Milano è tornata sui propri passi, di fatto sconfessando il mercato estivo delle guardie.

1 – AUGURI. Ho atteso un giorno in più per arrivare alla Vigilia. Buon Natale, cari aficionados. Vi sono grato.
2 – DIFESA V-BO. L’OLY era reduce da 56 pti nel turno precedente, ed è in palese difficoltà offensiva, ma i 27 pti miseri che Bologna ha lasciato ai Greci nel secondo half sono degni di nota. Primo perché la W sul Pireo è giunta nella stessa maniera in cui erano arrivate quelle vs Barca e Fener, rimontando / rendendo sterili gli avversari dopo una prima metà difficile: segno di continuità e “caratteristica”, non di casualità e impresa. Secondo perché, mettendo a confronto il gioco difensivo delle due formazioni italiane, emerge come i Bolognesi siano più moderni dei connazionali. Anche solo registrando le impressioni visive emerge la differenza: Milano aggredisce poco la palla, aiuta scalando dal lato forte; Bologna pressa tantissimo la palla e aiuta dal lato debole, operazione in cui è indispensabile avere uomini atletici e veloci, lunghi dinamici. Aiuta molto, rendendolo indispensabile, un Masterclass difensivo come Dunston, uno dei tanti cocoonizzati più 40 che 30enni della formazione di Banchi. Nella storia di EL e per le rispettive carriere, Dunston è un gradino sotto Hines, ma ora gli è superiore.
3 – MILUTINOV / SMITH. La situazione della Virtus è così rosea da rendere rischioso intervenire su un roster tanto amalgamato, tuttavia la non-utilità (qui segnalata fin dal round 2) di Smith è ormai equivalente a “un uomo in meno”, così come l’idea di un lungo nuovo potrebbe affascinare lo staff bianconero. Però attenzione: non serve uno di talento, ma uno di talento che si possa adeguare alla squadra. Esempio: Milutinov. Se lo hai, lo devi usare: devi dargli tanti palloni in post basso, da cui raramente la palla ritorna sul perimetro. Un centro del genere andrebbe a intercettare l’impiego / i palloni di Mickey più che degli altri due lunghi, rendendo ancora più equivoca e difficile da gestire la presenza dell’ex-Celtics, già per caratteristiche un tweener tra attacco (sostanzialmente una pf) e difesa (un centro non molto concentrato, stoppate a parte). Tornando alla guardia: serve una sg pura, atletico e under30, più scorer che tiratore, pazienza se con poca difesa. La sconfitta vs Valencia, quarta gara in 8 giorni meno due ore, ha fatto capire che “un uomo in meno” non è sostenibile: non per come (benissimo) si è messa la stagione di EL.
4 – NDIAYE / BELGRADO. La povertà delle nidiate di guardie post-Doncic, che costringe il Real a fondarsi ancora su Llull-Chacho-Rudy, non ha toccato il settore lunghi. Il fisicamente bestiale Usman Garuba è in NBA ma potrebbe tornare presto dato il non eccelso percorso; ora sta mandando segnali non fraintendibili Eli Ndiaye. Dopo il 14mins/7 rebs vs StellaRossa nel round 14, l’infortunio di Deck aggiuntosi a quello di Yabusele gli ha aperto per la settimana doppia un minutaggio da titolare, oltre i 20 a gara. 8.5 – 4 – 2.5 di media, 3/5 da 2 e 3/8 da 3. Anni 19, sarebbe giovane anche a Belgrado dove sei hai 23 anni non sei giovane ma sei “23 alle 23”: cioè non hai più speranze e giochi alle ore 23; dopo i ragazzini (che smettono alle 18), dopo la prima squadra (che fa quello che vuole ma di base smette alle 21), dopo le vecchie glorie (che alle 23 hanno diritto di fare la doccia perché se la sono guadagnata con l’età e la militanza). La fonte è Francesco Benedetti, responsabile dei settori giovanili della Reyer, che qualche tempo fa mi ha omaggiato della sua cortesia. Io non sono Slavista, anzi, ma Belgrado è davvero un posto pazzesco per il basket. Da noi si considerano giovani i 25enni, più vicini ai 30 che ai 18….
5 – RITORNO ALLE ORIGINI. Nel martedì del doppio turno pre-natalizio, primo dei 4 gg di gare, sembrava di essere tornati alla EL “originale”, prima della mini e non ancora compiuta rivoluzione del gioco offensivo più efficace che sta caratterizzando questa stagione (e lasciando indietro gli allenatori più datati come Messina e Itoudis). 5 gare, 10 squadre, 2 soli punteggi 80+ (stessa gara), 4 da 70, 3 da 60, 1 da 50; ben 3 partite con punteggio complessivo inferiore a 140. Lontano dal significare difese migliori, ma piuttosto attacchi poco adeguati e forse stanchi dal turno dei vari campionati: 6 delle 10 formazioni erano tra Grecia – Spagna – Italia, più il Maccabi senza casa, degno di ammirazione per come sta gestendo la difficile situazione.
6 – FALLI. L’assurda epica della difesa, che vale come soldini in cambio di minuti nel Monopoli di coach Messina, porta spesso conseguenze nefaste in termini di eccessiva aggressività. Nel KO col Pana ha causato il fallo 3 di Flaccadori e il 4 + 5 di Melli. Nel momento del terzo fallo, dopo meno di 3 mins di terzo periodo, Flacca era l’architrave di Milano nella gara: la sua uscita ha portato 4 mins di zero attacco e posto le basi della W dei Greci.
7 – CLASSIFICA. Il Pireo sarebbe fuori dalla post-season: pur giocando orribilmente, ha bilancio in pareggio, 8-8; un’immagine di come sia difficile trovare spazio in EL. La classifica, testa e coda a parte, è cortissima, ma migliorare anche solo di un paio di gare è difficile. Dalla 4’ (Pana) alla 10’ (Maccabi) sono tutte a 9-7, ora l’Olimpia è una gara più distante dalla zona Play-In rispetto alla settimana scorsa: 3 sconfitte invece di 2. Bologna è pari al Barca, comode al secondo posto.
8 – BAZZ IL RITORNO. Non cito la mia pagina, ma sono andato a riguardare qualche articolo sulla stampa generalista in occasione del primo approdo di Napier. Si va dall’urlo di gioia del 30 gennaio 2023 per la bella prova che ha “generato 20 pti in più della media stagionale per la vittoria dell’Armani”, alle raccomandazioni del 29 marzo che, dopo la striscia di W, reputavano “obbligatorio ora rinnovare col giocatore anche per la prossima stagione”. Come è andata si sa, buffa anche la coincidenza delle date e della situazione milanese (più o meno: ora è meno seria, entrambi i significati del termine). Pronostico? A parte qualche nome puro sogno, penso Napier sia il meglio a disposizione ma non credo che il ritorno porterà gli stessi benefici dello scorso anno. Milano deve mirare il 9’ o 10’ posto e solo quelli.
9 – PROPOSTA. Per farlo, deve compattarsi anche quanto a rotazioni, al di là del vecchiume offensivo che, tramite il coach, zavorra la squadra. La proposta per la EL è di selezionare, da un parco di 15, 10 giocatori titolare/cambio e 2 specialisti. La mia: Napier / Flaccadori, Shields /Hall, Mirotic /Tonut (un cambio che alterni quintetto molto alto e small-ball ma anche le difese così-così di NM e la concretezza bipartisan di Tonut), Melli / Ricci (ridandogli gioia anche nei gesti), Voigtmann / Kamagate (fatelo giocare: 10+10 in EC 2022/23 non sono invenzione), infine Hines e Baron da specialisti per difesa e triple. Sacrificati e destinati al solo campionato Lo, con un certo rammarico, e l’inguardabile Poythress. Sarebbe una piccola débacle per il Messina-GM? Non sarebbe la prima, anche il ritorno di Napier lo è. Quando si dice “destinati al solo campionato” si intende, per esempio, che Napier e Voigtmann non giocano in LBA.
10 – JERIAN. I primi due sorpassi del Pana nel secondo half al Forum li ha firmati lui. Io avrei sfoderato linguacce, ombrelli, gesti di dileggio assortiti, passi di flamenco / rumba / cha-cha-cha. Non solo è un ottimo giocatore, ma anche un uomo molto migliore di me.