14 partite nella seconda giornata NBA, e subito un robusto OKC-San Antonio. Non sono mancate le sorprese nè, per quanto la stagione sia appena iniziata, alcuni campanelli d’allarme. Andiamo a vedere le gare terminate entro le 4:30 della mattina italiana.

AMWAY CENTER, ORLANDO. WASHINGTON WIZARDS 88 – ORLANDO MAGIC 87
Il canestro della W di Orlando è stato prima aggiudicato per interferenza, poi ritirato dopo replay dal famigerato Seacacus Center. Nell’azione successiva, ricevendo dalla rimessa con poco meno di 4 secondi left, Vucevic sbagliava il jumper e Washington poteva festeggiare. John Wall (22-7-6, a tratti un uomo in mezzo ai bambini) e Bradley Beal (24+6) sugli scudi per i Wizards 6 uomini; 6 in doppia cifra per Orlando, che esce sconfitta dopo aver guidato per la maggior parte del tempo una gara sempre equilibrata. Un consiglio a coach Skyles: far giocare un pelo di più Aaron Gordon: 12-7-1 in 17′. Tripla importante nel finale per Marione Hezonja: il ragazzo si è ambientato bene..

TD GARDEN, BOSTON. PHILADELPHIA 76ERS 95 – BOSTON CELTICS 112
I Celtics iniziano perdendo troppi palloni, mentre dall’altra parte il rookie Okafor inizia con un 5/5 ridicolizzando Tyler Zeller, troppo macchinoso e troppo poco dotato di fantasia per contenere o anche solo immaginare i movimenti offensivi del bimbo da Duke. Però lo starting5 di Boston presenta nel front-court la triade Smart-Bradley-Crowder, che garantisce difesa di primissimo livello in ogni zona del campo e in ogni momento, e i problemi iniziali sono presto superati, con un 21-2 che incanale la gara verso Boston, A Phila rimangono la bella prova di Okafor (26+7), qualche ottimo sprazzo di Noel (14+12, ma troppo incostante e nervosetto), la certezza di essere una squadra ben protetta attorno all’anello (6 stoppate, 5 nella prima metà finchè c’è stata partita). I Celtics hanno tratto il meglio con poco sforzo e hanno dimostrato di poter essere una squadra che accende il proprio gioco partendo da una difesa che è talmente intensa da diventare altamente spettacolare. Conferme per Thomas (27-2-7), Smart (13-2-5, tanta difesa, leadership e quel tipico “je ne sais quoi” che individua i “giocatori alfa”) e Crowder (14-6-3), ottimo rendimento in relativamente pochi minuti (41 combinati) sulle tavole per Amir Johnson (15-7-1) e Sullinger (12-7-2), e DNP per Kelly Olynyk, che ha così scontato la ridicola sqaulifica per il contatto con Kevin Love degli scorsi PO.

BARCLAYS CENTER, BROOKLYN-NY. CHICAGO BULLS 115 – BROOKLYN NETS 100
I Bulls doppiano il successo di ieri sera e amministrano tranquilli la gara vs i Nets. Di nuovo uomini vs bimbi: D-Rose+Butler (24-4-6 con 9/11 al tiro per JB) vs Shane Larkin e qualunque altro difensore di Brooklyn, compreso un imbarazzante e addormentatissimo Joe Johnson. Per BKN giocano quasi soltanto i lunghi e dietro Gemello Brooke (26-7-2) non sfigura Bargnani (17+7).

THE PALACE, AUBURN HILLS. UTAH JAZZ 87 – DETROIT PISTONS 92
Altra W bissata: i Pistons vincono anche in casa con un’altra grande prova di Drummond (18+10) e la conferma della buona pasta del rookie Stanley Johnson (11+5, bissando però il 3/10 complessivo). Per Utah gara inolitamente silente di Hayward: è stata una notte per Favors, che ha mangiato in testa ad Ilyasova e qualunque altro avversario. A rovinare i Jazz è stata al gestone degli ultimi 5 minuti di gioco, compresa l’ultima azione con un tiro da 3 che non è arrivato a meno di mezzo metro dal ferro. Out of the blue: in quintetto in pg per Utah il piccolo brasiliano Neto, invece che Burke.

AA ARENA, MIAMI. CHARLOTTE HORNETS 94 – MIAMI HEAT 104
Minutaggi molto distribuiti per Miami, grazie ad una gara mai in discussione: nessuno oltre i 32 (Bosh, MVP di serata con 21+10..bentornato!) e nessuno meno di 11 (Haslem). Consistente Justise Winslow (26 minuti, 5+7 con 2/2 al tiro e buona applicazione in difesa). Gli Hornets, come lo scorso anno, continuano a non imbucarla praticamente MAI: 39% globale. Si salvano i lunghi: BigAl-Hawes-Zeller (anche 12 rimbalzi per lui) metono 13 dei loro 19 tiri, ma non basta, perchè Batum per esempio fa 3/12. Esordio insignificante per Frank Kaminsky: solo 6 minuti e un rimbalzo.

AIR CANADA CENTER, TORONTO. INDIANA PACERS 99 – TORONTO RAPTORS 106
Indiana aveva condotto il punteggio anche di 9 o 10 pti a più riprese, ma si è fatta sorprendere dall’ultimo quarto dei Raptors, guidati come sempre dal Subcomandante Kyle Lowry (23-3-6). L’esordio ufficiale e quasi definitivo da pf per Paul Geroge ha fruttato parecchie botte in più al giocatore (infatti 4/17 al tiro compensati da 10 viaggi in lunetta, segno di lotta aspra vs l’ala dei Pacers) ma anche una gran partita (17-12-8). Inizio splendido (21+15) per il Lituano Valanciunas, che si scrolla di dosso l’abulia della passata stagione. Segnale per Indiana: quando il perfetto coache’s pet player, aka George Hill è anche il leading scorer della squadra, di solito son cattive notizie..vecchia saggezza da parquet ancora una volta confermata.

TOYOTA CENTER, HOUSTON. DENVER NUGGETS 105 – HOUSTON ROCKETS 85
Emanuel Mudiay (17-5-9, ma anche 11 perse..) dovrebbe essere un rookie. Tecnicamente vero. MA. Considerate un ragazzo nato a Kinshasa, ora Repubblica Democratica del Congo; è rimasto orfano di padre ancora in fasce, la famiglia è rimasta pesantemente coinvolta nella Seconda Guerra del Congo, è arrivata in USA nel 2001 con la qualifica di rifugiati politici; ha iniziato a giocare a basket a 13 anni, al momento di passare al college è rimasto coinvolto in una serie di problemi derivanti dalle strette (e un po’ ipocrite) regole NCAA sul reclutamento; forte di una esperienza di vita un po’ differente rispetto a molti coetanei e a molti Soloni della NCAA ha deciso di essersi rotto le scatole ed è andato a giocare un anno in Cina prima di ripresentarsi come Internationale al Draft 2015, venendo scelto al n.7. Non è esattamente un rookie, dai. Infatti, nel quarto periodo ha messo lui la gara in frigo a favore dei Nuggets portando a spasso con la stessa azione (1vs1 che parte dalla punta, decide dove andare, accenno di penetrazione, arresto o step-back…canestro) sia Beverley che Harden che Terry. Nella sorpresa di Denver che vince a Houston c’è anche tantissimo Gallinari (23-8-3 con 3 stoppate) e tanto del coach Mike Malone. Houston è stata quasi solo l’Uomo Barbuto (22-6-6) ed è stata frenata da percentuali inguardabili: 34 totale.

FED-EX FORUM, MEMPHIS. CLEVELAND CAVS 106 – MEMPHIS GRIZZLIES 76
Memphis non ha ancora iniziato la stagione. Partiti con 10 pti in 12′ i Grizzlies si sono trascinati a segnarne 59 in 40′, per poi raddrizzare lievemente le stats ad un livello appena sopra la vergogna. Buon per i Cavs, che vincono la prima facendo riposare un po’ tutti (Love 29 minuti, LBJ 31). Serata da rincalzi, e infatti il back-up di James, Richard Jefferson, scrive 14 con 3/3 oltre l’arco.

BRADLEY CENTER, MILWAUKEE. NY KNICKS 122 – MILWAUKEE BUCKS 97
Altra sorpresa in trasferta di questo inizio stagionale. Carmelo (11-6-5) inizia la stagione senza la pancetta per la prima volta negli ultimi 4 anni, Derrick Williams (24-7-1) conferma la previsioe di essere un uomo-chiave occulto per i Knicks e il Lettone (16-5-1), altro finto rookie, ne scrive 16, tirando malino ma mettendosi 12 volte in lunetta. Bucks molto molli, e in pessimo tiro (35% totale). Hanno certo scontato la squalifica di Antetokounmpo rimediata lo scorso anno per un fallo terminale nell’ultima gara di PO vs i Bulls. Coach D-Fish fa giocare molto più Vujacic (29? di buon rendimento) che Calderon (18′ di rendimento non felice) e un altro dei nostri idoli, la pg Langston Galloway infila un pregevole 16-4-3.

CHESAPEAKE ENERGY ARENA, OKC. SAN ANTONIO SPURS 106 – OKC THUNDER 112
Nick Collison, centro di riserva dei Thunder, è uno di quei veterani a cui ti verrebbe da dire: ehi Nick, anche tu qui?….ma davvero giochi ancora? Invece nel quintetto che opera il primo aggancio per OKC lui è in campo, e la sua difesa, indifferentemente su Timoteo o su LMA, si è fatta sentire. Detto questo, le primissime caselle statistiche che dovete andare a vedere se vi interessate alle gare dei Thunder devono sempre essere: Russell Westbrook-% di tiro+palle perse. 12/23+5. I palloni buttati son tantini, ma nel gioco di Donovan (inquitantemente sempre più simile al padre di Laura Palmer, cfr. David Lynch: filmografia) si sentono meno, e infatti, a dimostrazione che l’ex allenatore di Florida ha interpretato bene il modo di far giocare una squadra come i Thunder, le percentuali di Russel (33-2-10 alla fine) sono davvero buone, e il numero di tiri alto ma non sconsiderato. Poi, ovviamente, c’è stato il ritorno di KD (22+6), che ha inchiodato il primo jumper dopo 42 secondi di gioco, e ne ha messi 7 negli ultimi 5 minuti. Tutto ok, tornato, ora gli serve un po’ di fortuna per star lontano dai medici. La W di OKC si spiega anche con un frangente di gara, ad inizio quarto periodo, in cui, sotto di 5, i Thunder si sono ritrovati avanti di 2, e tutti i 7 punti in questione sono stati segnati da Enes Kanter (15+16, di cui 6 in attacco), l’uomo con la mini-moschea personale nel palazzetto, che ha preso tre rimbalzi offensivi in tre consecutivi possessi, traendone canestro-canestro-and1. Nonostante gli sforzi raccontati, a 5 dalla fine San Antonio era ancora avanti di 5. Dei 7 pti finali di KD, 5 son stati segnati vs Tony Parker, che era finito a marcarlo dopo che, sul p’n’roll RW-KD, Kawhi Leonard (32+8 con 3 recuperi e 2 stoppate) aveva dovuto chiudere sulla pg di OKC. Nelle tre azioni successive sarà Danny Green a curare Durant, ma intanto la scarsa intensità difensiva di Parker aveva provocato aggancio-e-sorpasso dei Thunder. Parker si prenderà in faccia anche due jumper da Dion Waiters nel decisivo parziale di 11-3 negli ultimi 145 secondi a favore di OKC. Criticare una squadra che in trasferta alla prima partita contro un’altra title contender è eccessivo, ma si nota che SA deve ancora assemblare per bene i pezzi nuovi con quelli già in casa, e dei tre vecchietti dorati solo Manu ha giocato una gara complessivamente positiva. Enorme Kawhi Leonard: difesa e ogni tipo di attaco, e l’ultimo ad arrendersi, con l’and1 del – 2 a 40 secondi dalla fine.

US AIRWAYS CENTER, PHOENIX. DALLAS MAVS 111 – PHOENIX SUNS 95
MODA CENTER, PORTLAND. NO PELICANS 94 – PORTLAND TRAILBLAZERS 112
ARCO SLEEPTAIN ARENA, SACRAMENTO. LA CLIPPERS 111 – SACRAMENTO KINGS 104
STAPLES CENTER, LA. MINNESOTA T’WOLVES 112 – LA LAKERS 111