Nella nostra e vostra rubrica dei Tops&Flops della NBA, questa settimana io sono Top, e quindi quello meno divertente.
Nell’attesa di poter tornare a spargere sale sulle ferite, vorrei segnalarvi che dal 2 di dicembre Jeff Green, ala dei Boston Celtics, ha giocato ben 5 partite, segnando 26 di media, rimanendo di una lacrima sotto al 50% nel tiro da 3 con 11/24. Io gli segno un bel 8 tondo, anche perché ha marcato Kobe, Pierce e Millsap, in quei frangenti, non gli ultimi della classe.
Kyle Lowry non è una scelta molto fantasiosa per un altro posto nei Tops, dal momento che è stato eletto Player of the Week per la Eastern Conference anche dalla NBA. Però chi sono io per passare sopra a 25,25 punti e 10 assists di media in 4 partite, ottenuti giocando 39 minuti a partita, caricandosi i compagni sulle spalle dato l’infortunio del gemello DeRozan? Non sono nessuno, e infatti Kyle è la mia seconda scelta, meritandosi un voto leggermente più alto di Green: 8,5.
Il primo posto lo lascio ad un giocatore che, lo ammetto, non sempre sono capace di apprezzare. James Barba Harden. Quando uno che passa per essere un realizzatore solitario e abbastanza egotico sforna in tre partite una media di un paio di decimi sotto ai 25, causata da due gran gare e da una di tiro orrendo,… MA in quella orrenda prende 12 rimbalzi, cioè quasi il triplo della sua media, e, in aggiunta, questo capita in coincidenza della perdurante assenza del compagno deputato a prendere quei rimbalzi, ossia Dwight Howard,….E POI vi capita di dare uno sguardo anche ai 5.67 assists di media…..ALLORA il vostro TOP vede le fondamenta, necessarie e imprescindibili, di una cosa che si chiama “squadra da titolo”. Magari i Rockets non arriveranno all’Anello, ma Harden il suo 9 lo prende tutto.