Si avvicina la opening night 23/24, alcune considerazioni per riacclimatarci con la NBA.

ZION. Lo scorso anno nel periodo intercorso tra il round 6 e il 37, il solo in cui Williamson abbia giocato con una certa continuità, il record di Nola fu oltre il 66% e i Pelicans, per due giorni, furono anche al comando della WC. Zion è unico e la mette 60 volte ogni 100 che alza la mano: questa accuratezza (combinata al fatto che non guarda le triple, 0.7/gara) è tale da non farlo migliorare, in pratica, passando dalla percentuale dal campo reale (60.5) a quella effettiva (61.1). Sul serio è qualcuno da preservare (e aiutare a farlo). Il potenziale è sempre stato considerato indiscutibile, ma il punto è ormai un altro: dove potrebbe realizzarsi? Una formazione più completa di Nola, più capace di assorbire intoppi e riposini; uno staff più abile a negare KooKooRoo e Little Ceasars; più storica e mediaticamente esposta. Sono requisiti che fanno bene alla carriera di chiunque, ma necessari per giocatori così ingombranti e fragili (in tutti i sensi). C’è da sperare che la futura destinazione di Zion si decida in maniera decente (à la Monociglio) e non estenuante (à la Harden), anche perché l’ammirazione per il talento svanisce in fretta nello sport moderno. E, volendo essere cattivi, si potrebbe osservare che, sulle 82 di RS, Zion in 4 anni ha fatto 24 – 61 – 0 – 29: 114 gare con bilancio negativo (54W, 60L).

 

HARDEN. Il meno che si possa dire è che La Barba come lobbista non ci sa fare, o non sanno fare quelli che lui delega. Dopo trattativa sottotraccia, il parto migliore venuto fuori dai Clippers è stato NO alle condizioni che tutti pensavano di avere appianato. Per Harden, LAC avrebbe dovuto dare: 1 prima scelta non protetta, 1 scambio di prime scelte, Terrance Mann (IMPORTANTE: la copia inferiore di Ty Maxey). NO: Mann rimane qui. Il motivo per cui Harden non arriva perché Mann (più o meno uno qualunque) non parte è tripartito, e per la parte principale: follow the money. Arrivata sui media ieri, ma evidentemente già nota tra le franchigie, l’intenzione di PHI di non rinnovare Maxey pre-scadenza: i 13 MM non diventano 30 adesso ma nel ’24 o ‘25; i 76ers corrono il rischio di perderlo anche da RFA (se altra franchigia sfrutta il meccanismo early bird rights) pur di mantenere libero lo spazio salariale, che il prossimo anno diventa enorme; ai 17/20 MM risparmiati ora su Maxey si aggiungono i 75 dei contratti spiranti in estate di Harden e Harris: sono 90 MM, ovvero due max contract da offrire in giro per la NBA per costruire, si spera con cervello, un Anello per Embiid; nessuno è fesso in eterno nella NBA, e i Clippers si sono messi in mezzo alla costruzione possibile di un roster Sixers al limite dell’imbattibile. Secondo motivo: per quanto disfunzionali siano i Clippers, difficile gioire all’idea di un cast composto da Kawhi e George un po’ imborghesiti (non solo per loro colpe), + Westbrook + Harden; il rifiuto di PHI ad accettare il rifiuto di LAC va inteso come non volere fare un favore alla Barba, tanto il suo contratto spira lo stesso e lo spazio si apre con o senza Mann (una protezione dignitosa per la possibile perdita di Maxey, ma nulla più). Infine: un giocatore che pur di andarsene pone la franchigia per cui gioca spalle al muro, come ha fatto JH coi Sixers, indebolisce soprattutto sé stesso, un veterano senza Anelli che ha già fatto due volte lo stesso trucco. Fu per andare via da HOU e poi da BKN, solo che allora Harden era più giovane, molte più promesse e carriera davanti.

 

CAP. A 215 MM$$ di stipendi GoldenState comanda di tanto la classifica dei più costosi: sono 15 MM sopra ai Clippers (15 = 2 giocatori secondo lo stipendio medio NBA), 20 ca più di MIL, MIA, PHO e 25 sopra BOS, DEN, PHI. Non vi tedio con queste cifre senza motivo. Usciamo, più o meno, dalla era / moda dei Big3 e stiamo entrando in una in cui, per motivi di gestione dei giocatori principali, sarà fondamentale la profondità delle squadre. Bisognerà stare molto più attenti su chi spendere, quali reparti, dove scegliere giocoforza di sguarnirsi. Per questo si affastellano prime scelte: sì ok, il futuro e blablabla… il motivo vero è “rookie contracts”.  4 anni di anno in anno perpetuati di poca spesa e (teoricamente) molta resa. Anche per questo, come vedremo, GS è un po’ in difficoltà: per le poche scelte rimaste in squadra dagli ultimi Draft. Ecco perché, in generale, dovremo diventare tutti più bravi con fogli come quello dell’ultima foto.