Notte da 6 partite, giocava anche Gallinari, ma purtroppo continua la serie degli infortuni: di turno Monociglio.
QUICKEN LOANS ARENA, CLEVELAND. CHICAGO BULLS 112 – CLEVELAND CAVS 119
Gelosie finite grazie alla saggezza di Wade (11-3-4 in 19 mins), che ha ufficialmente fatto presente di voler partire dalla panchina: il cuore spezzato di JR Smith ritrova dunque il quintetto, ma non la mira (1/8 dal campo..); visto che tutti fanno quel che dicono di voler fare, soprattutto se amichetti di LeBron, il prestigio di coach Lue…..vabbè. Bulls ancora a secco e molto coraggiosi nel cercare la prima W, tanto da andare at the half avanti di 1. Il progetto di far riposare James non può trovare applicazione, e Il Prescelto si mette sulle tavole per 37’ e 34-2-13 con 3 rec. In pratica si riposano tutti tranne lui, unico Cavaliere oltre i 32’ di impiego. Il secondo tempo è stato dei Cavs, ma senza riuscire a staccare Chicago, che sta trovando un ottimo Markkanen (19+8) e trova anche la doppia-doppia agli assists di Jerian Grant: 12+10. Cala il minutaggio di Denzel Valentine, che però gioca molto bene anche se con distrazioni difensive molteplici: il suo 3/4 da 3 contribuisce a tenere a galla i Bulls, in cui non vede campo Ryan Arcidiacono. Anche i 3 Europei del roster dei Cavs sono gli unici a non scendere in campo: 0 mins per Osman-Calderon-Zizic.
TD GARDEN, BOSTON. NY KNICKS 89 – BOSTON CELTICS 110
I Celtics contro i Knicks non potevano perdere, ma due fatti lasciano impressionati sulle capacità di Boston. 1- stanno giocando senza 2/5 dello starting 5 ipotetico (Hayward e Gemello Marcus) e senza il loro sesto uomo, leader difensivo ed emozionale, Marcus Smart. Non tante franchigie saprebbero reagire in questo modo. 2- il quintetto del break vedeva in campo 3 rookies, un secondo e un terzo anno: Rozier-Brown-Ojeleye-Tatum-Theiss. La sfida contro i Knicks è stata equilibrata per 7 mins, poi NY ha proseguito nell’incredibile momento negativo nella gestione della palla, incamminandosi verso la poco incoraggiante cifra di 54 perse in 3 partite. Nei Celtics Jaylen Brown sempre più efficace: 23+4 con 1 rec e 1 stoppata nel giorno del suo compleanno 21; Tatum 22-4-2 con 4 rec e 2 stoppate nel giorno della sua quarta gara da pro; Al Sapienza Horford 13-13-5. I Knicks si erano presentati con Porzingis secondo cannoniere NBA a 32 di media: l’Unicorno si è scornato contro la magistrale difesa di Horford e i raddoppi ordinati da Stevens, che hanno annullato non solo il tiro (3/14), ma anche la capacità di passatore dal post-basso del Lettone (0 assists). Il migliore, alla fine, è stato Enes Kanter, che nel primo tempo ha raccolto 15 rebs, terminando con 16+19. Nel deserto attuale, i Knicks sono in piena corsa per ingaggiare Eric Bledsoe, che però se non stava bene a Phoenix non dovrebbe aver piacere di finire a NY….o no?
MODA CENTER, PORTLAND. NO PELICANS 93 – PORTLAND TRAILBLAZERS 103
La brutta notizia per i Pels non è tanto la sconfitta quanto l’ennesimo guaio fisico, ginocchio, per Anthony Davis. Monociglio ha accusato una distorsione di lieve entità, e non presenta “structural damages”, ma denota un considerevole gonfiore. Passato il gonfiore verranno effettuate ulteriori valutazioni. La gara è stata dominata dalle guardie di Portland mentre per i Pelicans Boogie Cousins (39-13-3) provava a mettere pezze e ditoni nelle falle, senza riuscire a turarle tutte. Nei Blazers più CJ McCollum (23 con 4/5 da 3) che Dame, incappato in una brutta gara con 3/16 e 6 perse. Poco male, perché la resistenza del centrocampo di Nola non è esistita, o quasi. Delle guardie dei Pelicans si salva, parzialmente, solo JRue Holiday (14 ma con 14 tiri e 3 perse).
Nelle altre 3 gare, il career high di Aaron Gordon (41+14) permette ai Magic di aver ragione degli ostici Nets; battendo Utah i Los Angeles Clippers ottengono la W 19 negli ultimi 21 incontri di regular season vs i Jazz (Gallinari 14-6-3 con 3 rec) e non hanno ancora rilasciato notizie certe sui tempi di recupero di Teodosic; appena detto che avevano acquistato consistenza, i T’Wolves hanno concesso ai Pacers di tirare con il 67% dal campo (56/84) e hanno incassato una sconfitta casalinga beccandone 130 (per Indiana, per esempio, Cory Joseph 21 in 29’ dalla panchina con 4/5 da 3).