I risultati contano abbastanza poco in preseason, quel che importa sono le indicazioni certe che questi incontri di rodaggio offrono.
Questo assunto vale ancora di più quest’anno, con allenatori e squadre letteralmente spaventati dalla frequenza degli infortuni. Siamo stati privati, inoltre, anche della possibilità di vedere all’opera la Prima Scelta Assoluta, infortunatasi prima del primo incontro prestagionale. L’osservazione di come reagiscono i rookies al primo vero impatto con il mondo pro ha fornito tuttavia alcune indicazioni, e di queste così come di quanto riguarda lo stato delle cose di altri nodi centrali della futura stagione NBA, leggerete qui sotto.
ROOKIES. Fuori Simmons, tenuto in modalità “risparmio” Brandon Ingram, confermati pregi e ruvidezze di Jaylen Brown. Kris Dunn ha avuto parecchi minuti e mostrato leadership, ma sta tirando malissimo, cioè sta giocando come gioca Ricky Rubio, e questo non gli aprirà il quintetto. Il vero capobanda degli esordienti finora è senza alcuna possibile discussione Jamal Murray. Fin dal Draft non erano pochi ad ipotizzare che il più NBA-ready di tutti fosse lui: beh lo ha confermato. Contrariamente alla tradizione negativa che avvolge il destino di molti grandi tiratori NCAA, per ora non sta andando affatto male Buddy Hield: in 3 gare 16 di media con 20/40 totale e 6/15 da 3. Recenti brutte notizie per Bryce Johnson, la pf dei Clippers da UNC: probabile sia necessario un intervento alla schiena.
LA CLIPPERS. Per la prima volta da 3 anni hanno avuto un’estate tranquilla, nonostante potenzialmente avrebbe potuto essere esplosiva. Invece Blake è rimasto, Paul e DAJ non hanno mai parlato di quel che a loro NON piace della situazione in squadra, e le gare prestagionali, per quanto mai del tutto convincenti, hanno mostrato sorrisi mai visti dalle parti di Clippertown. Potrebbe essere un indice di serenità da non sottovalutare, proprio quest’anno in cui nessuno li vede favoriti per alcunché.
UTAH JAZZ. Quando 11-15 del tuo roster sono Ingles-Mack-Neto-Chris Johnson-Jeff Whitey puoi dormire tranquillo nonostante gli infortuni, come quello che ha colpito Gordon Hayward. La formazione dello Stato dei Mormoni ha uno stile di gioco iper-organizzato, stile Miami Heat, ma ha aggiunto un po’ di freschezza e passaggio (Exum e Diaw) e si vede.
CELTICS. Finora la formazione col quintetto che più ha impressionato. Sfortunatamente la panchina non cava un canestro nemmeno dietro accensione di ceri.
ANDREW WIGGINS. Nelle gare disputate il Canadese non ha tirato particolarmente bene, ma pare, con nostra personale soddisfazione, che Thibodeau abbia rinunciato al progetto di portarlo in sg e lo voglia far giocare da sf. Vedremo se è un fuoco ottobrino o continuerà nella convinzione.
DEMARCUS COUSINS. Nervoso, nervosissimo. Prevediamo una trade che lo porti finalmente via da Sacramento, oppure registreremo un record di tecnici ed espulsioni.
Per concludere, un aggiornamento sulla situazione del contratto di JR Smith, che ancora non ha siglato nulla con i Cavs. Le news più recenti vedono un interessamento dei Celtics per il giocatore. Dato che i rapporti Cavs-Celtics sono parecchio pepati a livello di reciproca considerazione da parte dei fans, molti sorridono ipotizzando sia solo una mossa di Danny Ainge per costringere il FO di Cleveland a spendere ancora più dei 15 milioni chiesti da Smith. Resta il fatto, per quanto detto sopra, che l’addizione di JR sarebbe manna per il pino di Boston; meno, forse, per la serenità del locker.