Incurante delle fatiche di Eurocup, dove è entrata con pieno merito nella Top 16, la Leonessa Brescia si regala un Natale da favola sbancando l’Eur con un’autorità tipica delle grandi squadre. Roma ha sbandato già dopo 5 minuti per poi crollare nel finale del primo quarto, senza mai dare la sensazione di poter reagire. Con Dyson debilitato dall’influenza e la coppia Buford – Kyzlink con le polveri bagnate, il solo Jefferson ha provato inizialmente a sbattersi sotto canestro, ben presto ingabbiato dalla batteria di lunghi biancoblu. Troppo più esperta, fisica e profonda, Brescia ha vinto mettendo in campo tutte le sue qualità, regalandosi ora la chance di conquistare il quarto posto nel giorno di Santo Stefano, quando al PalaLeonessa arriverà Cremona per un derby che si preannuncia infuocato.

LA GARA Di partita ce n’è stata ben poca, Sacchetti impiegava appena una dozzina di secondi per infilare la prima tripla e far capire le intenzioni bellicose. Roma era tutta nelle danze sul perno di Alibegovic e nel dinamismo di un Jefferson che ben presto però si ritrovava solo nella lotta contro Cain e soci. Dopo un mini show dell’ottimo Lansdowne e un doveroso time out di coach Bucchi, la Virtus aveva un piccolo sussulto con le uniche giocate degne di nota di Dyson (13-16 dopo 8′), un istante prima che il ciclone Silins si abbattesse sui giallorossi: 3 triple in appena 65 secondi e ospiti sul +10 al primo intervallo. Sulle ali dell’entusiasmo, Brescia continuava la sua inarrestabile marcia, Silins infilava ancora una tripla e Roma scivolava velocemente a 21 punti di distanza, un margine mantenutosi pressoché invariato per tutto il terzo quarto e poi dilatatosi ulteriormente (toccato anche il -33) anche grazie alle giocate di uno straripante Abass, resosi protagonista al 34′ con una stoppata difensiva e successivo coast to coast chiuso con canestro e fallo subito, un gesto atletico e tecnico che faceva saltare in piedi i tifosi ospiti fra gli applausi dei 3800 spettatori presenti.

MAGIC MOMENT Come detto i 65 secondi del Condor, al secolo Ojars Silins, da appena due settimane inserito nel bel mosaico creato da coach Esposito e autore delle tre triple consecutive che hanno messo kappaò la Virtus.

MAN OF THE MATCH Se Silins è legato al momento decisivo del match grazie ai suoi dardi infuocati, la palma di migliore in campo se la spartiscono Abass, Cain e Lansdowne, con i primi due a spadroneggiare sotto canestro e il terzo a farsi ammirare per le indubbie doti balistiche.

NUMBERS 43 i rimbalzi catturati dagli ospiti contro i 36 di una Virtus nel complesso risultata scarica e incapace di trovare un’alternativa da cui rifugiarsi durante la tempesta quando D&J non hanno benzina. Fanno riflettere gli appena 12 falli commessi dai padroni di casa (appena 1 nel quarto iniziale), segno evidente di un approccio sbagliato e di una mancanza di aggressività che è parte importante nella lettura di questa pesante sconfitta; i 7 tiri liberi sbagliati, invece, denotano una scarsa concentrazione, una pecca che spesso coach Bucchi ha evidenziato nell’analizzare i difetti della sua giovane creatura. I 30 punti di scarto conclusivi rappresentano il secondo peggior passivo stagionale, a pari merito con la sconfitta di Varese ad inizio Dicembre e dietro il -36 patito a Sassari a Novembre. 58% da 2 e 42% da 3 sono percentuali in linea con le medie stagionali e certificano l’affidabilità di una squadra che dimostra anche una solida organizzazione e tanta  voglia di stare insieme, anche fuori dal campo, come ha sottolineato con orgoglio coach Esposito nel dopo partita.