Brutta partita al Paladozza da parte di una Fortitudo che nel primo tempo produce una prestazione degna di una minors, con tutto il rispetto per le minors. Inqualificabile, nei primi 20 minuti, l’atteggiamento messo sul parquet dagli uomini di Dalmonte che subiscono letteralmente “in ogni lato del campo” la bella partita di Mantova, concedendo come di suol dire in questi casi “ di tutto e di più”. Un atteggiamento rinunciatario che, numeri alla mano, si può riassumere nel dato dei rimbalzi totali alla pausa lunga ( 29 a 13) e nel dato dei rimbalzi di attacco di Mantova, ben 12 che produce tanti extra possessi tradotti in 39 conclusioni contro 29. Andare a rimbalzo di attacco, benchè Dalmonte chiosi “non siamo una squadra che va a rimbalzo di attacco” vuol dire essere presenti, essere intensi, insomma, in una parola, star lì con la testa. Peraltro, nei primi due quarti di gioco e in più occasioni le scelte di tiro in attacco, già difficili per la buona difesa degli ospiti, meriterebbero, quantomeno il tentativo di ricercare una carambola favorevole. Dall’altra parte del campo, soprattutto i piccoli evitano accuratamente il tagliafuori e i 4 rimbalzi di Veronesi sono la risultante. Mettici anche il 50% ai liberi e il disastro dei primi venti minuti è servito. Chiaro, sul -20 la Fortitudo ha una reazione, una reazione che volendo è anche importante, volendo a un certo punto può anche sembrare che il sorpasso riesca ( soprattutto sul 62-64 quando l’inerzia è tutta biancoblù), ma Bologna paga un nervosismo intollerante che produce 5 tecnici ( due di Cucci, che prende il secondo proprio nel suo momento migliore per “flopping”) e complice anche una terna inconsistente e sostanzialmente inadeguata nella gazzarra che perde la maniglia della partita già dal secondo quarto, esce sconfitta da un match che, con un minimo di attenzione e applicazione sui 40 minuti, avrebbe potuto e dovuto portare a casa.
Dalmonte si presenta in sala stampa abbacchiato e interrogativo: Quali siamo? Quelli di oggi o quelli visti con Udine e a Rimini? Penso che le analisi da fare siano due: la prima: è necessario non farci spostare da delle situazioni sulle quali noi non possiamo incidere. Se cominciamo a pensare a rincorrere gli episodi che ci penalizzano è normale che la partita ti scappa. Dobbiamo rimanere nella partita incuranti per certi versi di quello che accadi di indipendente dalla nostra volontà. Poi c’è una analisi numerica, tecnica, ovvero i 12 rimbalzi offensivi che abbiamo concesso e la percentuale liberi: due dati che non ci hanno aiutato. Tra l’altro la percentuale ai liberi tante volte è figlia della rincorsa agli episodi. Nel campionato esistono partite brutte, magari sporche. La differenza la fa vincere quelle partite, cosa che a noi raramente riesce. Ora abbiamo quattro partite da giocare, sapendo che tutte e 4 saranno importanti per la griglia e continuare con la testa alta.
Onore quindi a Mantova, che vince in mezzo alla vera bolgia del Paladozza, non si disunisce quando potrebbe sciogliersi e riesce nella impresa giocando negli ultimi due minuti senza i suoi migliori terminali offensivi ( Cortese, come sempre determinante contro la Fortitudo e Veronesi ); comprensibile quindi, oltre che assolutamente giustificata la grande soddisfazione di coach Zanco nel dopogara:“C’è tanta soddisfazione per aver vinto una partita fondamentale per la classifica e per il morale. Siamo stati bravi a impattare bene la gara nei primi due quarti. La stanchezza ha inciso chiaramente nella partita quando la gara è diventata più sporca. Nel finale abbiamo concesso forse un po’ troppo e avremmo potuto farci molto male. Non abbiamo subito il post-up di Fantinelli e Aradori e questo credo sia il passaggio che ci ha permesso di portare a casa due punti per cercare qual nono posto che ci eviterebbe i play out e un altro anno in questa categoria.”
Pur avendo già dato il leit motiv della partita in apertura la pura cronaca racocnta di un inizio tutto sommato equilibrato con Mantova che appare più convincente e più dentro la gara e una Fortitudo svagata in vena di lanciare palloni alle ortiche e seconde chances all’avversario come se piovesse. Gara in equilibrio per 9 minuti ( 16-18 esterno) poi Mantova mette la freccia e con un parziale di 21-4 indirizza la partita. D’accordo, nell’allungo la terna in grigio ci mette lo zampino con un atteggiamento indisponente e tale da perdere la gestione della partita già alla metà del secondo quarto. La effe cade con tutti i suoi effettivi nel nervosismo creato da alcune decisioni platealmente errate, ma è da dire che dalla panchina non si erge nessuno in grado di arginare la deriva emozionale. Mantova va letteralmente a nozze e inanella una serie impressionante di massimi vantaggi fino al +20 con cui si va alla pausa lunga. Protagonisti: Cortese tra gli ospiti e protagonista in negativo la Fortitudo.
Al rientro si inizia con una tripla di Thorton giusto per dire che il colored della Fortitudo era in campo ( e ci è stato senza senso per 34 minuti) a cui risponde Cortese per l’ultimo +20 esterno. Da lì la Fortitudo inizia un lungo tentativo di rientro appoggiandosi a Fantinelli, Aradori e Cucci, ma proprio sul più bello quando la effe torna a -2 con 6 e mezzo da giocare, Cucci si fa sanzionare di fallo tecnico per “flopping” ( e segnamoci quanti millenni passeranno per vederne chiamare un altro). Seconda sanzione e allontanamento dal campo ( anche perchè non si contano più i tecnici che la Fortitudo prende, alla fine saranno 5). Mantova resiste con le unghie e con i denti anche alle due triple in file di Aradori che riportano la effe fino al 73-74 quando inizia l’ultimo minuto. Uin jump fortunoso di Ross regala il possesso pieno che Mantova porta fino al gong.
Involuta la Fortitudo: così il sesto posto non è a rischio, è già perso.
Pagelline:
Fortitudo: Thornton 4: inconsistente e inutile. Aradori 6: alla fine la pagnotta la porta a casa anche se subisce Cortese. Barbante 4: 1/8 dalla linea nella seconda serie nazionale non è ammissibile. Panni 4: Invisibile. Fantinelli 6: Quantomeno si batte in una delle sue gare più faticose. Italiano 4,5: nella bagarre perde la trebisonda. Cucci 5,5: con un tecnico sulle spalle la mossa del flopping è il peggio, proprio quando si stava trascinando la squadra sulle spalle. Davis 3: ogni commento è superfluo: schiacciata sul ferro e appoggio air-ball. Abbiamo detto tutto. Dalmonte 4: Incapace di ribaltare una partita quando nasce male.
Mantova: Criconia 6,5: Due triple chirurgiche, una nel primo e una nel secondo tempo. Iannuzzi 7: Si prende gioco dei “lunghi” della Fortitudo: doppia doppia. Veronesi 6: Parte bene, poi si perde nel cercare fin troppo il tiro. Ma ha +10 di plus/minus. Janelidze 6: Senza infamia e senza lode. Cortese 7: Magari le cifre sono rivedibili, ma fa tanto male. Ross 6: Onesto, ha il merito del canestro che vale mezza partita nel finale. Calzavara 6: Fa il compito. Morgillo 6: Nel primo tempo è in campo nell’allungo. Zanco 7: Vincere anche da +20 non era semplice. Due punti fondamentali.
Arbitri: Lucotti 4, Capurro 3, Bertuccioli 4. Premesso che non influiscono sul risultato della partita la direzione è costellata di errori, orrori e un atteggiamento incoerente. I pessimi visti quest’anno al Paladozza.
FORTITUDO BOLOGNA – STAFF MANTOVA 73-77 (16-23) (28-48) (49-62)
Fortitudo Bologna: Biordi n.e., Bonfiglioli n.e., Thornton 7 (0/2, 2/5), Aradori 20 (2/3, 3/6), Natalini n.e., Barbante 7 (3/8), Panni 2 (1/1, 0/3), Fantinelli 14 (6/8, 0/3), Niang ne, Italiano 7 (2/5, 1/4), Cucci 12 (3/6, 1/1), Davis 4 (2/5). All. Dalmonte
staff: Mantova: Miles n.e., Criconia 6 (2/5 da 3), Iannuzzi 10 (4/7), Veronesi 11 ( 2/7, 1/7), Janelidze 4 ( 2/3, 0/1), Cortese 23 ( 4/8, 3/10), Vukobrat ne, Ross 12 (3/5, 1/3), Calzavara 7 (1/1, 1/5), Morgillo 4 (2/4). All. Zanco.
Statistiche di squadra: Tiri da 2: Bologna 19/37. Mantova 18/35. Tiri da 3 punti: Bologna 7/23, Mantova 8/31. Liberi: Bologna 14/28, Mantova 17/21. Rimbalzi: Bologna 34 (25+9, Fantinelli e Aradori 7) Mantova 47 ( 31+16, Iannuzzi 10). Assist. Bologna 12 ( Fantinelli 6) Mantova 8 ( Calzavara 3).
Spettatori: 4.551