Con un altro incredibile finale, Urania fa sua la gara contro la Stella Azzurra e, salendo a quota 22 punti in classifica, strappa per il quarto anno consecutivo la certezza della permanenza in A2. Decisivo con la tripla del definitivo 79-77 Andrea Amato, tra i principali protagonisti anche della rimonta nell’ultimo periodo che ha consentito ai padroni di casa di giocarsi i due punti e trovare poi quello che è il sesto successo della storia dei meneghini nel secondo campionato contro squadre laziali.

La gara

L’avvio di gara è tutto di marca Urania che insistendo con Hill nel pitturato e cavalcando Ebeling dall’arco (5/9 contro la Vanoli) scappa subito sul 7-0 costringendo al time-out coach Bechi. Alla ripresa del gioco, la Stella Azzurra reagisce affidandosi Wilson e Giacchetti i quali, con un 5-0, riequilibrano la contesa prima che, nella parte finale della frazione, Pullazi, Montano e Piunti griffino l’8-2 che, registrato il canestro di Visintin, consente ai padroni di casa di chiudere avanti 18-13 i primi dieci minuti.

Potts, Piunti e Pullazi tengono davanti Urania a inizio secondo quarto, un periodo questo che però avvicinandosi alla sua metà vede i laziali salire di colpi con Wilson. Costui, supportato da Rullo, propizia il 7-2 che riavvicina a un possesso gli ospiti obbligando coach Villa fermare la gara. Richiamata all’ordine, la truppa meneghina non tarda a replicare e con un break di 9-0 tutto griffato Pullazi-Potts ricaccia indietro sul 37-26 i rivali. Questi però non i demoralizzano e, sfruttando l’energia di Givens, in men che non si dica producono un 6-0 per il 37-32 con cui le due formazioni vanno negli spogliatoi all’intervallo.

Tornata in campo la Stella Azzurra riprende da dove aveva concluso i primi venti minuti allungando il parziale a proprio favore grazie ai canestri di Wilson e innocenti e, in breve, con un altro 8-0 trovano il primo vantaggio del match. Urania però sembra non essere uscita dagli spogliatoi e perdendosi tra errori e palle perse concede ulteriormente il fianco ai laziali che, senza pietà, si issano sul 37-46. A questo punto, ben oltre la boa di metà periodo, i Wildcats finalmente si scuotono e con un 5-0 fulmineo riprendono a far scorrere il proprio tassametro. La partita a questo punto negli ultimi quattro minuti si accende e sale di tono con le due compagini che danno vita a un incandescente botta e risposta coi propri migliori interpreti, arrivando in questo modo a fissare il 55-58 al 30’.

L’ultimo periodo vede la squadra romana mantenere la leadership grazie alle soluzioni trovate da Wilson, Givens e dall’eterno Giacchetti che portano l’E-Gap sul 60-67. Per tornare in partita e ritrovare energia e bandolo della matassa offensivamente, Urania allora si affida al talento di Andrea Amato che con 8 punti quai consecutivi consente a Milano di impattare sul 69-69. La gara quindi, entrando negli ultimi minuti, si fa davvero agonica con Wilson e Hill prima e Rullo e Pullazi poi che, vicendevolmente, annullano l’uno i canestri dell’altro. Il 2/2 dell’albanese dà allora il +1 a Urania con 26” da giocare, tempo che la Stella Azzurra sfrutta con un incredibile canestro di Giacchetti per il controsorpasso lasciando 4 secondi e sei decimi sul cronometro. Qui, a decidere il match, ci pensa nuovamente Amato che, come contro Agrigento, dalla sua mattonella manda a segno la tripla del definitivo 79-77 che manda in paradiso Urania.

Man of the match

Con 21 punti (conditi da 4 rimbalzi e 6 assist) frutto di un eccellente 5/9 da tre punti, l’MVP della gara non può che essere Andrea Amato, autore sia della tripla della vittoria che, in precedenza, dei canestri che hanno riportato in linea di galleggiamento Urania.