Il 27 giugno sarà ricordata da Alessandro Gentile come un giorno unico della sua vita, perché a 14 ore dalla bella con Siena, quando in Italia erano quasi le sette di mattina è stato fra i protagonisti del draft. Dopo essere stato nei progetti dei Sixers (n.52) e dei Raptors (n.59) Ale-Bum Bum è stato chiamato a sorpresa come n.53 da Minnesota che ha puntato come prima scelta su Zach Lavine, n.13, guardia tiratrice esplosiva di Ucla, il nuovo Russell Westbrook che piaceva molto ai Sixers e ad altre formazioni, ma un paio d’ore dopo si è ritrovato a Houston!
Il nuovo allenatore Flip Saunders chiamato per sostituire Rick Adelman e rilanciare la franchigia del Minnapolis assieme al suo assistente Sam Mitchell ha dovuto arrendersi alla logica del mercato dove i giocatori sono spesso pedine di un gioco come la teresina, un poker coperto. E a draft ormai chiuso, nemmeno citato da ESPN che ha tagliato l’annuncio delle ultime scelte, tranne la 60 di San Antonio e i ringraziamenti del vice-commissioner al pubblico e agli organizzatori, Gentile Jr. è stato girato ai Rockets. Spiegato l’arcano: vantavano un credito dai Lupi sulla base di questo accordo “Rockets received the second round pick (or Nuggets, whicever less favorable)”. Niente vendita, una contropartita per un precedente affare. Evidentemente ai Rockets Gentile aveva comunque degli estimatori, diciamo l’ex gm dell’Armani Gianluca Pascucci, scout per l’Europa, che fu il braccio destro di Proli prima dell’avvento di Portaluppi.
Alessandro Gentile si aggiunge alla fila dei giocatori italiani scelti dalla NBA, un onore per il nostro movimento che quest’anno ha gioito con Marco Belinelli per la vittoria dell’anello, il primo conquistato da un giocatore azzurro. Ora bisogna vedere se è possibile una sua collocazione dentro la squadra o si tratta di una transazione di routine. Al momento non gli è stato offerto un garantito anche se il general manager Daryl Morey che ha puntato sul moro svizzero Clint Capela, considerato un possibile nuovo Ibaka, come prima scelta ha lanciato un invito alle sue due “seconde scelte” Nick Johnson, n.42, e Gentile. “Si tratta di due giocatori che potranno essere utili, e nelle rotazioni Gentile potrà dimostrare il suo valore”. Potrebbe essere un invito per la Summer League dall’11 al 21 luglio dove i Rockets affrontano Miami, Portland, Clippers. Per Gentile sarebbe un’utile esperienza, anche se resta a Milano. Più di un raduno della nazionale.
Houston è la squadra degli “All America” Dwight Howard e James Harden, Jeremy Lin, Chandler Parsons, di Patrick Beverly e Terrence Jones e altri giocatori minori nel suo ruolo, dell’israeliano Omar Casspi, del turco Omer Asik e del lituano Donatas Motjeunas che Gentile conosce bene perché giocava ancora alla Benetton quando lui arrivò 16enne a Treviso. E’ difficile che possa essere la squadra giusta, quella di Kevin McHale. In ogni caso Gentile è rimane al centro di attenzioni di mercato, i giocatori europei come si è visto quest’anno sono sempre più appetibili. E San Antonio, notizia sicura, prima del draft gli avrebbe promesso di pazientare uno o due anni.
Chiaro che dovrà fare chiarezza con l’Armani e il giorno dopo la finale scudetto, Gentile dovrà sedersi attorno a un tavolo per decidere il suo futuro. Il suo contratto con l’Olimpia scade fra un anno, ma la clausola del buyout in caso di chiamata da parte della NBA nel draft consente al giocatore di liberarsi senza oneri, in caso di uscita l’Armani riceverebbe dall’acquirente 550 mila euro, il valore standard del cartellino fissato negli accordi fra NBA e FIBA per i trasferimenti dei giocatori.
Il n.1 è stato anche quest’anno canadese, un canadese di colore molto apprezzato, niente a che fare con l’Anthony Bennett dell’anno scorso: Andrew Wiggins, chiamato dai Cavaliers è arrivato sul palco con una vistosa giacca damascata e farfallino, primo successo aver preceduto Embid, un potenziale Howard operato a un piede per una frattura da stress e l’antagonista Jabari Parker di Duke.
Fra i primi 30 ben cinque europei (8 Stauskas, 12 Saric, 16 Nurkic, 25 Capela, 27 Bogdanovic) e fra i 10 solo lituano Nik Staukas di Michigan che piaceva a molte squadre e ha fatto su e giù nelle previsioni venendo scelto alla fine dai Kings di Sacramento. Il croato Dario Saric, il fenomeno europeo firmato in questi giorni per l’Efes Istanbul, presentatosi con una giacchetta troppo stretta e il farfallino, ce l’ha fatta ad entrare fra i primi 10 ma solo per vie traverse. Indicato da varie formazioni, l’ultima Boston, è stato chiamato da Orlando Magic come n.12 ma è stato scambiato immediatamente nel corso della lunghissima serata dei draft al Barclay center di Brooklyn con Elfrid Payton, il n.10 dei Sixers, per cui arriverà a Filadelfia fra due anni.
Sono stati quest’anno in totale 12 gli europei che hanno avuto l’onore di essere al centro dell’attenzione, anche grazie alla diretta di ESPN. Ale Gentile è stato il penultimo, ed è un altro bel riconoscimento anche per la Benetton di Giorgio Buzzavo, l’ad della società italiana che ha lanciato il gioiello casertano a soli 17 anni e vanta a livello europeo l’invidiabile primato di giocatori e allenatori mandati nella NBA.
L’ultima chiamata è stato il serbo Nemanja Dangubic, uno dei 6 slavi fra i 12 europei nel draft di quest’anno, e scelto dai Sixers col connazionale Vasilje Micic n.52. La loro società, il Mega Vizura di Belgrado, ha dato al draft ben 3 giocatori nella stessa stagione, ai livelli delle più quotate università americane, come Ucla, Kansas, Kentucky.
Gioia e lacrime, grande commozione quando Adam Silver che ha condotto per la prima volta la cerimonia dei draft con l’uscita di scena a febbraio del supercommissioner David Stern, coadiuvato da Marc Tatum, il suo vice, ha chiamato sul palco Isiah Austin di Baylor, il n.41, fermato dai medici per la sindrome di Marfan che ha causato la morte prematura del gigante azzurro Vendemini che nel preolimpico di Edinburgo diede la qualificazione all’Italia.
Ormai molti club della NBA si orientano sui giocatori europei, ma quest’anno Toronto, il club che chiamò Bargnani n.1 nel 2006, ha regalato una sorpresa che non ha mancato di scatenare commenti ironici con la scelta al n.20 di un ragazzo carioca, Bruno Caboclo, sconosciuto, segnalatosi al camp di Basketball Without Borders e che viene considerato con un’iperbole il Kevin Durant brasiliano, anche se è molto più basso e secondo gli analisti dovrà aspettare almeno 3-4 anni per poter mettere piede in campo..
Festeggiatissimo dai fans dei Knicks Thamassis Antetokounmpo, il nigeriano con passaporto greco, n.42, ma la tensione è forte per la possibile partenza di Melo Anthony che tiene i dirigenti sui carboni ardenti, mentre è arrivato come play Josè Calderon. Si è fatto vivo con un twitter anche LeBron che potrebbe rimanere a Miami, naturalmente con un ritocco di contratto di 20 milioni, attualmente rescisso perché i 42 non gli sembravano sufficienti per la sua classe. Senza mezzi termini, Lebron ha indicato infatti che la miglior scelta di quest’anno è Shabazz Napier, l’indiavolato play dei due titoli NCAA di UConn scelto da Charlotte. Con un Tweet anche Kobe Bryant ha espresso la sua approvazione per l’arrivo di Julius Randle nella famiglia dei Lakers.
Questi i primi 10:
1 Andrew Wiggins (Canada), Kansas, per Cleveland
2 Jabari Parker, Duke, per Milwaukee
3 Joel Embiid (Cameroun/Usa), Kansas, per Philadelphia
4 Aaron Gordon, Arizona, per Orlando
5 Dante Exum (Australia), per Utah
6 Marcus Smart, Oklahoma State, per Boston
7 Julius Randle, Kentucky, LA Lakers
8 Nick Stauskas (Lituania/Canada), Michigan, per Sacramento
9 Noah Vonleh, Indiana, per Charlotte
10 Elfrid Payton, Lafayette, per Philadelphia (poi ceduto a Orlando per Saric)
Queste le scelte europee:
8 Nik Stauskas (Lituania/Canada), Michigan, per Sacramento
12 Dario Saric (Croazia) per Orlando e poi Philadelphia
16 Jusuf Nurkic (Bosnia Erzegovina), Cedevita Zagabria, per Chicago
25 Clin Capela (Svizzera), Chalon (Fra), per Houston
27 Bogdan Bogdanovic (Serbia), Partizan Belgrado, per Phoenix
31 Damien Inglis (Guyana/Francia), Roanne, per Milwaukee
41 Nikola Jokic (Serbia), Mega Vizura Belgrado, pere Denver
43 Walter Tavares (Spagna/Capo Verde), Gran Canaria, per Atlanta
51 Thanassis Antetokounmpo (Nigeria/Grecia), Delaware D-L, per Kew York
52 Vasjilie Micic (Serbia), Meza Vizura Belgrado, per Philadelphia
53 Alessandro Gentile (Italia), Armani, per Minnesota (e ceduto a Houston)
54 Nemanja Dangubic (Serbia), Mega Vizura Belgrado, per Philadelphia