“Quanta gente c’è?”

“Non lo so, ma è stupendo. Ti ricordi quando…..”

Eh si, ieri sera è stato così. Inevitabile tornare con la mente ai fasti del passato. Inevitabile emozionarsi di fronte a cotanta maestosità. Il palaBarbuto di gara 5 contro Cassino è stato splendido ed è tornato a riempirsi come quando la band di coach Piero Bucchi (ieri presente in tribuna) portò Napoli ai vertici in classifica e riusciva a riempirlo ad ogni gara. Tanta gente per una partita non si vedeva dall’epoca di patron Maione: quasi 3000 anime sono accorse per sostenere una squadra che è entrata prepotentemente nei cuori dei tifosi partenopei, una città che come un caterpillar ha (ri)invaso il  panorama cestistico italiano. Serie A o Serie B non fa differenza: Napoli ha saputo rispondere “presente” alla chiamata per la bella della semifinale, ha dato la sua spinta, cantanto per tutta la gara e alla fine ha gioito senza freni, perchè il napoletano è così, è di Cuore. Di questo, ne è sempre stato convinto Ciro Ruggiero che per la seconda volta ha abbandonato il suo posto ufficiale per recarsi in curva tra tifosi giovani e non, accomunati da un unico obiettivo: sostenere i ragazzi. E fa niente se molti presenti di ieri non c’erano a Cercola o a Casalnuovo, che non conoscano il roster a memoria. Fa nulla che inizialmente nessuno abbia dato la giusta attenzione o che nessuno abbia voluto crederci in quest’avventura. Va bene così, il passato è andato ed ora conta il presente. D’altronde Napoli sà esaltarsi e far esaltare facilmente. Basta un progetto serio con persone giuste che non proclamino voli pindarici ma che facciano cose con oculatezza e curino dapprima i rapporti umani. Ma guai ad accontentarsi di dove ci si trova. Tutt’altro. Sognare è lecito e costa poco, d’altronde la crescita del progetto è un fattore su cui si basa tutta la determinazione della societa che si gode il momento ma guarda con fervore al futuro. Non oltre però la finale playoff da giocare per ambire a uno di quei 3 posti disponibili per la serie in cui Napoli spera di andarci vivamente e ieri l’ha esplicato a chiare lettere: “Noi siamo tornati, ora fateci spazio”.

 

Foto by massimo solimene