Come ampiamente preventivato, è la Fortitudo Bologna la prima finalista dell’edizione 2019 della coppa Italia. La capolista del girone Est, dopo aver visto i fantasmi nel primo tempo, surclassa l’attuale battistrada del girone Ovest più di quel che il punteggio finale dica.
Dopo un illusorio primo tempo, la compagine capitolina ha dovuto fare i conti con la maggior profondità della panchina avversaria. Troppo più lunghe le rotazioni a disposizione di Antimo Martino (nessun bolognese sopra i 29 minuti giocati) per poter pensare di strappare la vittoria, ma Roma ha fatto probabilmente più di quel che poteva, onorando al meglio una semifinale dal pronostico chiuso. La reazione d’orgoglio negli ultimi 180 secondi ha reso meno pesante lo scarto, che aveva toccato i 18 punti al 37′ dopo la poderosa schiacciata di Pini; la squadra di Bucchi ha trovato un goccio di benzina per risalire velocemente fino all’88-78 grazie ad un paio di triple griffate da Moore e Landi e una schiacciata in contropiede di Alibegovic ma il cronometro era ormai vicino allo zero.
Sei uomini in doppia cifra per la “Effe scudata”, un clamoroso 26/38 da 2 punti e un Mancinelli accademico, nominato giustamente MVP della gara, oltre a 17 palle perse da Roma grazie ad una difesa asfissiante, talvolta non punita anche se ai limiti del regolamento; questi i segreti della brillante vittoria sulla strada di un Grande Slam (a settembre è arrivata la Supercoppa e la Serie A dista soltanto 7 partite) che la Bologna biancoblu sogna ardentemente.