Ennesimo lunch match domenicale al PalaDozza: in scena una Fiat Torino lanciatissima con lo scalpo di Milano in cintura ed una Virtus reduce dall’ennesima settimana di fuoco, con in testa le parole dure e decise di Baraldi.

La Gara 

Partita che vive di fiammate sempre, nel bene e nel male, guidate dalla Virtus. Torino è infatti un diesel, non strappa mai ma avanza costante, la Virtus dal canto suo fa e disfa con una facilità disarmante.

Strigliata che inizialmente sembra recepita dai bianconeri che partono mordendo in difesa, correndo e passandosi la palla in attacco con protagonista Baldi Rossi su entrambi i fronti. La mancanza di un play “vero” è però evidente e la Segafredo scivola velocemente nei soliti peccati: troppe soluzioni solitarie con forzature (costrette da tempi e spaziature sbagliati) e conseguenti posizioni errate in difesa.

Torino può quindi, senza strafare, sfruttare le amnesie dei padroni di casa e banchettare in contropiede, portandosi sul 9-16 con uno 0-13 di parziale. Ramagli tenta di arginare le lacune offensive inserendo Stefano Gentile al posto di Lafayette, ma la Virtus continua ad inseguire  con poca lucidità, mentre Torino la grazia andando a strappi e non riuscendo a cambiare passo.

15-23 sulla prima sirena (Virtus con 4/12 da 2 e 1/5 da 3), ma il mini break sembra ringalluzzire i bianconeri: torna una difesa organizzata e con una  Fiat Torino ancora “in ciabatte” che sbaglia molto, si materializza un nuovo sorpasso sul 31-30. La solita lezione non sembra però ancora chiara ai padroni di casa, che tornano fuori giri da soli e concedono praterie al duo Okeke – Mbawke.

Si arriva quindi a poco meno di due minuti dall’intervallo lungo sul 36-34 Segafredo ma”l’incubo Desio” si materializza nuovamente: bianconeri col “braccino” mentre Garrett e Patterson hanno mani calde e la Fiat vola lontano sul 38-45.

Nel terzo periodo la Virtus fatica ancora ma si aggrappa ad uno Stefano Gentile in giornata di grazia ed ai lunghi, Lawson prima e Slaughter dopo, per spezzare i ritmi di Torino che fatica tremendamente andando fuori giri. Tanti palloni  persi e medie dall’arco in picchiata (la Fiat chiuderà con 1/12 negli ultimi 20 minuti) permettono ai padroni di casa di tornare a contatto e mettere la freccia anche se, sull’ultima rimessa, Aradori dorme ed il passaggio tuttocampo regala un sottomano in 1,5″ per il 60-60.

La Virtus sembra nuovamente vacillare ma trova (finalmente), la mossa decisiva chiudendo ancora di più le maglie della difesa. Mbakwe non riesce più ad essere servito con regolarità e gli esterni devono forzare soluzioni da lontano. Ci prova Garrett che fino al 34′ tiene avanti i suoi, ma poi una tripla “salvavita” di Ndoja ed uno stellare Stefano Gentile con  2/3 canestri in acrobazia e coefficiente di difficoltà altissimo, danno il massimo vantaggio alle Vu nere, mentre Slaughter ed Ale Gentile fanno a sportellate con tutti ergendo un muro invalicabile in difesa.

Stavolta il finale sorride ai bianconeri mentre Banchi si sgola cercando di dare una scossa che, i suoi, non hanno mai trovato nell’arco dei 40′.

Magic Moment 

Due difese di squadra con sangue agli occhi e conseguenti canestri impossibili di Stefano Gentile a cavallo degli ultimi 3′ danno il colpo di grazia ad una Torino,  bella ma non irresistibile per 35′, in totale balia degli avversari nel finale. Da non trascurare le 2 giocate quasi consecutive di Ndoja che bloccano il mini-break Fiat.

Man of the match 

Dici Gentile MVP e pensi al numero 0 e invece no, è il fratello Stefano Gentile. Si carica sulle spalle tutta la fase di costruzione dopo i disastri di Lafayette, trova canestri impossibili e difesa rocciosa, soprattutto negli ultimi 4′ di fuoco. Prestazione sontuosa al di la dei numeri.

Numbers

E’ possibile perdere un match dove tiri di più e meglio da 2 e allo stesso modo da 3 (da 2 Bo 22/50 To 26/44, da 3 Bo 6/20 To 4/20)? Si se dalla lunetta le percentuali dicono 22/28 Bologna e 12/15 Torino (0 liberi per la Fiat nell’ultimo quarto). Segno di una enorme difficoltà nell’attaccare il ferro nel secondo quarto per la Fiat e di una grande difesa Virtus.

Molto gira poi sulle disastrose cifre dall’arco negli ultimi 2o’ dei ragazzi di Banchi: 1/12 e Vujacic con un complessivo 0/10 (0/3 da 2 e 0/7 da 3), ma anche nei 16 rimbalzi offensivi che i bianconeri piazzano soprattutto nel concitato finale. Nota importante anche per i tanti plus/minus negativi di Torino, ben 7 su 8 giocatori a referto… C’è da riflettere.

La Virtus inverte la rotta migliorando le percentuali al tiro (scabrose nel primo quarto) ma soprattutto vincendo sotto le plance e nei falli subiti (ben 26 contro i 19 spesi).

Segafredo Virtus BolognaFiat Auxilium Torino 84 – 76

Parziali: (15-23; 23-22; 22-15 ; 24-16)