Avvistati a Milano per gara2 Petrucci e il suo vice Laguardia, ci saranno anche loro nella serata del secondo esaurito fra Armani e Montepaschi. Dress code magliette ”rosso Olimpia” magari lasciando da parte quei cartelli con la scritta “ladri”, se non altro perché Siena ha mandato a Milano Moss, Cangur, l’allenatore Banchi e nel momento più brutto della stagione, l’arrivo di Hackett ha prodotto una svolta decisiva tanto che il presidente Proli di punto in bianco dagli esposti della famosa “aria rancida” è passato a spendere tutta la sua influenza per la scelta di Ferdinando Minucci quale presidente di Lega, disegno fallito con l’arresto della Guardia di Finanza e varie ipotesi di reato sulla gestione che ha portato Siena al fallimento.

Scelto il presidente di Legabasket, Petrucci ha campo libero e può incontrare vis a vis Proli e il brindisino Marino che – a proposito – in un “imperdibile” filmato messo immediatamente sul sito del consorzio dei club si presenta come un amico e collega di Giovanni Malagò perché anche lui gestisce una concessionaria di auto. Marino il brindisino dal 1° luglio prenderà il posto di Valentino Renzi, a proposito del quale sono in molti a ricordare che ha ancora due settimane per rendicontare analiticamente ai suoi datori di lavoro dove sono finite le somme che la Fip ha versato in quella chiamata Convenzione che non ha nessuna legittimità, difatti il CONI di Petrucci non l’ha mai controfirmata perché potrebbe essere una spada di Damocle nel caso di controlli della Corte dei Conti. In effetti non si è mai vista una Federazione che finanzia con soldi pubblici un consorzio di manager che ha scopo di impresa. L’intenzione poteva essere plausibile se non fosse che quella cifra di cui si parla, di 5-6 milioni di euro, potrebbe essere finita in altri capitoli di spesa… Ipotesi: la gestione degli arbitri, servizi in appalto (sito Lega) e consulenze, un contratto triennale da un milione di euro per il presidente, una cifra superiore a quella del collega di Legacalcio nel cui consorzio spiccano squadre dai bilanci da centinaia di milioni, e non da 2-3 milioni (e anche meno) salvo le eccezioni Armani e Siena per un decennio.

Petrucci e Laguardia avrebbero incontrato nel pomeriggio la signora Bragaglio e Coldebella, rispettivamente presidentessa e manager di Lega Nazionale Pallacanestro, per parlare di un’ipotesi di collaborazione con Telefip (attenti al gioco di parole… Teleflop, non si sa mai con i pc intelligenti).

Bisogna subito spazzare via un malinteso, visto il successo negli ascolti complessivi delle 50 autoproduzioni settimanali, per cui si parla di un milione di ascolti. Circola la voce, negli ambienti romani, che Petrucci vuole far cassa con la Tv e quindi decidere – oltre la redazione dove arriverebbe un giornalista Rai – il palinsesto e anche farsi pagare la produzione. Non crediamo a una simile irragionevolezza, una federazione deve solo pensare alla preparazione olimpica, a promuovere il gioco, la crescita dei praticanti, migliorare gli impianti, sostenere il territorio e impiantare una Tv non è contemplata dallo statuto del CONI e men che meno ben vista dal Governo, specie da questo Governo che fa della spending review la propria araldica, perché esce dai compiti della carta del CIO. Inoltre c’è una Tv di Stato che già fa questo prodotto e ringraziamo se il basket è arrivato a certi livelli, prima che si montasse la testa. Certo, il prodotto può essere migliorato, non con la telecronaca a quattro e mitragliare lo spettatore per due ore anche con le immagini. Comunque la Rai, come Tv commerciale, deve rispettare gli ascolti. E se non fai ascolti con la Rai o Sky, pretendi di farli con Telefip? Suvvia…

Intanto qualche sorpresa nella scelta delle terne arbitrali per la finale. Con Cerebuch e due colleghi che fanno quasi 150 anni in tre, si è visto rinnovamento zero come gara1. Certo che si è voluto dare un contentino ai 50enni Cerebuch e Terreni che chiudono ma l’azzimato Sabetta è un lusso perché bisogna andare su arbitri che fanno attività internazionale, aspettiamo il procedere per vedere la sintesi del rinnovamento.

Facchini ha replicato Biggi, contestato da Reggio Emilia, e la coerenza va bene nel difendere un suo fischietto, ma nelle prime quattro terne della finale non è spiegabile manchi Tolga Sahin. Più plausibile non vedere Taurino dopo l’infelice gestione di Siena: i due tecnici, il canestro da tre annullato a Baron che non aveva minimamente toccato la riga col calcagno, il fallo di Ress su Mbawke in schiacciata, un istant replay fuori luogo essendo stato proprio lui a fischiare la rimessa per Roma nella palla vagante, a un metro dai suoi occhi, contesa da D’Ercole e Nelson il quale l’ha toccata per ultimo. Anche Terreni in quella circostanza ha sbagliato a non dire a Crespi che l’istant replay il coach senese doveva chiederlo al tavolo e non a lui, e così si è fatto tutto il campo a passettini, mentre Taurino non capiva la ragione. La gara ha subito un noioso e inutile stop. Comunque, tornando alle terne a Siena per gara3 l’immancabile Paternicò con Vicino e Baldini, e poi per gara 4 Lanzarini, Chiari e Biggi che dirigerà (come Vicino) la quarta gara di playoff con Siena arrivando alla bella somma di 4 mila euro che speriamo, vista la fortuna nel sorteggio, investa in parte per un mese di addestramento negli Stati Uniti per migliorare tecnica e silhouette.

Alla faccia del sorteggio bisogna cercare di mettere nel bussolotto meno arbitri e più qualità, siamo curiosi di vedere le altre tre terne se la sfida andrà alle 7 partite. Siamo comunque in una stagione delicata, di ricambio, sperimentale, vediamo la finale scudetto e poi potremo tirare le somme. Troppo larga la rosa playoff, per questo il sorteggio ha punito il merito. E al CIA del commissariamento ad libitum manca in questo momento un uomo forte, rappresentativo, e due “vice”, specie questi, non fanno il manager vero che potrebbe sfoltire anche una struttura ancora troppo pletorica . A proposito, dicono che per ora nella squadra della prossima stagione ci sarebbero solo tre conferme, quella di Facchini e dei due commissari Cicoria e Giansanti. Fra gli ostacoli c’è però già chi comincia a pensare, con Marino presidente di Lega chissà le polemiche quando la sua squadra vincerà una partita combattuta… E chi l’ha votato scordandosene, dirà che Villalta e Toti avevano ragione sul conflitto d’interessi. Ma questo è il basket spaghetti, quello italiano fortunatamente ringrazia per lo spot di Belinelli campione del mondo, di cui si è occupato ieri sera il Tg di Rai1 con un servizio speciale. Non è successo nemmeno quando l’Italia ha vinto una medaglia.

encampana@alice.it