Tre righe sole il comunicato più sconcertante a corredo della “vicenda Minucci” quello arrivato dall’Ufficio Stampa della Fip nel pomeriggio di mercoledì per informarci di questo: “La Commissione Giudicante Nazionale ha accolto la richiesta della Procura federale e ha sospeso in via cautelare da ogni attività federale e/o sociale il sig. Minucci Ferdinando fino al 19 luglio 2014”.
Non solo l’informazione è men che carente, quasi inesistente salvo sia scritta con l’inchiostro simpatico, e non fa nemmeno lontanamente cenno al dispositivo del provvedimento, dicasi lo stesso per le ragioni del deferimento da parte del Procuratore del basket.
Con tutto il rispetto per i titolari dei due organi di giustizia, sembra di essere su “Scherzi a parte “perché chi segue anche saltuariamente le cronache del basket sa che da un anno e mezzo in quel di Siena è in corso un’indagine a largo raggio chiamata Time Out, e sono successi i seguenti fatti: 1) L’ex presidente-factotum Minucci è finito l’8 maggio agli arresti domiciliari quale principale protagonista dell’inchiesta Time Out ordinata dalla procura di Siena e che ipotizza i seguenti reati: “frodi fiscali, fatture false e anche per prestazioni inesistenti, a scopo di arricchimento personale” con un sequestro valutato in oltre 9 milioni ; 2) il magistrato di Siena e la Gdf fanno sapere che l’indagine continuerà per fare luce sulla vicenda della cessione del marchio avvenuta fra due soggetti dell’inchiesta al fine di avere un mutuo di 8 milioni dal Montepaschi per poter iscrivere la Mens Sana al campionato; 3) il 15 dicembre 2012, nel primo sequestro, gli agenti trovano nella sua abitazione contanti per 1.250.000 euro e altri contanti che la sua segretaria Olga Finetti ha dato in custodia a una vicina; 4) all’inizio del 2013 alcuni soci della Mens Sana srl denunciano gli amministratori, fra cui l’ex presidente Minucci e la sua vice per falsa comunicazione sociale e bancarotta fraudolenta; 5) la Polisportiva nomina un liquidatore che parla di un buco di 5,4 milioni di euro, oltre alle sanzioni previste per circa 16 milioni e Minucci è costretto a lasciare la società; 6) Pochi giorni dopo, su proposta del vertice di Lega riceve l’incarico di presidente di Lega dal 1° luglio e la Gdf procede ad altre perquisizioni; 7) Viene indetta un’altra assemblea di Lega per la ratifica del contratto di Minucci e del progetto, ma i club non vengono informati dei dettagli dai propri vertici che hanno proposto il nome di Minucci e il presidente Villalta propone un aggiornamento, quindi la nomina è congelata; 8) l’8 di maggio Minucci viene arrestato a Bologna e tradotto a Siena e poi agli arresti domiciliari, segue poche ore dopo una conferenza stampa congiunta dei titolari dell’inchiesta che tutti i giornali riportano con grande evidenza nella quale si parla di ben 25 denunciati, e non solo giocatori; 9) nei giorni successivi cominciano i primi interrogatori; 10) Minucci invia le dimissioni da presidente di lega, i club ne prendono atto.
Insomma, come si dice molta acqua è passata sotto i ponti, ma continuano a ritmo serrato gli interrogatori, la matassa è difficile da dipanare perché gli inquirenti capiscono che è stata fabbricata una macchina che lavora a ritmi incessanti per produrre contanti e ricavi personali, vengono fuori altre società collegate che fanno capo agli accusati, soprattutto al Minucci assieme alla famiglia. E sono sotto torchio altre persona, probabilmente agenti ed è in corso una rogatoria in Svizzera.
La montagna ha partorito un topolino, di fatto Minucci è fuori, è da anni che si chiacchiera di quel che accadeva a Siena ed è stato sospeso cautelativamente fino al 19 luglio quando non ha più cariche sociali. La Federazione non ci fa una bella figura, lo hanno capito anche in Via Vitorchiano ed era meglio presentarsi all’opinione pubblica prendendo tempo, nel frattempo informarsi sugli atti e le ipotesi accusatorie, e magari considerato che la prescrizione non è ancora calata su Baskettopoli il Procuratore poteva andare, in questi mesi, a leggersi i fascicoli del processone-lumaca di Reggio Calabria che gli ha lasciato il suo predecessore che uscì di Siena quando il presidente di Varese, dopo l’ennesima sconfitta discussa con Siena nei playoff dichiarò di averlo esultare in un’azione avversaria, cosa comunque mai provata. Come minimo poteva almeno valutare se aprire un’inchiesta sportiva “motu proprio” come quelle che il calcio ha avuto il coraggio di fare per Moggiopoli, molto simile per certi versi alla vicenda dei titoli senesi, andandosi a rileggere quella famosa intercettazione telefonica trascritta dalla Polizia postale di Reggio Calabria i cui all’1 e 20 di notte Minucci telefonava al capo degli arbitri Garibotti chiedendogli garanzie per l’incontro con Roma salvo provocare, se non ascoltato, una campagna giornalistica. E passare poi alla lente d’ingrandimento le molteplici intercettazioni dove i capi degli arbitri dialogavano fra loro citando vari episodi di arbitraggi pro-Siena facendo il nome dei fischietti e del designatore quota Lega visti spesso a Siena e invitati al Palio. E perché non raccogliere anche la testimonianza del braccio destro di Garibotti, il dottor Montella, il quale invitava a guardare in alto per trovare la soluzione di Baskettopoli che nonostante due anni di intercettazioni e vari capitoli di reato e qualche isolato patteggiamento va verso la prescrizione, con trasferimenti di magistrati, distinguo procedurali, rinvii, per cui alla fine pagheranno solo i danneggiati, il basket come immagine e la fiducia nella giustizia subirà un duro colpo.
Siamo a chiederci, infine, il perché della sospensione cautelativa, dopo che Minucci è agli arresti da due settimane; hanno paura che torni in circolazione nei prossimi giorni? O è un segnale per dire, noi stiamo con gli occhi aperti, non preoccupatevi che è tutto sotto controllo. Ma il vero inquietante rovello è perché la data del 19 luglio, e non due date storiche famose di luglio, l’Indipendent Day del 4 o il 14 l’inizio della Rivoluzione Francese. Inoltre quel giorno sul calendario c’è “solo” il nome di un beato folignate sconosciuto ai più, per cui battuta scontata: non sanno più a che santo votarsi?.
Colui che viene indicato il maggior responsabile della vicenda del basket senese, col reato di “associazione a delinquere” con un “disegno criminale ben preciso, cercando di utilizzare le ingenti sponsorizzazioni ottenute dal gruppo Monte dei Paschi (100 milioni di lire in 7 anni) per una gestione del tutto personale della società Mens Sana” per ora è stato solo defraudato del titolo accademico al quale ha sempre tenuto molto. Nel micro-comunicato di Lega che raccontava dell’arresto e della Giudicante si parla di sig. Minucci. Sic gloria transit mundi…