Davanti ad oltre 13.000 cuori, per lo più teutonici, gli azzurri centrano un’altra clamorosa impresa e, dopo aver splendidamente “matato” Gasol e soci, i ragazzi di Pianigiani ammutoliscono i padroni di casa dopo un tempo supplementare, centrando un successo che, se possibile, è ancor più bello di quello maturato nemmeno 24 ore prima contro gli spagnoli.
La vittoria ottenuta da Gentile e compagni garantisce alla Nazionale il passaggio del turno ma, per scoprire con quale posizione di classifica lo si scoprirà solo domani pomeriggio, al termine dello scontro diretto con la Serbia, capolista imbattuta del gruppo B, che ha inflitto uno scarto medio di 15 punti ad ogni avversaria fin qui affrontata. Una vittoria darebbe all’Italia il primo posto mentre, in caso contrario, gli azzurri sarebbero raggiunti e superati dalla Turchia, qualora gli uomini di Ataman superino il facile scoglio rappresentato dall’Islanda, e chiuderebbero il girone come terzi. Per la Germania invece domani la gara da “do or die” contro la Spagna, una delle due dirà addio ai sogni di gloria e già questa è una notizia.
La gara contro i tedeschi è stata in salita fin dall’inizio, vuoi per il fattore campo della Mercedes – Benz Arena, vuoi perché ti aspetti Nowitzki e ti ritrovi ad dover fronteggiare un indemoniato Schröder, 29 punti col 55% al tiro, 7 assist e 13 falli subiti, ma anche 6 palle perse di cui un paio nel rovente finale, quando la difesa italiana è finalmente riuscita a prendergli le misure.
Altra serata importante per Andrea Bargnani, ancora una volta chiamato ad un duello dal sapore NBA ed uscito sostanzialmente vincitore ancora in questo caso; è stata però la gara di Alessandro Gentile, bravo a metterci punti e carattere quando la Germania sembrava imprendibile (54 – 45 al 25’) e poi fenomenale nel piazzare un paio di recuperi difensivi (uno con stoppata su Schröder) nel momento in cui si stava concretizzando la rimonta. Erano attimi interminabili, la freddezza di Aradori e Belinelli, entrato tardi in partita ma in tempo per contribuire al successo, faceva da contraltare agli errori macroscopici di Lo e Pleiss e, nel finale in volata, era ancora Gentile ad avvicinare gli avversari dalla lunetta.
Sul 75 – 74 per i tedeschi, Schröder, fin lì impeccabile dalla lunetta, faceva 1/2 regalando a Gallinari la possibilità di impattare a quota 76, un’opportunità che il “Gallo” non sprecava, allungando la sfida di altri 5 minuti. Nell’appendice i tedeschi entravano in riserva dopo 4 giri di lancette e non riuscivano a riequilibrare il punteggio dopo l’ennesimo, pazzesco, canestro di Gallinari; la tripla del Beli nell’attacco successivo metteva 5 lunghezze di distanza fra le squadre, un vantaggio incolmabile e meritato.
Chiudete le valige, si va a Berlino, dicevano qualche anno fa; stessa Nazione ma sport diversi, stessa voglia di sognare un trofeo e la Capitale tedesca come punto di partenza e non di arrivo. La seconda fase si giocherà interamente a Lille, in Francia, Paese che ha già visto Azzurra salire sul gradino più alto del podio nel 1983 e nel 1999; non c’è due senza tre recita un vecchio proverbio e, per chi non l’avesse ancora notato, sono passati 16 anni esatti dal trionfo di Parigi, esattamente come quelli che erano trascorsi allora dalla vittoria colta a Nantes. Sogni e scongiuri sono ammessi, in fondo sono due facce della stessa medaglia.