Ancora un passaggio televisivo indigesto per la Virtus Roma che dopo il precedente a Bergamo, cade nel derby con Rieti perdendo l’imbattibilità casalinga. Non è stata la solita Virtus ma, come ha detto anche coach Bucchi al termine della partita, i meriti di una squadra e i demeriti dell’altra vanno equamente sottolineati. La formazione sabina, imbottita di vecchie volpi del parquet, non a caso la miglior difesa dell’intera Serie A2, ha messo in campo tutta la propria esperienza inserendo il classico sassolino nell’ingranaggio giallorosso che, dopo un buon primo quarto, ha smesso progressivamente di funzionare.
Coach Rossi ha potuto schierare il play Adegboye, in dubbio alla vigilia a causa degli impegni con la propria Nazionale, poi raggiunta subito dopo la partita; il regista britannico è stato molto attento in difesa e perfetto nel gestire ogni pallone che gli sia capitato per le mani. Il resto lo hanno fatto Toscano, bravo a calamitare le attenzioni della difesa romana nel secondo tempo, e uno straordinario Jones, molto applaudito all’ingresso delle squadre in campo, che ha fatto di tutto per inimicarsi il suo ex pubblico esaltando contemporaneamente i suoi attuali tifosi, numerosi e festanti come sempre. L’ala di Compton è stata semplicemente dominante, capace di giocare la sua pallacanestro, fisica, bizzarra ma efficace, fatta di tante piccole cose che non entrano nelle statistiche ma che, di fatto, risultano poi determinanti ai fini del risultato. Jones è stato immarcabile per chiunque si mettesse sulle sue tracce: ci hanno provato Landi, Sandri e Sims ma nessuno è riuscito a svolgere il compito assegnato da coach Bucchi.
LA GARA Rieti partiva subito forte, 0–7 in un amen, ma Roma reagiva con Landi e Sandri regalandosi un piccolo margine di vantaggio in chiusura di primo quarto, un istante prima che uno scontro di gioco fortuito mandasse letteralmente al tappeto Jones. Attimi di smarrimento per il treccioluto atleta americano che tornava in panchina visibilmente scosso e sorretto a braccia da due compagni, con la borsa del ghiaccio prontamente apposta sulla tempia destra dallo staff medico sabino. La Virtus viveva il suo miglior momento della partita e soprattutto grazie alla difesa (tre infrazioni di 24” per Rieti), saliva fino al +7. Era l’unico sprazzo della capolista che, pur mantenendo il vantaggio fino all’intervallo lungo, lasciava intravedere alcune crepe nell’attacco alla “zona”, difesa cavalcata poi a lungo da coach Rossi.
Al rientro dagli spogliatoi Jones si prendeva la scena surclassando uno spento Sims, peraltro reduce da una settimana non proprio tranquilla per problemi familiari. Rieti metteva il turbo e con un gioco da 3 punti di Adegboye scavava il primo solco importante (+7 al 28’), un margine che il sorprendente Nikolic consolidava senza sbagliare un colpo (sua la tripla del 63–70 al 35’). I padroni di casa avevano un ultimo sussulto con Santiangeli ma sulla successiva azione d’attacco reatina, la stoppata di Sims faceva carambolare il pallone nelle mani di Jones che, appostato sul perimetro, infilava una tripla senza senso sulla sirena dei 24”. Era la giocata che indirizzava mentalmente la partita, una gara che Roma ha perso nonostante la superiorità a rimbalzo, non convertita però in punti realizzati. Pagata a caro prezzo la poca lucidità nel costruire e scegliere i tiri, la giornata storta degli americani e l’aver subito la difesa fisica degli avversari senza mai provare a ripagarli con la stessa moneta.
Virtus Roma – Zeus Energy Group Rieti 75 – 85 (21-18; 41-39; 54-60)
VIRTUS ROMA: Spizzichino ne, Alibegovic 2, Lucarelli ne, Chessa 2, Moore 15, Sandri 8, Baldasso 5, Saccaggi ne, Landi 19, Sims 16, Matic ne, Santiangeli 8. All. Bucchi
ZEUS RIETI: Annibaldi ne, Berrettoni ne, Casini 8, Toscano 18, Moretti ne, Conti 3, Gigli 6, Jones 24, Carenza 2, Nikolic 11, Bonacini, Adegboye 13. All. Rossi
ARBITRI: Ciaglia, Radaelli e Meneghini
NOTE: TIRI DA 2: Roma 17/39, Rieti 18/32; TIRI DA 3: Roma 8/30, Rieti 11/27; TIRI LIBERI: Roma 17/20, Rieti 16/20. RIMBALZI: Roma 40 (26d 14o), Rieti 36 (31d 5o). USCITI PER 5 FALLI: Santiangeli, Landi. SPETTATORI: 3.000 circa.