Prima del Power Ranking, vorremmo osservare un minuto di raccoglimento per celebrare la fine di un equivoco. Con il taglio subito da parte dei San Antonio Spurs dovremmo esser giiunti alla fine della carriera NBA per Jimmer Fredette, una delle più grandi e colossali scarpe rotte mai approdate nella Associazione. Una riedizione dei Fallimenti alla Damon Bayley o Steve Alford. Reduce da una carriera straordinaria al college di BYU, Jimmer, molto semplicemente, è un giocatore di livello NCAA. Un tiratore da tre per la riga dei college, una guardia con piedi troppo lenti anche per l’Europa, dove, comunque, potrebbe approdare (rumors “Maccabei” da verificare).

WESTERN CONFERENCE #2: SAN ANTONIO SPURS. Dato che il Power Ranking è una previsione indirizzata prima di tutto alla regular season, questi San Antonio Spurs freschi del fregio di “re del mercato” ottengono il secondo posto anche per colpa della tendenza di Pop a risparmiare un po’ tanto i suoi campioni vecchiarelli durante la stagione regolare. Non esiste dubbio alcuno che, rimanendo intatta la fiducia nel miglior coach NBA e nel suo stellare staff, gli uomini nel roster di San Antonio si meritino l’appellativo di “corazzata”. Inizierei col dire che la front-line composta da Timoteo-LMA-David West-Boris Diaw nella storia NBA è seconda solo a quella dei Celtics 1986 (Bird-Parish-McHale-Walton). Non dimentico che dietro a questi quattro agiscono due ragazzoni slavi, Marianovic e Milutinov, che hanno solo da imparare, ma intanto sommano, oltre alla griffe balcanicanica, metri 4.36 a difesa del cesto texano. Alamo era certo meno munita. La guardie sono, lo sapete tutti, Parker-Mills-Green-Manu, senza più l’apporto del Beli, che NON è stato sostituito dall’impresentabile Fredette. Gli uomini di raccordo sono Kawhi Leonard, chiamato a confermare e progredire, diventando punto di riferimento anche in attacco e non solo nella metà campo difensiva, e Kyle Anderson, secondo anno da UCLA, giovane, ma giocatore “nato vecchio”, dai movimenti felpati e tendenza a privilegiare la testa rispetto al fisico, come piace a Pop. A livello di motivazioni la squadra dovrebbe essere carica a mille, dopo la eliminazione al primo turno dei PO ad opera di Clippertown, e alla voglia di rivincita degli Spurs dell’anno scorso si è aggiunta quella di David West, che si è decurato di 12 milioni lo stipendio pur di approdare in Texas per giocarsi in finale di carriera le possibilità di indossare un Anello. Probabilmente West ha sponsorizzato la chiamata di Rasual Butler, suo compagno a Indiana, 36enne reduce da un anno strepitoso a Washington. Il contratto di LaMarcus Aldridge porta poco sotto i 90 milioni il payroll degli Spurs, ma molti vecchietti sono a fine carriera, e dopo il loro dorato e fulgido (ne siam certi) addio, ci sarà spazio per chiamare la gente giusta e continuare la dinastia.

EASTERN CONFERENCE #2: ATLANTA HAWKS. Dopo esserci entusiasmati per la regular season degli Hawks lo scorso anno, e per il magnifico lavoro di coach Budenholzer, i PO hanno raffreddato i nostri entusiasmi, e il mercato da loro effettuato non li ha certo riattizzati. La perdita di DeMarre Carroll non è leggera, perchè nella metà campo difensiva può essere degnamente sostituito da Sefolosha, ma in attacco lo Svizzero non ha le stesse qualità di Carroll. Oltre le conferme di Millsap, Horford e Teague, dunque, Atlanta avrà bisogno di miglioramenti e rendimento alto da parte di Kent Bazemore, Mike Muscala e Mike Scott…Mike Scott però è un PROBLEMONE. E’ stato fermato in Agosto per possesso di droga: si è dichiarato responsabile, forse perchè la verità forse per proteggere il fratello minore con cui si trovava in auto al momento del fermo. Non sono stati resi noti provvedimenti da parte della franchigia e della NBA al momento, ma nè gli Hawks nè l’Associazione hanno bisogno di attendere l’inizio del processo (cosa lunga, probabile si avvii dopo Dicembre, in piena sagione). Questi problemi giudiziari seguono quelli avuti anche da Sefolosha, e non restano inerti o senza conseguenze in uno spogliatoio. In ogni caso gli Hawks sono solidi, e hanno uno dei grandi rampanti della NBA: Dennis Schroeder non è più solo il cambio di Teague, ma un vero punto di riferimento. Infine curiosità nel vedere due nuovi lunghi all’opera: Thiago Splitter nella sua prima esperienza fuori dal mondo Spurs e il giovane Tavares, 23 anni, 2 metri e 20 capoverdiani di formazione spagnola. Monte stipendi attorno ai 70 milioni, ampiamente sotto controllo.