Benvenuto a Riccardo Cortese, guardia/ala di Cento, classe ‘86, cresciuto cestisticamente nella Fortitudo Bologna. La sua prima convocazione in prima squadra risale alla stagione 2003-2004 in Skipper Bologna-Breil Milano 104-92, ma il suo esordio in Serie A è del 17 ottobre 2004, in Sedima Roseto-Climamio Bologna 62-84.
L’ultima stagione lo ha visto protagonista con la maglia prima di Udine e poi, prima dell’interruzione forzata causa covid, con quella di Montegranaro.
Ciao Riky è un piacere averti a Mantova. Gli ultimi mesi a Montegranaro non sono stati sicuramente semplici, immagino a causa delle vicissitudini economiche della società, che hanno destabilizzato tutto il roster. Mantova ti ha scelto e ti ha fortemente voluto. Cosa ti aspetti da questa stagione? I tuoi obbiettivi personali
«Innanzitutto son contentissimo di giocare per Mantova, dopo tanto tempo ci siamo finalmente trovati! Ho una grande voglia di giocare. Nell’ultima stagione ho subito parecchi infortuni, uno dietro l’altro, che non mi hanno permesso di tornare in campo e di esprimere il mio 100%».
Sei un giocatore esperto ed è quello di cui coach Di Paolantonio ha bisogno nel suo roster. Qual è il valore aggiunto che pensi di portare a Mantova?
«Insieme a Mario Ghersetti e Davide Bonacini porto sicuramente esperienza. Dovrò cercare di dare equilibrio alla squadra, essere un po’ l’ago della bilancia e ritrovare le mie situazioni ideali di gioco in posso esprimermi al meglio».
Hai già avuto modo di parlare con il coach? Impressioni?
«Ho già parlato con il coach e l impressione è assolutamente positiva. Mi ha spiegato il ruolo che devo ricoprire e il roster che sta allestendo insieme al gm».
Una domanda che sarà da stimolo per i più piccini… qual è stato il momento in cui hai capito che giocare a basket sarebbe stato il tuo lavoro?
«Quando a 13 anni mi son messo tutti i giorni a prendere la corriera da Cento per andare a giocare a Bologna. Lì sapevo che sarebbe stata la strada giusta. Ci vuole tanto sacrificio e voglia».
Un tuo pregio e un tuo difetto in campo e fuori dal campo
«Pregio sia in campo che fuori è che son una persona molto generosa e allo stesso tempo esigente. Ci tengo che le cose vengano fatte bene. Difetti sicuramente in campo, faccio fatica a metabolizzare la sconfitta. Son testardo, ma con il tempo e gli anni passati ho imparato ad ascoltare».
Mantova non ha una tradizione consolidata, se si parla di basket ma ha certamente una delle tifoserie più presenti, calde e accoglienti della Lega 2. Che rapporto hai solitamente con i tifosi?
«Ho giocato tante volte qua a Mantova, sono sicuramente tifosi presenti per la squadra. Avrò modo di conoscerli sicuramente».
Grazie Riky buon lavoro e non ci resta che aspettare l’inizio della stagione.