…un sereno Natale. Anche perché questo basket ne ha bisogno, veramente bisogno. I suoi palasport prevalentemente vecchi e malconci, e quando non sono vecchi sono faticosamente ben tenuti. Mi riferisco all’astronave pesarese, palazzo meraviglioso per spazio, capienza, flessibilità, che sta dopo vent’anni di vita costosamente rifacendo il tetto che fa filtrare l’acqua piovana che viene raccolta da teloni appesi a mo’ di festoni natalizi. Mi ricorda un altro palazzo, bellissimo e ormai defunto, crollato sotto una nevicata nel gennaio 1985, quello di S.Siro, poco lontano dal Meazza, dove ora c’è il parcheggio dei pullman, all’angolo con via Tesio. Così come tutti quelli costruiti a ridosso delle olimpiadi romane con tanto di finanziamenti, andati chissà dove, negli anni ‘60.
A parte le nuove strutture torinesi, così a memoria non mi viene in mente nulla, ma a parte i ripetuti tentativi brianzoli di dare una cornice più degna, finiti male, con la torre di babele prima e con il palazzo tecnologico a impatto zero della Turra e con il nuovo palalido (ex Armani), che probabilmente verrà utilizzato da altre discipline, non c’è nulla all’orizzonte. Si parla di adeguamenti, modernizzazioni e quant’altro ma di progetti seri nada de nada.
Unica cosa apprezzabile (soprattutto da chi come me lavora in tv), la sostituzione in molti campi delle vecchie lampade a scarica con quelle nuove a Led, soprattutto perché consumano meno… Però facciamo le cose per intero e non a metà, puntiamole in modo corretto; non a casaccio, perché se le concentri in un punto e trascuri un altro, magari l’occhio umano, che è un progetto divino, corregge e non ci fai caso ma le telecamere che sono molto meno perfette, non vedono.
Come la leggenda dell’illuminazione teatrale dei campi Nba: è vero che l’effetto in video mostra il campo perfettamente illuminato e il pubblico «sotto tono». Però se ci fate caso, quando vengono mostrati in tribuna vari Vip, questi sono perfettamente illuminati e non è che le loro apparecchiature in quanto americane, sono migliori. Semplicemente la differenza di luce tra le due situazioni (gioco e tribuna) consente entrambe le riprese in modo corretto. Insomma: tantissima luce in campo e sufficiente illuminazione sulle tribune e quindi quando le telecamere mostrano il gioco il pubblico risulta in penombra, quando vanno sul pubblico questo è perfettamente visibile.
L’Eurolega, che è spesso attenta a recepire queste cose, ha imposto ai palazzi delle squadre partecipanti luci adeguate “a scalare”, con intensità tale da consentire tutte le situazioni di ripresa.
Avete la sensazione che sia saltato di palo in frasca? Avete ragione!
We wish you…