Una spruzzata di case adagiate nel cuore della bassa, poco più di venticinquemila anime, la vita che si può fare in una città piccola di queste zone qui.
San Giovanni in Persiceto: gli amici, le strade, il bar. Storie tranquille di provincia, un sussulto quella volta che ci avevano spedito Totò u’ curtu Riina per un soggiorno obbligato, ma era durata poco. Dopo la fuga, la gente di qua era tornata alla vita di sempre.
“Marco con il branco, Marco che vorrebbe andar via”. Gioca a basket e sogna l’America. Cresce, gioca, si allena, si fa notare, grandi squadre, vince anche. Ma con gli amici del bar, quelli di sempre, guarda, beve, mangia l’America, quegli immensi palazzi pieni di gente, di luci, di storie e di campioni. C’è il Cinno a San Giovanni. “Marco grosse scarpe e poca carne”, per usare le parole di Lucio Dalla, un altro grande figlio di queste terre.
Sogna di andarci, un giorno. Di essere tra loro.
“Ma l’America è lontana, dall’altra parte della Luna, che li guarda e anche se ride, a vederla mette quasi paura”
E’ un sogno talmente grande da sembrare follia. La sua motivazione lo è di più. E allora non c’è sogno troppo grande da resistere ad una così tenace voglia di realizzarlo.
Quello che viene dopo è sulla bocca e negli occhi di tutti ed oggi è perfino superfluo raccontarlo. Bastano quelle parole: “nessuno ha creduto in me in questi anni… e alla fine ho vinto!”. Bastano quelle lacrime asciugate con il tricolore. Quelle lacrime che hanno il sapore buono delle storie gloriose di sport. Le lacrime di gioia di un figlio della nostra terra, che oggi è un po’ figlio, fratello, amico di ognuno di noi.
“Ma dimmi tu dove sarà… dov’è la strada per le stelle”.
C’è il Planetario e l’osservatorio astronomico, a San Giovanni. Sicuramente “il Cinno”, quando era cinno, l’ha vista, la strada per le stelle.