8 gare nella notte NBA, ve le presentiamo in modalità rapid-fire non rinunciando a qualche osservazione.
Una: non ci sono più i giocatori di una volta. Abbiamo ancora negli occhi i recenti episodi di Austin Rivers che gioca con benda e punti o di Dennis Schroeder che perde un dente e se lo infila nel calzino, intanto gioco e al dente penso poi dopo. Appunto: episodi, perché ormai, forse anche per colpa della “vita moderna” i telai dei giocatori, soprattutto di quelli più giovani, si dimostrano assai delicati. Ben Simmons nemmeno ha iniziato la stagione, Embiid non ha finito la sua prima dopo averne saltate due, Okafor stanotte è rimasto a riposo per “affaticamento” al ginocchio sinistro. I tempi di Wilis Reed che sacrifica il suo fisico per ispirare i Knicks e tutto il MSG alla conquista del Titolo paiono lontani. Pensate che qualche notte addietro LBJ ha saltato una gara perché aveva mal di gola (…), i Cavs hanno ovviamente perso, e il giorno dopo su qualche sito si leggeva lo score di James con la dicitura “James fa x-y-z- ritornando dopo lo strepthroat”, come se fosse stato un intervanto al tendine d’Achille o la caviglia di Paul George. I Sixers (Saric 19-6-8) hanno perso di 30 vs i Pistons: coach SVG ha richiamato Reggie Jackson alle sue responsabilità e il giocatore (uno parecchio sopravvalutato secondo noi) ha ben risposto (21-4-2 con 9/14 al tiro e +8 di plus/minus), ma ugualmente Detroit gioca molto meglio con il nostro mirtillo Ish Smith in cabina di regia (11-4-13 con +22 di plus/minus). Dopo aver giocato 39 e 36 mins vs gli Hawks ieri, LBJ e Kyrie erano troppo stanchi (…) e han fatto riposino, solo per vedere i Cavs perdere male vs i magici Heat, squadra che sta facendo innamorare non solo la nostra redazione per aver rifiutato di tankare: sono a una gara e mezzo dai Pistons, sono 18-4 dal 17 di Gennaio, e stanotte hanno imbucato 18 triple su 34. La svolta tra fine secondo e inizio terzo periodo: 3 triple per finire (Dragic-Babbit-Dragic) e due per ricominciare (Dragic-Tyler Johnson) hanno fatto il break, approfondito dalla perdita, per i Cavs, di Shumpert, colpito involontariamente al volto da James Johnson: due denti volati via, calzino vuoto, giocatore non più tornato in campo. Senza James, quest’anno, i Cavs sono 0-5. Abbandoniamo l’argomento “riposi, infortuni, morbidezza” per affrontare quello “Italia”. Stanotte a Denver si sono affrontati Danilo e Marco. Per i Nuggets del Gallo era una gara da vincere per rimanere ottavi con un cuscino di tranquillità, per i Calabroni del Beli una specie di ultima spiaggia, dopo che da oltre un mese la squadra sta affondando: 4-14 dal 23 di Gennaio. L’hanno spuntata gli Hornets, che hanno avuto anche 20 pti di margine a circa metà del terzo quarto, per poi resistere a un tentativo di rimonta che non ha mai riportato davvero a contatto Denver. Beli sembrava dal dottore: 3-3-3 il suo score, mentre Gallinari ha dato il meglio nella prima metà (15 dei suoi 22 erano già in tasca at the half); gli eroi di Charlotte son stati Kemba (27-4-2) e l’inatteso (ma già da un paio d’anni in giro nella NBA) Johnny O’Bryant The Third (15+6 con 7/9): si tratta di una pf un po’ troppo sottodimensionata e vecchio stile, forse, ma dai buoni istinti cestistici, uscita 2 anni fa da LSU. Da Denver, Jokic continua a mandare cartoline a casa Michelini: su quella spedita stanotte è scritto 31-14-4.
Secondo OT in due notti per gli Spurs, con Kawhi che dopo aver giocato 40 non si riposa, e gioca 44: per The Hidden MVP 34-10-5 con 6 rec e 1 stoppata. Anche stanotte gli Spurs han dovuto rimontare (Minnie ha avuto a più riprese vantaggi in doppia cifra), poi hanno mancato il game-winner con Leonard, ma han finito per dominare l’estensione: T’Wolves a secco negli ultimi 3 mins. I T’Wolves hanno avuto 24+14 da KAT, tripla-doppia da RRRRubio (11-13-10) e 12-3-3 da Nemanja Sansone Bielica, che da quando si è lasciato crescere i capelli è notevolmente migliorato. Contro ClipperTown, Chicago ha perso in casa, ma mantiene il 50% di record e il settimo posto nella PO Picture della Eastern: se davvero faranno i PO saremo pronti a chiedere la fine della punizione per Rajon Rondo: coach Hoiberg pare in piena crisi sul fronte “chi faccio giocare pg pur di non dar soddisfazione a Rajon?”. MCW pare uscito dalle simpatie (altro NE), Jerian Grant non è all’altezza del quintetto e Payne ricorda spesso, giocando, che la pronuncia del suo nome è uguale a quella di “dolore”. In 29’ RR (quello originale, non Rubio): 5-4-9 con 3 rec e plus/minus a zero, che in una sconfitta non è male; il miglior Clipper è stato Crawford (25 dal pino). Orfani del Subcomandante operato al polso, i Raptors hanno perso vs la squadra dello Pterodattilo (Greco: 21-10-4, di nuovo con solo 13 tiri…in due notti 45 pti da 26 tiri, immenso): per i Bucks è una W importante, li mette alla pari di Miami nel rincorrere l’ottavo posto di Detroit. Da molte parti (ne parleremo) si richiede maggior severità ai grigi nei confronti delle Stelle: uno che, tra passi e gomiti larghi, potrebbe soffrirne è James Harden, che in ogni caso ha scritto 33-7-11 per battere i Grizzlies (Jeff Green 20+10), nella gara con la quale Eric Gordon (6/9 da 3 per i 18 pti) è stato il più veloce nella storia ad imbucare 180 triple alzandosi dal pino; e a proposito della ripartizione dei tiri di Houston: 42 triple su 78 tentativi dal campo. Infine, brutta ma pronosticabile notizia per Denver, Portland (31 di McCollum, 23+6 dal pino per Aminu, 11 ass di D-Lill) batte BKN e si avvicina a una gara e mezzo dai Nuggets.