I miei genitori, una delle prime cose che mi hanno insegnato, è che se devo parlare di qualcosa, prima mi devo informare, un po’ per non spararle grosse e un po’ per argomentare in modo corretto quel che si dice.
La parola d’ordine è la partenza della nuova web tv della Legabasket, in diretta streaming collegata con tutti i campi su cui si sta giocando, nelle gare della domenica pomeriggio alle 18.15. Studio condotto da Matteo Gandini dalle 18.00 della durata di due ore complessive di trasmissione con telecronache dei cronisti delle tv locali sui campi, con approfondimenti da studio dove un color commentator (la prima domenica sarà Marco Crespi) insieme al conduttore avrà modo di analizzare le varie situazioni. Le emittenti locali avranno modo di trasmettere il programma quando la squadra di cui trattano non sarà in diretta.
Questa la cronaca e la previsione di quello che dovrebbe accadere. Le mie osservazioni sono relative a diverse valutazioni: lo streaming, la qualità (tecnica) delle partite e la qualità (di contenuti) sempre delle stesse.
Chi smanetta sul web lo sa che le fibre in Italia non sono tra le più veloci del mondo e che se cerchi di vederle con delle dimensioni “umane”, sei destinato ad andare in sofferenza insieme al proprio computer. La logica del “piùtost che niènt, l’è mej piùtost” la posso capire fino ad un certo punto. Da ragazzo, smanettavo cercando segnali improbabili pur di vedere la squadra del cuore dato che i soldini per le partite non sempre c’erano, quindi non dovrei parlare però le alternative ci sono. Lavorando in tv non dovrei dirlo, ma la cosa migliore è andare al palazzo a vedersele le partite. C’è un fascino, un coinvolgimento che nessuna diretta televisiva è in grado di darti, meno che meno su uno schermino della Barbie che si blocca spesso e volentieri. Poi bisogna vedere chi e come vengono prodotte le partite: i budget delle televisioni locali non sono enormi (non lo sono quelle nazionali figuriamoci le più piccole) e se le grandi giocano al risparmio, lascio immaginare quelle con meno disponibilità. Questo genera un uso di mezzi di poca qualità e di personale non specializzato con riprese che potranno essere qualitativamente perfettibili…
Sto contestando l’iniziativa? Tutt’altro. Sto valutando i se e i ma… E se mi sbaglio sarò il primo ad esserne contento, perché prima di tutto sono un appassionato di questo sport e vorrà dire che ci sono margini per migliorare noi e la pallacanestro.