si innesta nel ruolo di ala, quello più coperto a Nola.