Alla vigilia della gara contro la corazzata Verona coach Calvani, in conferenza stampa, ammette di nutrire ottimismo anche perchè la squadra sta mostrando segni di ripresa morale. Ecco quanto evidenziato dalla società:
” Verona ha dimostrato di essere la squadra più forte del campionato ma tutti hanno dei punti deboli. Arriviamo a questa sfida dopo un periodo particolare, ma finalmente abbiamo recuperato quasi tutti i nostri infortunati. Stiamo lavorando con grande attenzione con l’obiettivo preciso di dare indicazioni alla mia squadra su come e dove andare a colpire gli avversari. Sarà importante non lasciare a loro l’iniziativa. Escludo categoricamente che i problemi abbiamo potuto influire sul rendimento dei miei giocatori. Quando siamo in campo non pensiamo ad altro”.
Resta in dubbio, però, la presenza di Sabbatino che non si allena da giovedi per una contusione all’alluce. Certo dell’impiego, invece Ganeto (ex della gara) che a recuperato quasi totalmente dal problema al polpaccio. Inoltre il coach dei partenopei potrà contare ancora su Andrea Traini che, nella debacle in quel di Casale, ha lasciato intravedere spunti interessanti. E’ ovvio che manca di continuità e quindi ritmo di gioco.
Per quanto riguarda l’avversario, la classifica parla per lei: 8 vittorie su 8 partite. La capolista sta dimostrando di aver superato il momento di crisi del recente passato puntando principalmente su coach Ramagli (al suo terzo anno consecutivo). Tra le fila veronesi spicca il nome di Darryl Monroe, centro americano di 202 cm. Il gioco, invece, sarà nelle mani di Andrea de Nicolao (classe 1991, miglior assistman). Completano il roster le due guardie Micheal Umeh e Davide Reati. La squadra veronese potrà poi contare sull’esperienza di Giorgio Boscagin. Come ala grande, poi, può disporre sul terzo miglior realizzatore della squadra Klaudio Ndoja. Dalla panca, a dar fiato a Monroe (miglior realizzatore) ci saranno Luca Gandini e Marco Giuri nelle vesti di play.
Viste le varie qualità della compagine scaligera, i partenopei non dovranno attendere gli avversari e lasciare loro il pallino del gioco. Dovranno essere capaci di sfruttare ogni loro punto debole e tirar fuori quell’ energia che, a parole di coach Calvani, la sua squadra ha dentro di sè.