La Fortitudo, nella prima davanti al proprio pubblico, si toglie lo “sfizio” di stoppare i campioni di Italia in carica in una partita condotta per 40 minuti 40 e lasciata alla iniziativa ospite solo per tre quattro minuti nei quali Venezia dà l’impressione di poter ribaltare una partita che la ha vista sempre inseguire. Certo il basket è questo e non sarebbe la prima volta che una squadra in continua ricerca dell’aggancio trova la vittoria nelle ultimissime curve di una partita passata ad inseguire, ma probabilmente un esito diverso da quello che il tabellone del Paladozza segna all’ultima sirena non avrebbe rispecchiato l’andamento di una partita che premia, giustamente, la squadra che nell’arco dei quaranta minuti ha complessivamente prodotto un basket piu’ regolare. Indubbia la superiorità tecnica, fisica e anche di gioco ( quando si è visto, a sprazzi e dire il vero) di Venezia; altrettanto indubbia, come De Raffaele ha sintetizzato benissimo nel dopo gara, la grande dose di entusiasmo ed energia che la Fortitudo ha messo sin dalla prima palla di questa partita.
De Raffaele: “Complimenti a Bologna, che ha meritato questa vittoria. Sapevamo che Bologna avrebbe messo in campo entusiasmo ed energia. Abbiamo impattato bene in attacco, male in difesa perché 51 punti subiti nel primo tempo sono troppi. Siamo andati meglio nella seconda parte in difesa e siamo stati bravi a rientrare con grande acume tattico. Senza togliere nulla a Bologna, potevamo avere la possibilità di provare a impattare ma non ce la abbiamo fatta. Sulla espulsione non ho visto: ho solo chiesto agli arbitri se si trattava di espulsione diretta o meno, avendone conferma . Su Stephens, si è vero, ha avuto un ottimo impatto, ma lo abbiamo aiutato molto anche noi.”
Martino: “Siamo molto felici per questa partita, in questa pazzesca atmosfera che ti trasmette sempre qualcosa in piu’. Non potevamo che iniziare in maniera migliore. Dobbiamo però ancora migliorare, anche se non ci sono stati errori nel rientro di Venezia a differenza di quanto avevamo fatto a Pesaro e in precampionato contro Pistoia. Venezia ha vinto esattamente allo stesso modo le ultime partite. E’ una squadra che sa fare. Avevamo dato tanto e ovviamente abbiamo subito una squadra di grande tecnica e talento. Dobbiamo giocare partita per partita, perché basta perdere a Varese e magari una in casa e lo squadrone diventa una squadretta.
LA CRONACA.
Che Venezia non sia campione di Italia per caso lo dimostrano i primi due attacchi dei lagunari: giochi a memoria e 5-0: Che la Fortitudo non sia in campo a fare da sparring partner la reazione sul 5-5. Martino costretto a fare i conti con il secondo personale di Daniel già al terzo minuto ( in sofferenza su Daye) e costretto a giocarsi Stephens alla prima in biancoblu molto prima di quanto fosse il piano della gara. Fantinelli fa polpette di De Nicolao ed è vantaggio interno sul 11-10 aggiustato da Stephens sul 13-10. Venezia ancorata al suo proverbiale tiro da 3 ( 9 punti sui primi 13). La Fortitudo è però indiavolata e soprattutto con un Robertson bivalente ( così così la difesa su Tonut, ma uno spettacolo in attacco) fabbrica un 5-0 che costringe De Raffaele al time – out sul 18-13 al 6’.
L’uscita dei campioni di Italia dal time-out è da far tremare i polsi: Chapell e soprattutto il perfetto Tonut del primo periodo per il 7-0 con cui Venezia ribalta (18-20). E’ l’ultimo parziale degno di nota del periodo che si conclude con alterni vantaggi ma con la Fortitudo che conserva ( nonostante due fischiate dubbie in chiusura di periodo) un minimo vantaggio sui lagunari.
Fortitudo da corsa in apertura di secondo periodo. Venezia che rischia di affondare. Scatto della effe che va anche a +9 (33-24), ma la prematura terza lucetta dei falli a Ed Daniel costringe Martino a ruotare i lunghi subendo a piu’ riprese la verve di Watt (12 e 5/5 a cavallo dei primi due periodi). Venezia rimane pertanto sempre in scia, anche se la Fortitudo mostra lucidità e maturità contro una squadra attrezzata in ogni reparto. Il distacco oscilla tra i 3 e i 7 punti a vantaggio dell Fortitudo. Nelle ultime curve del primo tempo la Fortitudo soffre, l’attacco si annebbia e Venezia ricuce fino a -2 quando Watt, il migliore dei lagunari fin lì incappa nella sciocchezza di serata. Reagisce ad un fallo ( seppure ruvido) di Stipcevic e si fa (giustamente) espellere per una reazione tanto scomposta quanto inutile. Si va al thè sul 51-46 per la Fortitudo.
Al rientro dagli spogliatoi Venezia pare accusare il colpo espulsione e subisce una Fortitudo meno spettacolare ma piu’ concreta. Venezia brucia il bonus in 3’11” facendo 0 in attacco. I campioni di Italia si sbloccano dopo 3’20” riportandosi a -11 ( 59-48), chiudendo un 8-0 per i padroni di casa.
La Fortitudo non molla. Bene Cinciarini con 4 punti filati dalla panchina, benissimo Stephens che non ti aspetti ed anche se i terminali offensivi ( Robertson su tutti) si bloccano un po’ Venezia non riesce mai a riportarsi ad un divario sotto la doppia cifra neppure in chiusura di quarto quando i padroni di casa ( piu’ impegnati a far scorrere il tempo che attaccare il canestro) non trovano soluzioni in attacco se non conclusioni estemporanee mentre i campioni di Italia giocando piu’ vicino a canestro e complici alcuni extra possessi da rimbalzo offensivo riescono a non naufragare portando comunque la partita aperta all’inizio del quarto periodo ( 69-58).
Chi pensava fosse finita deve ricredersi. Venezia, sfruttando l’anemia offensiva di Bologna ricuce e a 8 dal termine è a -9 ( 72-63) . Fortitudo che continua a non fare mai canestro, ma fortunatamente Venezia sparacchia e i muniti passano ( 74-65 al 34’) e sul marchio di fabbrica del gancetto mancino del Capitano il vantaggio torna in doppia cifra (76-65). Il time out è l’unica e forse l’ultima mossa di De Raffaele. La mossa della F è capitan Mancinelli… 3 dei suoi gancetti e a 3’30 è massimo vantaggio sul +15 (80-65). Venezia è campione di Italia e lo dimostra… un minuto e la gara è ancora viva (80-72). Robertson sparacchia, Cerella imbuca, 80-75 a 2 dal gong. Tutto da rifare. Adesso la F ha paura, Venezia fa paura. Braccino corto di Aradori, tripla di Tonut, 80-78. Non trema dalla linea la mano di Aradori, 82-78 a 55” a seguito di un fischio un tantino generoso dell’arbitro Rossi. Stavolta a Venezia non bastano due possessi per segnare e alla fine Robertson ne esce con fallo. Non trema dalla linea 84-78. Venezia ci prova ancora, ma le mani della Fortitudo non tremano dalla linea. L’alley hoop con cui si conclude la gara è la ciliegina sulla torta di una serata difficile da dimenticare per il popolo biancoblu. E’ presto per capire i reali valori di questo campionato, ma sicuramente Bologna biancoblu’ l’inizio giusto lo ha messo in archivio. Per Venezia il tempo per recuperare gli acciacchi consapevole dell’enorme tasso tecnico, atletico e di squadra che la compagine Campione di Italia ha. Pesa il dover difendere il titolo, forse piu’ che conquistarlo: ma De Raffaele può contare su solide, solidissime basi.
POMPEA FORTITUDO BOLOGNA – UMANA REYER VENEZIA 89-82 (26-24) (51-46) (69-58)
Fortitudo Bologna: Robertson 13 (0/1; 2/6), Aradori 20 (5/9; 1/3), Cinicarini 4 (1/1, 0/1), Mancinelli 9 (4/6), Dellosto n.e., Leunen 2 (1/4, 0/3), Fantinelli 4 (2/4), Daniel 8 (3/4), Stephens 18 (8/9), Stipcevic 11 (0/1, 2/5). All. Martino
Reyer Venezia: Udanoh 12 (3/7, 1/3), Casarin NE, Bramos 8 (1/1, 1/3), Tonut 17 (4/7, 3/7), Daye 7 (3/7, 0/5), De Niclolao 8 (1/1, 2/3), Filloy 2 (1/1, 0/4), Vidmar (0/1), Chappell 10 (3/5, 1/3), Pellegrino NE, Cerella 6 (2/3 da 3), Watt 12 (5/5). All. De Raffaele.
Statistiche di squadra: Tiri da 2 : Bo 24/36; Ve 21/35. Tiri da 3: Bo 5/18, Ve 10/31. Liberi Bo: 26/34, Ve: 10/17. Rimbalzi: Bo 30 ( Robertson e Leunen 5); Ve 32 ( Udanoh 5). Perse / recuperi: Bologna 10/4, Venezia 10/5. Valutazione: 107-92 ( Aradori 21).
Arbitri: Rossi, Sardella e Vita
Spettatori: 5.570 (sold out)
Le pagelline.
Fortitudo Bologna : Robertson 7, Aradori 7, Cinciarini 6+, Mancinelli 7, Leunen 5,5, Fantinelli 6,5, Daniel 6, Stephens 8, Stipcevic 6,5. All. Martino 7
Reyer Venezia : Udanoh 6,5; Bramos 5, Tonut 7, Daye 5, De Nicolao 6,5, Filloy 5, Vidmar 5,5, Chappell 6,5, Cerella 6, Watt 5 ( media tra il 7 fino alla espulsione e il 3 per la espulsione). All. De Raffaele 6.
Arbitri: Rossi 5,5; Sardella 6, Vita 6.