Dunque, per prima cosa cerchiamo di far capire dove sta navigando questa nazionale A.D. (anno domini) 2014 che domenica sera a Sarajevo, nella prima uscita stagionale, ha concluso col 3° posto. Come sempre dopo tante belle chiacchiere e le virtuose affabulazioni del retore e dei cortigiani, che negli ultimi quattro anni hanno sopito le coscienze sul senso dei risultati (deludenti), al primo problema (vicenda di Hackett) vengono fuori le crepe di un’organizzazione che forse ha il suo limite nelle troppe virtù e non viene discussa come nel calcio. E alla prima minima difficoltà vede mostri marini, nemici, quando basterebbe un po’ di calma e gesso e il saggio buon senso da pater familias.

Diamo quindi le coordinate del tragitto – di una facilità estrema – dell’inizio del viaggio per gli europei 2015 tappa topica per andare alle Olimpiadi. La sede di Kiev era la meno indicata per un consesso sportivo, l’Euroleague ne ha preso atto e anche gli europei cambiano paese, si sono fatte avanti Francia con un’arena da 30 mila posti (Lille, 2 ore da Parigi ) e Grecia. L’Italia è rimasta indifferente, due anni fa proponeva un consorzio mitteleuropeo con Germania e Croazia, affidandosi a un manager poteva chiedere l’organizzazione, ci si può guadagnare diceva Laguardia dopo la Lituania perché le squadre pagano, mica sono ospiti, e i tifosi arrivano se hai un paese bello come il nostro. Avendo quattro-cinque arene pronte Milano Forum, Roma Palaeur, Arena Casalecchio, Palamandela Firenze era un’idea, e ancor meglio cogliere l’occasione per ristrutturare il Palasport napoletano e rilanciare gli sport di squadra in una città dove il basket ci dovrebbe stare sempre, a prescindere.

Dunque, i paesi dell’Europa di seconda fascia fra cui l’Italia in virtù dell’8° posto nell’europeo sloveno dove partimmo a razzo per cuocerci nel nostro brodo per avendo uno staff “di tutto e di più”, compreso un preparatore atletico il quale va per la maggiore, strappato alla NBA e che – grazie alla Fip – ha ottenuto un “distacco” che gli permette di poter lavorare al meglio, sono stati suddivisi in 7 gironcini fra cui due “ini ini”. Naturalmente l’Italia è in uno dei due, con la Russia orfana di David Blatt dopo i Giochi di Londra e ripudiata dal greco Katsikaris che difficilmente avrà Kirilenko, e la Svizzera che affronteremo quasi in casa, a Bellinzona, parte del territorio elvetico che cestisticamente è una costola della Lombardia. La Svizzera ha due giocatori NBA, Tabo Sefolosha di Vevey che ha lasciato Oklahoma per Atlanta (3,3 milioni all’anno) e quindi difficilmente può essere disponibile e il prima scelta (n.25) dei Rockets, il 20enne ginevrino Clint Ndumba Capela, 208 centimetri, grande agilità, il nuovo Olajuwon che contrariamente è stato scritto sul web non resterà all’Elan Chalon ancora un anno avendo raggiunto l’accordo a metà della scorsa settimana con il club, quando è arrivato il no di Chris Bosh e il salary cap si è allargato. Anche lui deve familiarizzare col nuovo ambiente.

Si assegnano 13 qualificazioni, con nazioni che hanno una storia e titoli, Russia, Turchia, Germania, Israele o che desiderano costruirsela come la Gran Bretagna che avrà Luol Deng. Passano automaticamente i primi nel girone e poi le 6 migliori sulle 7 seconde squadre, quindi praticamente basterà battere gli elvetici. Negli ultimi pre-europei, due anni fa, siamo stati delle belve, abbiamo messo sotto i favoriti turchi, c’era Gallinari a far quadrare il cerchio ma emersero alcune interessanti personalità nella fase di crescita, come Gigi Datome uomo da campo e da spogliatoio, Pietro Aradori, Andrea Cinciarini, Marco Cusin. E alla fine gli azzurri con una difesa eccellente furono i primi nel ranking davanti a croati, tedeschi e montenegrini.

Gli avversari del loro girone erano di modesto livello, di terza fascia, anche se questo non ha inficiato il valore del risultato. Poi nell’europeo abbiamo inserito Travis Diener un americano ex NBA – italianizzato per lontana parentela italica della moglie – che aveva tutta la Sardegna ai suoi piedi. Peccato che in Slovenia sembrava di vedere il suo sosia: quel bravo abatino ,per dirla alla Brera, aveva bisogno dell’estate per ricostruirsi. Ha molto sofferto, e dopo un altro campionato a Sassari ecco l’annuncio a sorpresa del ritiro. Vedremo se, complice anche la stampa, che lanciò l’operazione Tony Maestranzi presentandolo come il messia per il tiro da 3 punti senza riuscire tuttavia a metterne uno solo nell’europeo 2011, anche stavolta si cercherà l’oriundo o il naturalizzato di turno? Sarà magari il 20enne Ryan Arcidiacono , promettente guardia di Villanova, che ha accettato l’invito di Pianigiani in uno dei frequenti viaggi negli States che gli mancavano nell’esperienza di Siena. Venuto in Italia, presentato nella sede di un giornale poi non se l’è filato nessuno, nel senso che è stato tenuto sotto traccia per timore forse di sanzioni da parte della NCAA severissima con le sue regole sullo status di amateur: fino al termine degli studi sono proibiti i viaggi pagati e le diarie, tanto che si è letto anche di squalifica di un giocatore per il regalo di un abito di un grande magazzino. “Arcie” ha comunque giocato buone gare con la sperimentale azzurra in Cina, non è escluso che qualcuno gli offra un contratto e lasci il college.

L’Italia giocherà a Cagliari, un’area sicura come interesse e sperimentata organizzazione di un comitato regionale molto vicino alla Fip , le due gare casalinghe, mentre a Mosca giocherà nel palazzetto della Regione di Khimki dove l’interesse per la squadra locale si è spento in fretta e il match cogli “isvizer” è fissata nella filo-italiana Bellinzona, Canton Ticino.

Debutto in trasferta fra meno di un mese, il 10 agosto in Russia, poi il 17 a Cagliari la prima delle due gare casalinghe. Importante anche il goal-average fra attivo e passivo a parità di classifica che ci ha premiato due anni fa.

Questi i gironi: 10 agosto Friburgo (ore 16) Svizzera-Russia; 13 agosto Mosca-Khimki (ore 19) Russia-Italia; 17 agosto Cagliari (20.30) Italia-Svizzera; 20 agosto Mosca (ore 19) Khimki Russia-Svizzera; 24 agosto Cagliari (20.30) Italia-Russia; 27 agosto Bellinzona (ore 20) Svizzera-Italia

Girone A: Bosnia-Erzegovina, Gran Bretagna, Islanda

Girone B: Bulgaria, Israele, Montenegro, Olanda

Girone C: Austria, Germania, Lussemburgo Polonia

Girone D: Bielorussia, Belgio, Danimarca, Fyr Macedonia

Girone E: Rep.Ceka, Georgia, Ungheria, Portogallo

Girone F: Lettonia, Romania, Rep.Slovacchia, Svezia

Girone G: Italia, Russia, Svizzera. Il calendario: 16

Frattanto, la squadra torna oggi dalla Bosnia-Erzegovina dove ha debuttato battendo la squadra locale di coach Dusko Ivanovic e domenica la Bielorussia con 28 punti di Gigi Datome e 25 di Aradori e perso col Montenegro. Ingiusto il terzo posto per quoziente canestri, la squadra senza i lunghi Cusin e Cervi “senza taglia fisica e brillantezza” è piaciuta a Pianigiani. Il raduno prosegue a Trieste, Aradori ha un breve permesso e vola sul Bosforo per le visite mediche con la sua nuova squadra, il Galatasaray. Nei giorni scorsi avevano raggiunto la squadra Alessandro Gentile, Daniel Hackett e Nicolò Melli per le visite mediche. E’ lì che Hackett ha lasciato la squadra senza preavviso, cosa che un professionista non fa. In un comunicato la Fipa ha spiegato di aver parlato col medico dell’Olimpia e di avere nella sue mani esami di idoneità del giocatore e le ha passate al Procuratore Federale per i provvedimenti del caso. Ma lo stress per 70-80 gare, il trasferimento a sorpresa da Siena e Milano, lo stiramento addominale, i problemi cronici al tendine di Achille, sono cose che si valutano solo parlando direttamente con l’individuo. Mi sembra corretto, anche se le parole sono state forzate in senso negativo, quel che ha detto Proli presidente Armani: “Il club lo invita a tornare sui suoi passi. Noi abbiamo riscontrato delle patologie croniche che il giocatore ha sempre avuto, legate a discopatia e un’infiammazione al tendine di Achille. I nostri referti evidenziano problemi che impongono trattamenti specifici ma non dicono che il giocatore è inidoneo all’attività agonistica. Se l’atleta riferisce di una situazione degenerativa va ascoltato, ma è impossibile se prende e scappa». Bisogna che ci sia un disciplinare del rapporto giocatore-nazionale, se uno non se la sente sta a casa, forzarlo può creare problemi dentro la squadra. Altrimenti rischiamo di fargli fare la fine di Monsier de Lapalice o Delapalisse, colui che ancora prima di morire era vivo. Esaltazione dell’ovvio.

Nicolò Melli è invece stato autorizzato a lasciare il raduno della Nazionale perché gli esami cui è stato sottoposto dall’Olimpia Milano hanno evidenziato un aggravamento della “ patologia tendinea” e i medici hanno deciso per l’intervento chirurgico di pulizia dello stesso tendine previsto per martedì.

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