La Virtus cala il tris in Europa e battendo 84-82 al PalaTiziano Siviglia si prende in solitario,ed a punteggio pieno, la vetta del gruppo C di Eurocup.

Come al solito la vittoria romana arriva al termine di una gara sofferta e con il solito finale rocambolesco, come se ci fosse più gusto a festeggiare dopo aver rischiato più di una volta le coronarie. Il Siviglia, a dispetto delle zero vittorie ottenute finora quest’anno in campionato spagnolo, dimostra invece ancora una volta di essere cliente assai scomodo in Europa, miscelando una pletora di giovani di sicuro avvenire, Porzingis e Oriola in primis, con vecchie volpi del parquet come Jacob Pullen e Berni Rodriguez tanto per citarne due. Porzingis in particolare ha dimostrato di avere attitudini e personalità che probabilmente anticipano una carriera importante, sia per la sua estrema fisicità sotto canestro quanto per la mano molto educata dalla distanza. Il lituano classe 95′ chiude la sua gara con 18 punti, 7 rimbalzi e 3/4 dall’arco, mentre Oriola, fino a quest’anno transitato soltanto nelle minors iberiche, spaventa Roma con 10 dei suoi 17 punti finali nel primo quarto. E lo spavento per la Virtus diventa incubo all’inizio della seconda frazione di gara, dove in un amen si passa dal 15-24 del primo quarto al -13 sul 21-34. La partita di Roma inizia in pratica qui, con l’ingresso di Stipcevic in campo che con due triple suona la carica, ed una difesa che di colpo smette di dare troppe confidenze ai lunghi avversari. Jones ed Ejim incominciano il loro solito lavoro sporco sui due lati del campo, il pirata Morgan finalmente allunga le braccia, ed i risultati arrivano con il disavanzo che all’intervallo è di soli cinque punti(36-41), malgrado una sanguinosissima tripla sulla sirena di un Pullen da 18 punti ma con 23 tiri presi dal campo.
La crescita graduale ma costante ed appassionante di Roma è tutta contenuta in un terzo quarto memorabile della truppa di Dalmonte. Parziale in cui la Virtus rifila un 28-15 decisivo per la gara,ed in cui si materializza misticamente una quasi onnispresenza di Brandon Triche, capace di mettere nella retina spagnola tutti i palloni capitati fra le sue mani. L’ex giocatore di Trento dimostra di avere pienamente in mano le chiavi della squadra scatenandosi in penetrazione e nel tiro dalla distanza. Arrivano così da lui 17 leggasi diciassette punti segnati in poco meno di otto minuti che mandano in estasi tutti i presenti al Palazzetto. Alla fine il suo tabellino sommerà altri 25 punti agli oltre 21 con cui ha viaggiato di media nelle prime due partite di Eurocup,e stiamo parlando di un rookie, non scordiamocelo.
Roma chiude così avanti di 8 (64-56) all’ultimo intervallo prima di bloccarsi completamente ad inizio 4/4 quando il quintetto piccolo messo in campo dal coach americano di Siviglia spegne clamorosamente le bocche da fuoco romane. A 4’11 dalla fine gli andalusi ricuciono lo strappo fino al 68-66, prima di uno show di Jones (15+7 per lui) e cinque punti di fila del solito chirurgico Gibson (16 con 5/13 dal campo) che ridanno il +7 (77-70) a 1’45 dalla conclusione. Il finale è simile a quelli contro Nancy e Capo d’Orlando, con la Virtus capace di complicarsi clamorosamente la vita ma alla fine meritatamente in grado di portarla a casa. A 8 secondi dalla sirena le triple di Rodriguez e Thames siglano il -3 (83-80), ma Roma sbaglia la rimessa concedendo ai sivigliani la tripla del pareggio che finisce sul ferro, con la correzione in volo a rimbalzo di Porzingis che sigla il -1 in schiacciata, lamentandosi insieme a tutta la sua panchina per un fallo subito, che gli arbitri però non vedono né decidono di fischiare. L’ultimo brivido arriva a un secondo e spicci dalla fine con Stipcevic, che in lunetta segna il primo libero ma sbaglia volutamente il secondo e con De Zeeuw che sporca con le buone e con le cattive l’ultima disperata preghiera spagnola da oltre metà campo.