Finisce tra i fischi e con una disfatta pesantissima la seconda partita interna stagionale della Virtus Roma, bastonata 52-67 da una Moncada Agrigento che, sebbene priva della sua stella Alessandro Piazza, ha saputo trovare dai due americani e dall’ottimo Saccagi (21 con 7/14 dal campo), i numeri per sbancare un PalaTiziano alla fine sconcertato dal crollo improvviso della propria squadra. Perché questa volta, al contrario delle due precedenti sconfitte con Derthona e Ferentino, la Virtus è inopinatamente crollata proprio quando sembrava avere in mano una partita che avrebbe potuto dare una svolta alla finora poco brillante esperienza in serie A2.

A tre minuti dalla fine del terzo quarto, la Virtus infatti era riuscita a raggiungere il +7 sul 45-38 con uno dei pochi lampi di un nervoso ed a tratti indisponente Olasewere. Da quel momento però è incredibilmente calato il buio pesto sull’esibizione dei ragazzi di Guido Saibene. Presa da una insana frenesia, proprio sul più bello, la Virtus ha infatti subito un terrificante parziale di 29-7 nei restanti tredici minuti, subendo una asfaltata che potrebbe pericolosamente minare la psiche di una squadra ancora senza una sua identità.

Senza voler troppo gettare la croce sui singoli, un dato va sottolineato per far capire il momento che sta attraversando la formazione romana: i tre esterni Meini, Bonfiglio e Maresca hanno prodotto insieme 7 punti e 5 assist con un complessivo 3/15 al tiro. Dalla parte opposta il solo Chiarastella, uno dei sei giocatori reduci dalla finale dello scorso anno, ha chiuso con 7 punti e 6 Assist.