Prima conferenza stampa del dopo gara per Matteo Boniciolli, alla sua seconda esperienza sulla panchina della Fortitudo: Emozioni? Quando sono salito sulla scala che porta al campo ho ripensato che tutto avrei pensato di rifare meno che ripercorrere quella scala come allenatore della Fortitudo.
E’ comunque un’analisi tout court quella del nuovo coach della Fortitudo, una analisi che va oltre al dato della partita. “ Voglio fare i complimenti a Venezia, che è un ottimo allenatore, e alla squadra di Arzignano che ha giocato una grandissima partita. Devo fare i complimenti alla mia squadra, perché abbiamo messo energie, impegno e una grande forza mentale nel rimanere nel match contro una squadra che trovava anche canestri incredibili e che rispondeva colpo su colpo. Questo non è per nulla semplice. Tante volte si crolla psicologicamente e si finisce con il perdere le partite. I ragazzi non lo hanno fatto e hanno portato a casa i due punti. Fino all’inizio di questa partita ero contento di essere tornato ad allenare. Ora sono contento di allenare questi giocatori.
Lamma, Carraretto e Iannilli sono i perni su cui gira la squadra. Ma l’hombre del partido a mio parere è Davide Raucci che ha giocato una partita spaziale e di grande intensità fisica.
Candi in quintetto? Mancava Montano, Sorrentino rientrava da un periodo di lontananza dalla squadra e un ragazzo di 18 può tranquillamente giocare. Ed ha fatto quello che doveva fare e alla fine mi ha consentito rotazione e arrivare alla fine con il miglior quintetto”
Il coach della Fortitudo poi, partendo dalla analisi della gara e dei suoi protagonisti ritiene doverosa una chiosa sul movimento in generale “Permettetemi una piccola considerazione sulla pallacanestro italiana: molti dei lamenti che noi sentiamo quotidianamente sono a mio parere ingiustificati. A fine gara sono andato da Bolcato e da Zanotti a stringergli la mano chiedendogli il perchè questi due non giocano in serie A. Questi giocatori in quarta serie italiana mi fanno capire che lo stato dell’arte del basket italiano è tutt’altro che scarso. Sarebbe forse sufficiente valorizzare i nostri giovani, perché di ragazzi di valore ce ne sono, e molti”