La V-BO pare migliorare, pur con problemi di rotazione e infortuni, mentre Milano ricade sempre sugli stessi errori.

1 – SEMI & BOB. NON sto dicendo che Ojeleye è come McAdoo, HoF NBA e uno dei 75 x 75 Immortali. Dico che l’arrivo in Italia del Nigeriano-Americano è, difensivamente parlando, equivalente all’arrivo di Sir Bob. Ojeleye, atleticamente + tecnicamente + tatticamente + per predisposizione, è il miglior difensore mai approdato in Italia. Ai Celtics facevano questo gioco, in allenamento: Schiantati vs Semi. Partivi a tutta velocità e lui ti aspettava: lo scopo non era rubargli lo sfondamento, ma spostarlo. Rimbalzavano via tutti. Marcus Smart, la pg di BOS, è un toro di 193×102, e finiva a gambe all’aria. Sempre. Ojeleye è puro cemento, mai visto uno così, e quando è nella giornata offensiva buona fa diventare ingiocabile la propria squadra.

2 – TOKO & KYLE. Bologna corsara si è appoggiata anche alla gara di sacrificio di Shengelia e Weems. Il Georgiano non è stato asfaltato da Mirotic, quando si sono scontrati, e KW è stato miglior rimbalzista pur in pochi minuti (Ojeleye in quintetto al posto suo).

3 – 0 / +20. Ovvio: vincere aiuta, così come creare una certa atmosfera nell’ambiente. Però, tra V e Olimpia, la vera squadra pare Bologna non Milano. Gente disposta a sacrificarsi e ingoiare l’ego, gente che migliora e non fa sempre gli stessi errori. Belinelli è passato da eroe a 0 mins nell’arco di una settimana, senza fiati. Riguardo efficacia e sacrificio, Pajola (5’ di EL nei rec) ha messo +20 di plus/minus in una gara con queste cifre: pti 5, ass 2, mins 19.

4 – GLI OBRADOVIC. La sfida tra i due coach d’identico cognome è andata a Zeke, meno nettamente del ventello finale. Parziale di +10 per i Serbi iniziando e di +19 finendo: ma nel mezzo ha vinto Montacarlo. Che si conferma formazione di ottimo roster e buona panchina, ma ancora con qualche famosa michetta da mangiare. In una gara importante (prima da capolista EL, per esempio) James di nuovo naufraga: 2/12 dal campo, plus/minus 30 sotto.

5 – KO 3/3. Come i Monegaschi, KO anche le altre due prime in classifica. Ora in testa sono in 5. Il Baskonia ha perso di 1 avendo il possesso per vincere. Il punteggio, 85 presi da Berlino, li conferma formazione ancora da work in progress, ma lavorare da primi non è poi male: il lavoro (anche di mercato) dice che Henry e il nuovo Darius Thompson sono 4’ e 5’ di EL per ass, 9’ e 2’ nei rec.

6 – 22 a 4. Chi lavora sotto pressione (non solo esterna, ma anche per via di coach Nosferatu…) è Milano. Non corregge i propri difetti, anche nel contesto di una buona prova (43 – 46 a metà 3’ periodo al Pireo), arriva sempre il momento senza offense: a metà del quarto parziale si era 47 – 66, 9 pti segnati in 14 mins (tutto il 3’ e l’inizio del 4’).

7 – RIMBALZI. Tra i tanti problemi che il KO di Shields ha aperto, anche quello dei rimbalzi. Sano, il giocatore era il miglior rimbalzista per minuto (e spessissimo anche in assoluto) dell’Olimpia. Ora ci fanno figuracce pubbliche Voigtmann e Ricci, che però (6 e 7) sono stati i migliori rimbalzisti vs OLY. MA, per esempio, Ricci ne ha presi 4 solo nel terzo periodo = 1 a quarto di media nel resto della gara. La distribuzione del “positivo” è un altro cruccio dei milanesi quest’anno: qui contano le rotazioni dunque il coach. Messina pare un po’ sorpassato, anche difensivamente: per sballare i cambi difensivi e ritrovarsi sempre senza lunghi in area, è stato suff che Batzokas facesse portare palla all’ala, creando differenti situazioni di blocco e martoriando l’Olimpia nel parziale decisivo. Sul Pireo, mia sensazione: Canaan troppo sacrificato sta diventando geloso dei minuti di Sloukas (12 a 26).

8 – ACCESSO. Messina ha detto che si deve ampliare il numero di partecipanti ai PO di EL. Vero e falso insieme. Vero: accadrà, ma non prima dell’aumento delle formazioni. Falso: l’accesso “stretto” (ora 8/18, poi per esempio 10/24 o 12/24 ma con Play-In o Challenge Round) è uno dei fattori che rendono la EL quel che è, cioè il torneo in cui, proprio per quell’accesso difficile, un singolo possesso di metà novembre conta come la palla della W nei PO.

9 – STELLA ROSSA. Sono stato sconfessato di brutto: Dusko Ivanovic, NosferatuBis, strikes again. Da quando è arrivato la SR è diventata la formazione hot: 8-2 nelle ultime 10, PO a portata di mano. La formazione cold è senza dubbi il Fener, sesto KO in fila per cadere da primo a sesto. Curiosità nel vedere come farà lo Zalgiris senza lo splendido Keenan Evans (Achille) per tutta la stagione.

10 – LESSORTEIDE. Contro Montecarlo: 21 + 7, 28 di valutazione, +17 plus/minus; in EL è 1’ per rebs, 1’ per reboff, 2’ per valutazione totale, 5’ per stoppate (o meglio secondo a pari merito con altri 3 dietro Tavares, che ha più del doppio di media degli altri: 2.7 vs 1.2).