Confermato tutto quanto scritto precedentemente da Baskettiamo sulla rivoluzione in atto alla Torino-Manital, con qualche altra novità dell’ultima ora sul mercato per riportare l’ex capitale d’Italia in Serie A e rimanerci da protagonista grazie anche al risveglio d’interesse e al buon pubblico. Manca ormai solo l’ufficialità alla separazione consensuale con coach Stefano Pillastrini dopo due stagioni e appare scontato l’arrivo di Luca Dalmonte che non ballerà una seconda stagione a Roma. Non confermato a Roma da patron Toti preferirebbe il progetto Torino che, dopo la partenza di Julio Trovato per la Sicilia, sta trattando Giuliani (Enel Brindisi) ma l’alternativa potrebbe essere Iozzelli di Pistoia.

Per quanto riguarda Luca Dalmonte il coach imolese vice di Pianigiani in azzurro è il globetrotter della panchina. Ha fatto la sua prima esperienza di panchina a soli 20 anni a Rimini come vice di Pasini e Lombardi, e con la firma a Torino raggiungerà il 15° trasferimento in 30 anni avendo compiuto 50 anni. Dopo Rimini ha allenato a Imola, Brescia, Forlì, Fortitudo (1 partita sola, dopo l’esonero di Scariolo, vincendo il derby), Siena, Avellino, Reggio Emilia, Roseto, Ferrara, Cantù, Pesaro, Roma. Prima di arrivare nella Capitale è stato il vice di Pianigiani al Fenerbahce e con l’esonero del capo ha vinto la Coppa di Turchia e concluso la stagione, quindi è uno dei pochi italiani ad aver vinto all’estero.

Per quanto riguarda la creazione di una seconda squadra romana in grado di valorizzare i molti giovani della Stella Azzurra e ripartire dalla Silver grazie all’acquisto dei diritti di un altro club, si parla di Matteo Boniciolli capo-allenatore. Il triestino sembra in procinto di tornare dall’esperienza di Astana, come coach della nazionale Kazaka, e ha lasciato a Roma un ottimo ricordo come coach della Virtus Roma.

Sembra pronto a lasciare Siena anche Umberto Vezzosi (fra i suoi ultimi prodotti Tessitori e Imbrò) per un progetto serio di filiera, partire dai giovani per arrivare ai vertici con i giovani, a meno che non ci sia una fusione fra la Virtus Siena e la Mens Sana che sembra essere tramontata sul nascere per la rigidità della Polisportiva, mentre sarebbe gradita dalla città e anche dalle istituzioni perché recupererebbe anche figure importanti, come Fabio Giustarini. Non è solamente è il capitano storico ma un protagonista della vita sociale, capitano vincente anche nel Palio con i colori del Nicchio e membro della Deputazione del Monte dei Paschi. Ma nella “gestione Minucci” è stato tenuto fuori come altri ex giocatori e allenatori, una delle altre “pecche” della gestione definita nei verbali dell’indagine “Time Out” della Procura senese “a fini personali” che prevedeva e pretendeva un’organizzazione blindata e fedele.

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