Parte nel verso giusto la stagione regolare della Pallacanestro Cantù che, facendo valere la maggior pericolosità diffusa del proprio roster e un notevole cinismo in area,  conquista il derby contro Urania portandosi a casa i primi due punti dell’anno. A nulla in casa milanese vale lo spunto del secondo quarto con cui i padroni di casa hanno dato l’illusione di poter contendere la sfida ai brianzoli, più continui e più attenti a punire miss match ed errori avversari quando più è contato nel corso dell’incontro.

La gara

Atmosfera caldissima all’Allianz Cloud dove Cantù, forte del sostegno del proprio pubblico accorso in massa, parte subito con l’acceleratore pigiato realizzando un 7-0 grazie alle conclusioni in vernice di Dario Hunt. Scossa dal break subito, Urania si rimette in carreggiata appoggiandosi alla propria capacità di colpire da dietro l’arco: è dai 6.75m infatti che Potts, Pullazi e Montano colpiscono a ripetizione producendo l’11-0 che dà ai Wildcats addirittura il comando della gara. Berdini e Severini però non ci stanno e con 6 punti filati chiudono il primo quarto sul 18-21.

La terza tripla consecutiva di Cantù segnata da Da Ros dà ai brianzoli il nuovo 4 in apertura di secondo periodo, periodo che poi vede nuovamente i Wildcats salire in cattedra alzando l’intensità difensiva e mettendo a referto un 10-0 per il 30-24 a metà quarto. La risposta di Cantù è affidata al duo Rogic-Nikolic che in un amen bruciano la retina dell’Allianz Cloud riportando in parità la contesa. Il mini-parziale ha l’effetto di invertire l’inerzia della gara con l’Acqua San Bernardo che, in men ce non si dica, ispirata dalle giocate di Rogic infligge un 15-3 a Urania ottenendo 10 punti di margine all’intervallo (35-45).

Alla ripresa delle operazioni Hill e Amato provano a dare una scossa ad Urania riportando lo svantaggio sotto la doppia cifra ma il parziale resta decisamente estemporaneo visto che in breve tempo Baldi Rossi e Nikolic danno una nuova spallata al match allargando il divario tra le squadre a 15 punti (40-55). Milano, per non mollare la presa sulla partita, si aggrappa alle giocate sulle due metà campo di Ebeling il cui sforzo però è annullato da Pin e Baldi Rossi, autori dei canestri che consentono a Cantù di andare all’ultimo mini-riposo avanti di 12 lunghezze (48-60).

L’avvio di quarto periodo vede i Wildcats spendere in fretta il bonus e, soprattutto, non scendere sul parquet con l’ardore per provare la rimonta ai danni di una Cantù che, vedendo l’assenza di reazione milanese, dà un’altra spallata con Bucarelli arrivando a toccare anche i 20 punti di vantaggio, un gap che, nonostante i canestri di Montano e la voglia di Pullazi, Milano non riesce più a colmare. Nel finale, dunque, Cantù amministra senza problemi il margine accumulato e grazie alle iniziative di Nikolic e Berdini archivia la pratica con un netto 85-70.

Man of the match

Con 15 punti, 7 assist, 6 rimbalzi e 20 di valutazione finale, la palma del migliore in campo non può non andare a Roko Rogic, abilissimo nell’innescare i compagni quanto a gestire il ritmo del match e a mettersi in proprio quando necessario.