Caserta precipita sempre più in basso e dopo aver suonato anche la «nona» con l’ennesima sconfitta stagionale, deve affrontare la dura contestazione del pubblico. E il presidente Barbagallo attacca la classe arbitrale.
Ma andiamo con ordine e partiamo dallo sfogo, durissimo e senza giri di parole, di Carlo Barbagallo. «Sono incazzato come una iena, stiamo facendo il massimo sul mercato – afferma il presidente della Juvecaserta – e non accetto questo non rispetto degli arbitri. I fischi dei direttori di gara sono sempre contro di noi e mai a favore e questo mi induce a fare alcune riflessioni».
L’ira di Barbagallo non si ferma: «Forse hanno deciso di eliminare qualche squadra… la qualità arbitrale è senza dubbio ridicola ed alcuni fischi in momenti decisivi incidono sul risultato finale. Ho scritto al presidente della Lega forse devo parlare direttamente con il presidente federale».
Intanto mentre in sala stampa Barbagallo lanciava i suoi strali nei confronti dell’intera classe arbitrale, si accendeva la contestazione. Nel parcheggio l’auto di Raffaele Iavazzi, presidente onorario e socio di maggioranza, veniva bloccata dai tifosi che chiedevano la testa di Atripaldi e di alcuni giocatori. Iavazzi provava a dialogare con i tifosi e la situazione si tranquillizzava ben presto, anche perché il vero obiettivo era il general manager Atripaldi, già invitato da una delle due curve a togliere il disturbo.
E alla fine Marco Atripaldi rassegnava le dimissioni, comunicando la decisione in sala stampa. «Ad inizio gara gli striscioni contro di me erano preventivabili, anzi ringrazio chi mi ha sostenuto ma l’ultima cosa di cui ha bisogno la società in questo momento è che il pubblico si divida. Vado via a testa alta ma con grande dispiacere e in una circostanza non bella».
Il general manager prova a fare, su due piedi, un bilancio dell’esperienza casertana. poi allarga la disamina in quella che definisce la sua ultima conferenza stampa a Caserta. «Voglio andar via senza polemiche né su giocatori presi né su quelli non presi, tra i quali uno ci ha massacrato nell’ultima gara. Nel mio cellulare ho una chat sul mercato fatta con Molin, Baioni ed Esposito. Mi rimprovero lo 0-9 ma questa squadra può lottare per salvarsi. Le circostanze del mio addio non cambiano il bene che ho pensato e penso della città, né il piacere di conoscere una terra e una gente con la quale non ero mai venuto a contatto. È stato un onore lavorare per la Juvecaserta».