Pur giocando una finale al di sotto dei propri standard ( complici la totale assenza di Pini e le parziali ma importanti assenze di Benevelli ( 3 minuti) e Fantinelli, 15 minuti di utilizzo) la Fortitudo si laurea campione LNP per la stagione 2018-2019 battendo, nella finale tra le neopromosse, la Virtus Roma dopo una partita sempre condotta ma mai chiusa. Una finale nella quale non bastano 80 minuti, chiusi in parità ( gara 1 e gara 2 ) ma si deve ricorrere all’overtime al Paladozza.
La Fortitudo che capitalizza la buona serata del “pistolero” Kenny Hasbrouck e del solito sostanzioso Maarty Leunen che nonostante litighi, e molto, con il canestro, alla fine risulterà decisivo. Come d’altra parte Capitan Mancinelli ( doppia doppia per lui) e il solito Guido Rosselli ( non a caso premiato quale miglior italiano del campionato)
Un Bucchi ovviamente sereno e tranquillo, quello che si presenta in sala stampa “Queste due partite sono state una festa. Si va comunque in campo per vincere. La partita di questa sera è stata più vivace e abbiamo fatto una buona partita. La cosa più importante era celebrare insieme la promozione. E’ probabile che Moore nell’ultimo attacco non abbia visto il punteggio cercando una penetrazione anziché un tiro da tre punti.”
Stessa serenità sul volto di Antimo Martino ( premiato a inizio gara come miglior allenatore della serie A1): “Finiamo in bellezza un anno fantastico: volevamo finire bene davanti ai nostri tifosi. Non è stato semplice restare collegati mentalmente per affrontare le due partite dovendo anche gestire problematiche fisiche che abbiamo avuto. Ritornando alla partita abbiamo approcciato benissimo e siamo stati bravi a vincerla almeno 2-3 volte. Tutto ciò perché Roma non ha mai mollato. -aremo a tutti un break a tutti, poi lavoreremo individualmente in maniera differenziata.”
LA CRONACA
Tutto facile in avvio per la Fortitudo. Roma sostanzialmente inesistente ( 22% dal campo nel primo quarto con il solo Sims a far veder qualcosa quantomeno in attacco) soprattutto nella metà campo difensiva. Impatto mostruoso di Kenny Hasbrouck sulla gara ( 4 triple nei primi 6 minuti) e con il solito Rosselli e il solito Leunen a offrire assist al bacio per i compagni la squadra di Martino va prima sul 9-2 e poi sul 23-7 ( con il 12esimo punto del colored felsineo). Roma non pare neppure essere scesa in campo e nonostante i due time out in poco meno di sette minuti chiamati da Bucchi i capitolini non riescono a trovare il bandolo della matassa, quantomeno per giocarsi questa seconda finale. Nella girandola di cambi Martino trova tanta confusione da Cinciarini, nulla da Benevelli, e poco da Fantinelli e da capitan Mancinelli. Roma a cavallo dei due quarti si riorganizza ( ottimo l’impatto di Alibegovic) e dopo il 27-11 con chiude un inquietante primo periodo arriva fino al -8 del 33-25 al minuto 16 quando oltre ad Alibegovic si iscrivono a referto con continuità Baldasso ed il solito Sims. La Fortitudo sembra giocare un po’ al gatto con il topo e nel momento in cui Roma dàl’impressione di tornare in partita assesta una nuova spallata con il duo Rosselli – Hasbrouck per un nuovo allungo sul 41-27 del minuto 18. Roma però non è quella del primo quarto e non ci sta a fare la comparsa sulle tavole del Paladozza. Un finalmente concreto Moore, ma ancora un più che positivo Alibegovic confezionano negli ultimi due giri di lancetta un roboante 11-0 chiuso da una tripla di tabella del funambolo Moore che manda le due squadre alla pausa lunga sul 41-38 con la partita ancora tutta da giocare. La Fortitudo paga l’inconstanza che diventa inconsistenza anche difensiva di venti minuti giocati a sprazzi. Roma con un ottimo 67% dal campo nel secondo periodo e il dominio nei rimbalzi ( 23-19, con 7 di attacco) si dimostra squadra ostica anche se non particolarmente lunga.
Dopo la pausa lunga la Fortitudo prova a rimettere la freccia e nei primi minuti del terzo periodo allunga nuovamente fino al +12 ( 57-45) sulle ali di un ottimo Mancinelli. Roma è comunque viva, rimane “a vista” e dà l’impressione di non voler alzare bandiera bianca. Sims spadroneggia, forte del suo atletismo e delle sue lunghe leve. L’assenza di Pini nell’area colorata si fa sentire, così come la sostanziale assenza di Fantinelli ( in campo per alcuni minuti ma con evidente ritardo di condizione): Roma non si fa pregare, risponde colpo su colpo, benchè, di fatto, non sorpassi mai.
Gli ultimi dieci minuti vedono la Fortitudo condurre con 2-3 possessi di vantaggio, Roma risponde , resta lì e quando Landi trova la “preghiera” da 3 punti e riporta i suoi ad un solo possesso arrivano gli spettri, che si materializzano con la tripla di moore che mette Roma a +1 a 22” dal gong. Hasbrouck fa ½, Roma la butta, la Fortitudo non ne approfitta e si va all’overtime.
Bene Roma in apertura di extra time ( 82-87 ) ma il 10-0 con cui la Fortitudo risponde gira l’ago della bilancia verso Bologna. Roma non molla, rimane a una incollatura galleggiando tra il -1 e il -3. Nell’ultimo minuto non tremano le mani del pistolero che fa 6/6 dalla linea che suggellano la prestazione personale ( 35 i punti finali per lui) e portano anche questo “titolo nel titolo” in direzione Bologna. Roma esce a testa altissima da questa finale, tenendosi ben stretta la promozione conquistata sul campo.
Ora, in attesa di vedere chi sarà la terza squadra a seguire Fortitudo e Virtus Roma in serie A il prossimo anno, anche per noi, come per i guerrieri biancoblù è arrivato il momento di “tirare il fiato”. Ci vediamo presto….. in serie A!!!
Le pagelline:
Fortitudo: Delfino 5,5, Cinciarini 5,5, Mancinelli 7,5, Benevelli s.v, Leunen 7, Venuto 5,5, Rosselli 7, Fantinelli 6-, Hasbrouck 8. All. Martino 7.
Virtus Roma: Alibegovic 7, Chessa 5,5, Moore 6,5, Sandri 6, Baldasso 6, Landi 6+, Prandin s.v., Sims 8, Santiangeli 6. All. Bucchi 6,5
Aribtri: Yang Yao 4,5; Gagno 5; Foti 6.
FORTITUDO BOLOGNA – VIRTUS ROMA 103-100 (27-11) (41-38) (66-59) (82-82)
Fortitudo Bologna: Delfino 3 (¼ da 3), Cinciarini 8 (4/6, 0/4), Mancinelli 13 ( 6/9, 0/3), Franco NE, Benevelli, Leunen 21 ( 3/6, 3/10), Prunotto NE, Venuto 3 ( 1/1, 0/1), Rosselli 17 (4/6, 2/2), Fantinelli 3 ( 1/3), Pini NE, Hasbrouck 35 (2/3, 8/16). All. Martino
Virtus Roma: Alibegovic 13 (4/7, 1/2), Lucarelli NE, Chessa 6 ( 2/9 da 3), Moore 18 ( 1/3, 4/9), Sandri 9 ( 3/6, 1/4), Baldasso 7 (2/4, 1/5), Landi 9 ( 1/3, 2/3), Prandin, Sims 31 (12/16, 1/1), Santiangeli 7 ( 1/3, 1/3). All. Bucchi
Statistiche di squadra: Tiri da 2 : Bologna 21/34; Roma 24/42. Tiri da 3 punti: Bologna 14/40, Roma 13/39; Liberi: Bologna 19/29, Roma 13/19. Rimbalzi: Bologna 44 ( Mancinelli 10) – Roma 43 ( Sims 10). Assist: Bologna 24 ( Rosselli 7), Roma 25 ( Santiangeli 6). Valutazione 125-107 ( Sims 38).
Arbitri: Yang Yao, Gagno e Foti.
Spettatori: 4.500 circa