Perché Torino è stata esclusa da LBA
Nel comunicato ufficiale si spiega che: “La decisione è stata adottata per condotta incompatibile con la permanenza nella Lega alla luce dell’ingresso nella nuova compagine societaria proprietaria del club torinese di Dimitry Gerasimenko, già proprietario della Pallacanestro Cantù sino al febbraio 2019. Nell’assumere la loro decisione i club hanno valutato la rilevanza, ai fini associativi, del fatto secondo cui un soggetto non può subentrare nella compagine sociale di un club senza tenere conto della situazione di indebitamento dallo stesso causata, nella stessa stagione sportiva, nei confronti di un’altra associata”.
Le società di serie A hanno votato all’unanimità, con l’astensione della parte in causa Cantù, sfruttando i nuovi poteri garantiti all’assemblea ai sensi dell’articolo 8 del nuovo Statuto approvato il mese scorso.
L’esclusione da LBA non comporta ricadute immediate sulla stagione in corso, l’Auxilium potrà terminarla senza alcun impedimento, quello che sarà inibito è l’ammissione al prossimo campionato 2019-20 anche se in possesso del titolo sportivo.
A dispetto della salvezza già raggiunta sul campo, mantenendo l’attuale proprietà, Torino non potrà iscriversi al campionato 2019-20 e dovrà dunque ripartire dal primo campionato a libera partecipazione.
Il commento di Egidio Bianchi presidente di Legabasket
“La decisione che abbiamo adottato per la prima volta nella storia della Lega Basket nei confronti di una nostra associata è certamente dolorosa ma deve essere vista come un segnale per tutto il nostro movimento professionistico: abbiamo intrapreso un cammino difficile di autoriforma, come testimonia la approvazione del nuovo Regolamento Esecutivo che intende portare i club alla necessaria sostenibilità economica, tutelando l’immagine del basket nei confronti degli appassionati e degli investitori che credono nel nostro sport.”
Le reazioni in casa Auxilium.
Il nocciolo della questione sono le pendenze da parte di Gerasimenko nei confronti del suo precedente club. Qualche giorno fa, la notizia del suo coinvolgimento nella nuova compagine societaria di Torino aveva diviso media e tifosi scatenando molti commenti negativi. Gerasimenko è stato molto chiacchierato per la sua uscita di scena da Cantù, un’avventura spericolata per tanti, ma Giovanni Paolo Terzolo ha fatto notare che “ad oggi in Italia il signor Gerasimenko non ha nessuna procedura penale e nessuna causa civile in corso. Neppure la società Cantù ha mai dichiarato di avere dei soldi che avanzano. Non è un nostro come qualche media e alcuni personaggi lo hanno descritto”.
Per Terzolo non poteva esserci notizia peggiore, nel giorno del suo compleanno. Il dirigente si è detto esterrefatto per questa decisione da parte della Lega: “Una scelta incomprensibile. Una cosa talmente strana, che adesso non trovo nemmeno le parole per rispondere. Devo far passare la notte, svegliarmi domani e capire che si è trattato solo di un incubo, perché adesso mi sembra incredibile quello che è successo”.
Il salvataggio portato a termine con l’operazione “Una Mole di basket” sembra sia stato inutile alla luce dei fatti, ma Terzolo non demorde e chiama a raccolta tutte le forze torinesi per reagire a questa esclusione: “Non può finire così, chiedo a tutti di darci una mano per dare un futuro alla Torino del basket”.
Anche la sindaca Appendino si schiera con la società: “Il 7 maggio incontrerò la Società. Torino non può permettersi di perdere questa importante realtà sportiva”.
E Gerasimenko? Ora potrà comunque presentare ricorso al Tar e al Consiglio di Stato.
Quale sarà il futuro dell’Auxilium?
I possibili scenari sono ancora indefinibili, ma proviamo a decifrarli.
La Lega Basket ha di fatto escluso l’Auxilium dal prossimo campionato 2019-2020, nell’assemblea di Bologna è trapelata la possibilità che la società presenti i libri in tribunale per il fallimento solo al termine della stagione in corso. Le decisioni verranno prese dalla cordata “una Mole a Canestro” con a capo Paolo Terzolo che ha rilevato le quote del proprietario uscente Antonio Forni, c’è la possibilità anche se remota che il club si ritiri con provvedimento immediato stravolgendo così l’intero campionato si serie A, classifica da riformulare togliendo e azzerando tutte le partite disputate da Torino.
In seconda battuta si andrà alla ricerca di nuovi soci o comunque di alternative a Gerasimenko vista la sua incompatibilità ufficializzata dalla Lega, si tratta di recuperare circa 450mila euro pari al 60% delle quote, entro il 10 luglio per poter far rientrare il provvedimento della LBA.
Un eventuale ammissione al campionato di A2 dovrebbe comunque passare al vaglio della FIP, in caso di posti vacanti su 28 disponibili. La decisione presa dal consiglio federale, non dà adito ad altre alternative se non ripartire dalla Prima Divisione, lasciando comunque aperte le porte ad un eventuale acquisto del titolo sportivo di società di serie A2.
Quale sarà il futuro della serie A? Il “Grande Pasticcio”
Con l’esclusione di Torino si va verso un campionato 2019-2020 a 17 squadre. Facendo chiarezza, non sappiamo se sia la parola giusta visto la continua incertezza negli scenari societari e degli organi competenti senza regole scritte ed imprescindibili, la prossima serie A sarà composta da 18 squadre, 15 con diritto acquisito da questo torneo, 3 promosse dalla A2, 1 esclusa Torino, il totale è 17. Il ripescaggio dell’ultima classificata (Pistoia?) non è contemplato alle attuali condizioni, ma tutto può ancora succedere visto che ogni assemblea della federazione porta a sconvolgimenti dei piani in essere. Lo definirei il “Grande Pasticcio”, si è portato il massimo campionato a 18 squadre per poi accorgersi che gli instabili scenari di molte società non danno sufficienti garanzie, ed ora si corre ai ripari invertendo la rotta ancor prima di aver messo in pratica le nuove disposizioni, cecando di riportarsi progressivamente al format a 16 squadre già ratificato dal consiglio federale. Che dire….Complimenti!!!